lunedì 14 ottobre 2013





DALLA SCOPERTA DELL'ACIDO BORICO NEI LAGONI TOSCANI
ALLE SOGLIE DEL TERZO MILLENNIO
 CRONOLOGICA 1702-2004

(II)

1812 - Paolo Mascagni non riesce a formare una Società per la produzione del borace e le sue iniziative industriali rimangono a livello sperimentale. Cede i suoi diritti a Gaetano Fossi che avvierà la produzione dell’acido borico ai lagoni di Monterotondo Marittimo.

- Il dottor Santi Tastoni, di Monterotondo, forma una Società con Gaetano Fossi, Franchini e Grieumard prendendo in affitto dalla Comunità di Pomarance i "lagoni di Montecerboli", per 150 franchi annui.

- Grieumard propone all'amico Francesco Larderel di entrare nell'attività dell'acido borico, ricevendone un rifiuto (la proposta, sempre con esito negativo, sarà ripresentata nel 1816).

- La Ditta "Santi Tastoni e &" prende in affitto i "lagoni di Monterotondo" dal signor Baldasserini ed erige una piccola fabbrica chimica (detta del "Capannone") nella quale si producono acido borico e borace raffinato.

- Il naturalista Fabbroni, amico di Mascagni, elabora la prima teoria di trivellazione del terreno mediante pozzi effettuati con la "verga artesiana a mano" per reperire maggiori quantità di acque boriche.

1814 - 30 novembre, Francesco Larderel sposa a Crèmieux, la cugina materna Maria Paolina Morand di anni ventiquattro, in stato di avanzata gravidanza, nata e cresciuta fino al matrimonio in una cittadina vicina a Vienne. La giovane coppia si trasferisce a Livorno dove giunge pochi giorni dopo.

- A Livorno giungono contemporaneamente i fratelli Giovan Battista, Stefano e Francesco Lamotte, cugini di Francesco Larderel, figli di un negoziante e fabbricante d'armi di Saint-Etienne. Insieme a Francesco Larderel danno vita alla ditta commerciale "F.lli Lamotte e Larderel". A Livorno opera da più antica data la ricca ditta familiare "Vedova Chemin e Prat". Francesco Prat sposa in quest'anno Emilia Chemin, figlia di Anna (o Marianna) Gurliè, sua socia, e del signor Chemin.

- Francesco Prat è il responsabile della ditta "Vedova Chemin e Prat", ma il socio più importante risulta la suocera, Anna Gurliè, "pubblica mercantessa" di buona reputazione sulla piazza di Livorno e già proprietaria di due appartamenti nel centro della città labronica.

- L'inglese George Stephenson (1781-1848) collauda con successo la sua prima locomotiva a vapore.

1815 - 23 aprile, nasce a Livorno il primogenito di Francesco Larderel, Francesco Federigo.

- settembre, il dottor Giuseppe Guerrazzi (1780-1854), manifattore di prodotti chimici, si mette in società con Brouzet. Viene ingaggiato l'ingegnere livornese Giovanni Antonio Ciaschi, tecnico del Catasto. Inizia la produzione di borace, su scala industriale, a Monterotondo.

- Ritiratosi dalla Società i soci Santi Tastoni, Fossi e Franchini, la fabbrica del "Capannone" a Monterotondo resta a Grieumard. 

- Grieumard si reca in Francia per affari e lascia la fabbrica all'amico e socio Enrico Brouzet, negoziante a Livorno (forse soldato napoleonico rimasto in Toscana), legato ad altro negoziante francese, certo Giuliano Brunel.

- La Comunità di Monterotondo viene riunita alla Comunità di Massa Marittima.

1816 - luglio, l'ingegnere Giovanni Antonio Ciaschi cade in un lagone artificiale da lui stesso costruito trovandovi la morte. I lavori della Ditta vengono sospesi per oltre cinque mesi.
         
1817 - Le prime spedizioni di borace prodotto dalla Ditta "Guerrazzi, Brouzet, Baglioni & C.", giungono sul mercato francese (2.555 Kg.).

1818 - 14 aprile, la Comunità di Pomarance concede in affitto al signor Brouzet, per la somma di 200 lire annue, i "lagoni di Montecerboli".

- 30 aprile scadono i termini per la stipula del contratto di affitto, ma Brouzet non si presenta a Pomarance.

- 2 maggio, essendo scaduti i termini di presentazione dei rappresentanti la Ditta Brouzet-Guerrazzi, il signor Francesco Larderel, a nome della Ditta "Marianna (Anna) Gurliè, vedova Chemin, e Prat" (a cui si aggiungerà Lamotte), tutti negozianti domiciliati a Livorno, chiede in affitto alla Comunità di Pomarance 20 staiate di terreno ai "lagoni di Montecerboli" offrendo la somma di lire 205 annue per sei anni consecutivi.

