martedì 31 dicembre 2019






BUON ANNO 2020, BUONA FORTUNA!

E’ l’inizio di una vecchia canzone che faccio mia. Tutto sommato essere arrivati già oltre gli 81, sono quasi al limite dell’attesa di vita degli uomini italiani, mentre le donne, vanno praticamente all’85^! Siamo dunque tra i popoli più longevi del mondo! E’ un bene ed anche un male, ma tutto sommato dipende da come ci si arriva a tali limiti! Come i miei cari amici sanno, io opterei per la vita larga, più che esageratamente lunga. Ma le nostre vite sono, in definitiva, nelle mani di Dio ed un po’ anche della chimica!
Questa notte la passeremo, come ormai avviene ininterrottamente da 13 anni, con gli amici volterrani, astrofili , amici della natura ed artisti compresi, tra i quali abbiamo  i nostri più cari amici ed amiche. Anche questo è stato un dono.
Posto la copertina di un cd musicale (Poesia&Stelle), 5 poesie, cinque canzoni e animazione di pianeti, che insieme ad Annalisa registrammo nel 2007, l’anno dell’apparizione della Cometa Swan  che dette vita al mio primo libriccino di poesie, appunto, dal titolo, La Cometa Swan, ed alla fase creativa che s’inoltrava nell’età senile, che non mi ha ancora abbandonato.
Infatti l’ultimo volumetto, POESIE, scritto con la cara amica Luciana Radi, ha avuto un buon successo, tanto che la prima ed unica edizione si è quasi esaurita in meno di 60 giorni!
Il mio blog ha un titolo positivo: GRAZIEALLAVITA.

BUON ANNO A TUTTI GLI AMICI E AMICHE, BUONA FORTUNA!

venerdì 27 dicembre 2019









DUE  PAROLE SULLA STORIA DELL’EMIGRAZIONE ITALIANA.

Nel 1973 il rapporto tra partenze e arrivi in Italia, risulta attivo. Ci sono dunque più arrivi  che partenze. Si chiude finalmente un ciclo, più che secolare, durante il quale l’Italia ha inviato all’estero più di 24 Milioni di persone,  ossia quasi l’ammontare della sua popolazione al momento dell’Unità (1861).

E’ nella seconda metà dell’Ottocento che avviene la “grande emigrazione”, soprattutto verso le Americhe e la Francia. In Francia, ad oggi, circa 5 Milioni di francesi sono di origine italiana.

Dal 1876 al 1901 emigrarono dall’Italia, verso le Americhe del Nord e del Sud, ben 3 Milioni di italiani. Nel corso dell’Ottocento  ben 55 Milioni di europei emigrarono verso le Americhe.

Dalla Toscana emigrarono dal 1876 al 1900 ben 290.111 persone, molte meno di quelle del Veneto che furono 940.711.

Ma in quali Paesi andarono i nostri emigranti tra il 186 e il 1901?
Francia                     4.117.394
Svizzera                   3.989.000
Germania                 2.452.000
Austria                     1.188.000
Belgio                          535.000
Gran Bretagna             264.000
USA                          5.691.000
Argentina                  2.962.000
Brasile                       1.456.000
Canada                         650.000
Australia                       428.000
Venezuela                     285.000         

Tra il 1901 ed il 1915 prevale l’emigrazione verso l’Europa, ma l’America del Nord risulta di poco inferiore. Mentre tra il 1916 ed il 1942 le destinazioni europee prevalgono ampiamente anche sulla somma delle destinazioni verso le due Americhe, Nord e Sud. Dal 1942 al 1961 prevalgono ancora le emigrazioni verso l’Europa, mentre l’America Meridionale supera gli arrivi rispetto a quella del Nord. Si registra infine in quest’ultimo periodo, una significativa presenza di emigranti verso l’Australia.

Dal 1962 al 1976, la fase finale dell’emigrazione italiana, mostra la prevalenza verso l’Europa e l’esaurirsi delle destinazioni extraeuropee, tra le quali è maggiore quella verso l’America del Nord. Circa 430.000 italiani emigrarono in Australia e in totale 7.500.000 lasciarono l’Italia, tra cui 4 Milioni erano Meridionali. E’ invece molto complesso il calcolo dell’emigrazione “interna” all’Italia, che ha sempre rappresentato lo svuotamento e  l’impoverimento di intere provincie e regioni, soprattutto meridionali.

