sabato 12 novembre 2022

 



DELLE MIE POESIE.

Finalmente sono riuscito a raccogliere il 98% di tutte le mie poesiole (1952-2022), insomma 70 anni di fedeltà alla parola scritta! Le ho anche stampate con il  computer, circa 1400 pagine, assai di più delle 1017 di Trilussa! Un poeta che amo. Le ho portate giù in una stanzetta degli attrassi, dentro un armadietto chiuso a chiave, e lì staranno anche quando non ci sarò più. Naturalmente confesso che ho vissuto, con tutto ciò che vivere comporta, nel bene e nel male della vita, e me ne andrò lieto, quando sarà il momento. E non tornerò.

giovedì 10 novembre 2022

La Fiera, 2022.
La panchina.

 A destra l'ultima finestra era della mia camera. Ma allora (1958) la casa era di legno e dove ora sono le finestra c'era una lunga terrazza coperta. Solo l'ultima finestra era di pietra.


Una fiera di novembre, lontana…

 

Con il Santo Patrono, il Principale,

ecco l’atteso giorno per sfoggiare

cappottini eleganti e sorrisi intriganti!

 Sotto ai platani spogli andavamo in tanti

mangiando torrone e croccanti!

 - Orsù, crepi l’avarizia, compriamo

 ombrelli e maglioni, borselli e calzoni,

 scarpe alte e guanti, e calze di naylon

per le nostre amanti! -  

Con il salario di manovale

potevo permettermi anch’io

di sentirmi in quel giorno,

con mille lire in tasca,

quasi quasi un Dio!         

Alla mia bella sartina

 compravo brigidini e felici

si passeggiava nei giardini,

al più potevo stringerle la mano

e camminando appaiati cozzare

spalla a spalla come soldatini!

 Ero davvero fortunato

a non aver la mamma,

la sera potevo finalmente baciar

la bocca pura, della mia bella

e sospirata biondina,

sotto il fioco lampione e lungo

i filari della vigna antica,

 senza aver paura:

 il primo vero bruciante amore

che  cancellava dal cuore

la tristezza d’esser solo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Una fiera di novembre, lontana…

 

Con il santo patrono, il Principale,

ecco l’atteso giorno per sfoggiare

cappottini eleganti e sorrisi intriganti!

 

Sottoa  ai platani spogli andavamo in tanti

mangiando torrone e croccanti!

 

- Orsù, crepi l’avarizia, compriamo

 ombrelli e maglioni, borselli e calzoni,

 scarpe alte e guanti, e calze di naylon

per le nostre amanti! -  Con il salario

di manovale

potevo permettermi anch’io

di sentirmi in quel giorno,

con mille lire in tasca,

quasi quasi un Dio!

                   

Alla mia bella sartina

 compravo brigidini e felici

si passeggiava nei giardini,

al più potevo stringerle la mano

e camminando appaiati cozzare

spalla a spalla come soldatini!

 

Ero davvero fortunato

a non aver la mamma,

la sera potevo finalmente baciar

la bocca pura, della mia bella

e sospirata biondina,

sotto il fioco lampione e lungo

i filari della vigna antica,

 senza aver paura:

 

il primo vero bruciante amore

che  cancellava dal cuore

la tristezza d’esser solo.