- 6 maggio il Granduca di Toscana, Ferdinando III, giunge a Pomarance visitando i "lagoni di Montecerboli". Informato dal Gonfaloniere dell'affitto di detti lagoni alla Ditta "vedova Chemin, Prat e &" manifesta la sua approvazione. 

- 8 maggio, mentre si perfezionano le pratiche burocratiche, la Ditta "vedova Chemin, Prat e &" pone la prima pietra nella costruzione della fabbrica ai "lagoni" di Montecerboli, la futura Larderello. Francesco Larderel e Francesco Lamotte si alternano  tra Livorno e Pomarance.
- 13 maggio, Francesco Guerrazzi arriva a Pomarance depositando alla Cancelleria della Comunità una protesta contro le modalità di appalto dei "lagoni".

- 14 maggio, il Magistrato della Comunità di Pomarance emette la delibera di concessione alla Ditta "vedova Chemin, Prat e &", per il canone annuo di lire 205, dei "lagoni di Montecerboli". A partire da questa data inizia il frenetico acquisto o affitto di tutti i "terreni lagonicci" della regione da parte della medesima Ditta.

- 1 giugno, si costituisce a Livorno la ditta" Vedova Chemin, Prat, Lamotte e Larderel" con 24.000 lire di capitale sociale, una cifra estremamente modesta.

- Il 30 luglio, la protesta del Guerrazzi, trasformata in formale denuncia di corruzione contro Prat-vedova Chemin e &, attraverso l'avvocato Lorenzo Collini, giunge all'esame dell'avvocato Regio, Francesco Cempini e, successivamente, alla Regia Consulta (17 settembre) che formula al Granduca un parere di infondatezza.

- Il 21 settembre il Granduca Ferdinando III approva la procedura di affitto della Comunità di Pomarance.

- 26 ottobre, finalmente il contratto di affitto è rogato dal notaro pomarancino Isidoro Biondi e la Ditta "vedova Chemin-Prat-Lamotte e &" può iniziare l'attività produttiva dell'acido borico nei "lagoni di Montecerboli". Il processo produttivo è elementare: si convogliano le acque dei lagoni naturali in recipienti ove vengono ulteriormente riscaldate per mezzo del fuoco a legna. Fatta evaporare l'acqua si raccoglie l'acido borico, che si è concentrato in piccole scaglie, mettendolo ad asciugare. Una quindicina di operai ingaggiati  tra i parsimoniosi montanari dell’Appennino tosco-emiliano costituiscono l’organico della Ditta.

- La ditta commerciale "F.lli Lamotte e Larderel" cambia nome in "Lamotte & Larderel" risultando composta da Francesco Lamotte e Francesco Larderel. Tra i Lamotte (Stefano negli Stati Uniti, Giovan Battista in Francia e Francesco a Livorno), si attiva un intenso traffico mercantile, benché con transazioni di limitato valore economico.

- Gaetano Fossi gestore di una fabbrica boracifera a Monterotondo, ottiene il borace e lo presenta, insieme al vetro perfettamente limpido con esso prodotto, all’Accademia dei Georgofili di Firenze.

- In Francia si avvia la produzione industriale del borace partendo dall'acido borico. Prima di questa data il borace (escluse le piccole quantità prodotte a Monterotondo), giungeva in Europa dal Tibet e dall'India.

1819 - 2 maggio, Giuseppe Guerrazzi viene eletto socio ordinario dell'Accademia dei Georgofili di Firenze (passerà a "socio emerito" il 6 aprile 1848).

- 14 maggio, nella richiesta di conduzione  "a livello" dei lagoni affittati dalla Comunità di Pomarance si associano alla Ditta "vedova Chemin e Prat" anche Larderel e Lamotte. Larderel è dichiarato "fabbricante", cioè Direttore Generale e deve soggiornare a Pomarance per lunghi periodi di tempo.

- Francesco Larderel, per conto dei soci della Ditta boracifera, percorre la Francia, il Belgio e l'Olanda per aprire mercati all'acido borico toscano e per  apprendere i metodi migliori nella fabbricazione del borace.

- Entrano in produzione le fabbriche boracifere di Lustignano e Serrazzano. (C'è molta indeterminatezza sulla data di avviamento della produzione nella fabbriche boracifere: risulterebbe infatti che nel 1818 sono state fondate le fabbriche di Castelnuovo e Lustignano, seguite nel tempo da quelle di Serrazzano, Lago, Sant'Edoardo, Sasso).

- Iniziano le prime esportazioni di acido borico toscano in Inghilterra, Olanda, Germania, Russia e America.

                                                                                                                (continua)             

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