Ma chi lasciava l’Italia, per affrontare l’ignoto? I contadini, mezzadri e boscaioli, come manovalanza generica, poi artigiani, muratori e operai, ed una consistente parte degli emigranti era costituita da analfabeti. Spesso l’emigrazione svuotava i paesi degli uomini, restavano i vecchi e i bambini e, a provvedere a tutto, le donne!

Fu la legge del 1888 che riconobbe per la prima volta la libertà di emigrare, mentre prima l’emigrazione era clandestina. In tal modo essa rappresentò un “affare” per molti imprenditori.       

Anche da Castelnuovo di Val di Cecina l’emigrazione fu numerosa, si calcolano tra il 1901 e il 1911, circa 400 emigranti maschi,  e in più qualche intera famiglia, ai quali si aggiunsero le molte ragazze paesane sposate per “procura”, sulla base di una conoscenza diretta nel paese o per l’invio di una fotografia!  Molti dei Groppi, dei Francini, dei Serenari  e dei Bisogni,  per citare i ceppi delle mie famiglie, emigrarono negli Stati Uniti, soprattutto in Pennsyilvania, nel distretto di Pittisburg, per lavorare come manovali nelle miniere di carbone.  Ho ancora molti parenti negli stati di NewYork, Colorado, Florida, Pennsylvania…e mantengo diverse corrispondenze, mentre alcuni parenti son tornati a rivedere il borgo dei loro antenati. Mio nonno, Dario, rientrò in Italia e così fece il nonno di mia moglie Serenari Giuseppe con tutta la sua famiglia. Un ceppo dei Groppi che si trasferì nel Nord, al confine con il Canada,  era costituito da una famiglia di 11 figli, e conobbe un certo benessere aprendo uno spaccio di prodotti alimentari importati dall’Italia. Uno dei figli si fece prete e fu famoso  per le sue posizioni antirazziste, Fater Giacomo Groppi,  che ebbe un ruolo nelle grandi marce dei neri.

Fu il regime fascista ad essere ostile all’emigrazione, mentre si adoperava a fascistizzare i connazionali all’estero. Ma anche gli USA, fra il 1921 e il 1924, cominciarono ad ostacolare l’immigrazione, mentre fu in particolare, bloccata quella dai paesi dell’Europa Orientale e Meridionale, fra cui l’Italia. Negli USA i controlli sanitari ad Ellis Island, all’approdo di New York,  erano infine decisivi per ottenere il permesso di entrata degli Stati Uniti. Ben più rigoroso di quelli che venivano fatti negli imbarchi dei paesi d’origine. Con l’emigrazione si apre in tutti i paesi di destinazione il grande capitolo dell’integrazione, non ancora definitivamente risolto.

Ricordiamoci che questo è stato!

giovedì 26 dicembre 2019








REGALI DI NATALE A CARLO! UNO PIU' BELLO DELL'ALTRO! GRAZIE ALLA MIA FAMIGLIA! IL LIBRICCINO DI SWAN L'HO AGGIUNTO IO, DOPO AVERLO RITROVATO!

mercoledì 25 dicembre 2019


Di  poetesse e di poesia!

Tra i miei regalini di Natale, ecco il libro di Wislawa Szymborska : La gioia di scrivere. Tutte le poesie (1945-2009), tradotte in italiano da Pietro Marchesani per  Adelphi, con testo originale a fronte, pagine 774. Ho altri testi della poetessa polacca, ma questo è il più ambito: 64 anni di scrittura! Ed io? Ad oggi ben 67 anni di scrittura! Un Premio Nobel ed un oscuro poeta dilettante!  Nonostante ciò  tengo cara la mia poesia, che non affronta i drammi  della Szymborska,  ma scorre nel tempo della democrazia, anzi, cresce nel “miracolo economico”,  nella continuità di un lavoro dignitoso, nel mantenere i figli agli studi superiori, avere una casa in proprietà, ed infine una pensione sicura. E’ una poesia tutta rivolta all’interno, all’intimità, ed esplora soltanto i turbamenti e le gioie del mio crescere , amare ed invecchiare.  In ciò è una poesia intimista, più terapia che arte, ma  senza la quale non potrei vivere. Pubblicai  la mia prima raccolta poetica nel 2007, con La cometa Swan, un libro piccolo piccolo che sparì in un baleno, al quale sono succeduti altri sei volumetti, e da poco è andata esaurita la tiratura (320 copie), dell’ottavo libro POESIE, che contiene, poesie di Luciana Radi e mie. Adesso una pausa. Ma nel 2020, 90° anniversario della morte della poetessa Dina Ferri,  alla quale sono legato da una  convivenza intellettuale da oltre 50 anni, vorrei poter pubblicare una versione moderna in lingua inglese delle poesie del “Quaderno del nulla”, già pubblicate a Boston nel 1933, da destinare ad un pubblico vasto, europeo ed americano.  Ne riparleremo.




Piccola cronologia attività di Carlo nell’anno 2019.

Il 15 gennaio tiene una Conferenza a Massa Marittima, all’UNIELI, sulla vita di Marie Curie.

Il 24 gennaio, insieme all’amica poetessa Luciana Radi, presenta  il volumetto Nous sommes ici, a Montecerboli.

Nello stesso mese stabilisce un contatto con il Centro Studi Giacintiani di Viterbo, al quale ha compiuto una visita nel dicembre, ed invia  il materiale da lui archiviato a partire dagli anni ’90, sulla presenza della Santa Giacinta Marescotti nelle terre di Tegoni e Solaio nel Comune di Radicondoli, materiale sconosciuto a tale Centro.

Incontra lo scrittore e giornalista, Giacomo Mameli, interessato alle vicende dei partigiani sardi uccisi a Castelnuovo il 14 giugno 1944: Vargiu e Piredda (insieme a Gian Luca Spinola e Franco Stucchi Prinetti), più i quattro minatori di Niccioleta, di origine sarda, assassinati lo stesso giorno a poca distanza e Alfredo Gallistru caduto in combattimento a Monterotondo Marittimo.

L’11 marzo accompagna la scultrice tedesca Doris alle cave di pietra di Campo alle Rose, sulle Cornate di Gerfalco e, poche settimane dopo, è ospite nella casa dell’artista, con la quale instaura un cordiale scambioi creativo.

Il 15 marzo presenta all’AUSER di Volterra, nella Sala Milani della Torre Toscano, una selezione di proverbi licenziosi in uso in Toscana, mentre il suo amico, il professor Renato Bacci, illustra il vernacolo volterrano.

Il 9 maggio, Mameli presenta il suo libro, nel quale compaiono lunghi stralci dei lavori di Carlo, al Salone  del Libro di Torino, con un notevole successo.

Si sviluppano i contatti con Luciano Oblat, Direttore del CEDIDO di Viterbo.

L’8 giugno collabora con Orano Pippucci alla commemorazione di Alfredo Gallistru a Monterotondo Marittimo. In tale occasione incontra le due nipoti di Alfredo, Iosefina e Donatella, figlie del fratello Attilio, residenti a Elmas (Cagliari), venute appositamente a Monterotondo per questa celebrazione. In tale occasione Carlo dona al Sindaco di Monterotondo una copia di tutta la documentazione in suo possesso inerente Alfredo, mentre analoga copia viene donata alle nipoti di Gallistru.

Il 12 giugno si reca a Siena alla presentazione del libro di Pier Paolo Fiorenzani sulla sua storia personale e quella della sua giovinezza a Radicondoli. Pier Paolo citerà molte volte Carlo ed è contento che egli sia presente.

Il 18 giugno si reca a casa di Carlo il prof. Paolo Fabbri per notizie sulla Pieve di Commessano. I due storici parlano dei loro progetti accennando ad una eventuale collaborazione del Fabbri all’opera di Groppi: Dizionario de Larderel, ormai ferma da molti mesi. Stabiliscono di riparlarne in autunno. Groppi gli presta la Tesi di Silvia Bianchi sulle pievi matrici della Diocesi di Volterra.

Il 20 giugno Doris e Wolfgang sono  ospiti  di Carlo e Grazia, che li accompagno alla visita a Bagno a Morbo, molto interessante.

1° luglio inizia la collaborazione con la poetessa Luciana Radi per la pubblicazione di un nuovo libro di Poesie. Lavoro complesso e impegnativo.

Il 14 settembre partecipa con altri 11 poeti e poetesse ad un reading di poesia alla Badia Camaldolese di Volterra, nell’ambito degli eventi LA NOTTE ROSSA DI VOLTERRA,  coordinato dal poeta Roberto Veracini. Legge tre poesie: Carbonciolo; 1962: l’eclisse totale di sole; Sentieri. Sono presenti circa un centinaio di  persone.  

Esce il terzo numero della rivista trimestrale La Comunità di Pomarance con a pagina 4- 6 l’articolo di Carlo sulla battaglia di Monterotondo e la figura di Alfredo Gallistru, vice comandante della III Brigata Garibaldi “Camicia Rossa”, medaglia d’argento al valor militare, rimasto ucciso per proteggere la popolazione civile. 

Il 3 ottobre riceve lo scrittore Simoni Giorgio coordinando la presentazione del suo libro che uscirà in novembre e accetta di partecipare alla presentazione  a Pomarance.  

Il 24 ottobre tiene una conferenza a Montecerboli con la storia dell’ultimo testimone vivente dei tragici eventi connessi con la strage degli 83 minatori di Niccioleta, Mario Fatarella.

1° novembre esce il libro POESIE stampato in 320 copie, dei poeti Luciana Radi e Carlo Groppi. Libro riservato ad amici ed amiche che l’hanno prenotato. L’intera tiratura sarà esaurita rapidamente.

Il 23 novembre viene presentato il romanzo giallo di Giorgio Simoni al Teatro de Larderel di Pomarance con la partecipazione di un numerosissimo pubblico. Carlo, Jader, il Sindaco Ilaria Bacci e Patrizia Pruneti partecipano all’evento portando un loro contributo.

Il 7 dicembre Carlo commemora a Saline di Volterra, l’artista ed amico Roberto Marmelli, da poco deceduto, alla presenza dei familiari e del Comune di Volterra , presenti oltre cento persone. Gli amici artisti espongono una selezione delle loro opere in una bellissima mostra in onore dell’amico Roberto, brillantemente presentati dalla critica d’arte Elena Capone.

Il 12 dicembre tiene una conferenza all’Università della Terza età di Pomarance con storie della Resisestenza nelle Colline Metallifere Toscane,  tra cui la vicenda  dei giovani deportati in Germania dopo la strage  dei minatori di Niccioleta, dal racconto dell’ultimo testimone vivente, Mario Fatarella, e quella di Norma Parenti ed Alfredo Gallistru.

Naturalmente ha scritto alcune poesie, ed ha tenuto viva  la corrispondenza con amici ed amiche. Dunque un anno abbastanza positivo.  GRAZIE A TUTTI!

venerdì 20 dicembre 2019

ANTONIO MACHADO (1875 – 1939).

Ieri ho accompagnato, per le viuzze ed i vicoli del Borgo di Castelnuovo di Val di Cecina, una gentile giovane donna. Abbiamo anche parlato di poesia. Lei avrebbe volentieri parlato delle “mie poesie”, dato che tiene il libriccino POESIE (quello scritto da me e Luciana) accanto al letto e ne legge, ogni tanto, una prima di addormentarsi. Ma ho cercato di non entrare in tale argomento, deviando il discorso sul poeta Antonio Machado! Ella non lo conosceva e non ne aveva mai sentito parlate , nonostante la laurea e una buona cultura generale. Così le ho detto di aver termina la lettura del volume “Machado. Tutte le poesie e prose scelte”, pubblicato nei Meridiani di Arnoldo Mondadori, 2010, 1592 pagine! A cura di Giovanni Caravaggi e nella traduzione di Oreste Macrì. Una grande fatica!
Avevo già letto i due volumi della Lerici Editori”: POESIE, di Antonio Machado, 1959, prima edizione in Italia, di pagine 700; e Antonio Machado, Prose, di pagine 716, 1968, prima edizione in Italia. Entrambi i volumi nella traduzione di Oreste Macrì.
La poetica e la vita di Machado, e la sua morte, fuggiasco, sotto l’avanzata delle armate franchiste, mi hanno talmente coinvolto ed emozionato che continuamente lo leggo e lo rileggo! Qua e là! Ci ho tratto anche un mio piccolo testo letterario, tra storia vera, fantasia e poesia ed anche una selezione del carteggio, naturalmente da me creato, perché, come sappiamo, la stragrande maggioranza delle lettere d’amore di Machado con Pilar sono andate perdute, mentre, sullo sfondo della creazione poetica, Pilar si trasformerà in Guiomar, alla quale son dedicate deliziose poesie! E’ un testo che non si pubblicherà mai, ma la mia voglia è tanta che lo esporrò in qualche incontro nei rari luoghi dove ancora si può fare “comunicazione orale”!

giovedì 19 dicembre 2019

MOSTRA FOTOGRAFICA PRESSO EX CINEMA DI CASTELNUOVO DI VAL DI CECINA
DI LUCA PALATRESI.

GRAZIE AL GRUPPO FOTOGRAFICO DELLA ASSOCIAZIONE CULTURALE “IL CHIASSINO”, CASTELNUOVO STA’ OSPITANDO (ED E’ VISITABILE GRATUITAMENTE ) UNA BELLISSIMA MOSTRA DEL FOTOGRAFO LUCA PALATRESI (Fucecchio, 1978). SONO IMMAGINI STUPENDE ED IN PIU’ HANNO DELLE DESCRIZIONI ALTRETTANTO BELLE CHE CI RACCONTANO LA VITA ARTISTICA DELL’AUTORE, E DI OGNI IMMAGINE, NON SOLO CON I FREDDI RIFERIMENTI TECNICI, MA CON LA LIRICITA’ DI UN POETA! CI VADO OGNI GIORNO E SEMPRE MI EMOZIONO!

martedì 17 dicembre 2019


ANTONIO MACHADO  (1875 – 1939).

Ieri ho accompagnato, per le viuzze ed i vicoli del Borgo di Castelnuovo di Val di Cecina, una gentile giovane donna. Abbiamo anche parlato di poesia. Lei  avrebbe volentieri parlato delle “mie poesie”, dato che tiene il libriccino POESIE (quello scritto da me e Luciana) accanto al letto e ne legge, ogni tanto, una prima di addormentarsi. Ma ho cercato di non entrare in tale argomento, deviando il discorso sul poeta Antonio Machado! Ella non lo conosceva e non ne aveva mai sentito parlate , nonostante la laurea e una buona cultura  generale.  Così le ho detto di aver termina la lettura  del volume “Machado. Tutte le poesie e prose scelte”, pubblicato  nei Meridiani di Arnoldo Mondadori, 2010, 1592 pagine! A cura di Giovanni Caravaggi e nella traduzione di Oreste Macrì. Una grande fatica!

Avevo gia  letto i due volumi della Lerici Editori”: POESIE, di Antonio Machado, 1959, prima edizione in Italia, di pagine 700;  e  Antonio Machado, Prose, di pagine 716, 1968, prima edizione in Italia. Entrambi i volumi nella traduzione di Oreste Macrì.

La poetica e la vita di Machado, e la sua morte, fuggiasco, sotto l’avanzata delle armate franchiste, mi hanno talmente coinvolto ed emozionato che continuamente lo leggo e lo rileggo! Qua e là! Ci ho tratto anche un mio piccolo testo letterario, tra storia vera, fantasia e poesia ed anche una selezione del carteggio, naturalmente da me creato, perché, come sappiamo , la stragrande maggioranza delle lettere d’amore di Machado con Pilar sono andate perdute, mentre, sullo sfondo della creazione poetica, Pilar si trasformerà in Guiomar, alla quale son dedicate deliziose poesie! E’ un testo che non si pubblicherà mai, ma la mia voglia è tanta che la esporrò in qualche incontro nei rari luoghi dove ancora si può fare “comunicazione orale”!

domenica 8 dicembre 2019




ROBERTO MARMELLI, CHARCOT e MARIE CURIE.

Ieri alle ore 17  ho partecipato, a Saline di Volterra, come relatore, insieme alla critica d’arte Elena Capone, alla inaugurazione della Mostra d’Arte Plastica e Pittorica dedicata al ricordo di Roberto Marmelli, recentemente deceduto. Roberto è stato un personaggio largamente conosciuto nelle Colline Metallifere Toscane, e sulla Costa Tirrenica, non solo come artista di notevole valore, ma come manager  della captazione e distribuzione dell’acqua pubblica e come assessore al Comune di Volterra. C’è stata una partecipazione di visitatori come da molto tempo mi capitava di vedere, nemmeno in centri abitati più grandi! E la Mostra resterà aperta  fino al 22 dicembre. Non erano esposte  soltanto  opere del Marmelli, ma di molti suoi amici artisti, che  hanno voluto in tal modo manifestargli  la loro amicizia, maturata  negli anni  dei loro sodalizi: Martina Berlemieri, Daniele Bianchi, Renato Frosali, Ennio Furiesi, Paolo Grigò, Giuliano Mannucci, Giampaolo Minuti Innocenti, Lenio Morganti, Mauro Stefanini, Valerio Trafeli, Anita Trinciarelli.  Naturalmente  c’era, tra le opere di Marmelli, la piccola realizzazione ”Charcot”, utilizzata da un gruppo rok per la copertina di un CD, quella che mi mostrò Roberto mentre stavo lavorando ad un saggio su Marie Curie, la scienziata della quale  conosciamo quasi ogni istante della sua vita, ma che, nelle centinaia di biografie, film, saggi,  hanno sempre omesso un elemento molto importante: la sua visita, nell’agosto 1918, dell’Area Geotermica di Larderello per studiare le possibilità di estrazione del radio dal vapore endogeno. La sua visita dette importanti contributi allo sviluppo della fisica italiana, che da lì a poco si evidenzieranno nel lavoro dei fisici di Via Panisperna a Roma e di Enrico Fermi.  Charcot (1825-1893) è stato il Direttore di uno dei più grandi manicomi del Mondo, e la sua fama aveva dato il suo nome anche ad uno dei padiglioni del grande Manicomio di Volterra.  Marie e Pierre Curie erano molto interessati alle manifestazioni del magnetismo umano e del paranormale e frequentavano  le esibizioni organizzate da Charcot, soprattutto servendosi di una sua paziente, Blanche, poi sua amante e, forse, assassina.  Blanche fu per un po’ di tempo, al servizio di Marie Curie, pur essendo invalida a causa delle radiazioni e avendo gli arti  amputati.

Marie Curie continua a far parlare di se, scrittori, ricercatori e cineasti! La novità è data dalla presentazione (14/9/2019) in Canada, al Festival Cinematografico Internazionale di Toronto, del film RADIOACTIVE della regista Marjane Satrapi, basato sulla storia di Marie Curie tratta da un fumetto di Laure Rednisse e interpretato da Rosamund Pike. Spero tra non molto di vederlo anche in Europa. Marjane Satrapi è famosa per essere stata la regista del film Persepolis.  

Il film dovrebbe partire dall’incontro di Marie con Pierre Curie, colui che diventerà suo marito, e affronterà anche la relazione amorosa tra Marie e lo scienziato Paul Langevin , già suo collaboratore ed amico di Pierre.  Questa relazione  e il suo breve drammatico svolgimento sono ampiamente note e senz’altro essa si presta alle riprese cinematografiche ed alle sensibilità dell’epoca attuale!

Credo invece che non ci sia praticamente nulla sulla vicenda Charcot-Blanche-Marie, anch’essa abbastanza accennata nelle biografie, ma con molte omissioni.

Un’altra opera del Marmelli in esposizione è l’ampia vela rossa con sopra la scritta, tratta dal titolo di un mio libro uscito nel 2014:  “Ora son fiore, ombra, albero, vento…Partigiani sardi nelle Colline Metallifere Toscane, Alfredo Gallistru, Francesco Piredda, Vittorio Vargiu “. In essa soffia il vento dell’amore di Roberto per la Sardegna.

giovedì 5 dicembre 2019



Tempo di bilanci.

Siamo quasi alla fine dell’anno! Karl, ma che stai facendo! Ti sei addormentato? No, non è l’oblio foscoliano che  “Involve tutte le cose l’oblio nella sua notte”, ma soltanto un “rallentamento” momentaneo dopo la grande fatica della pubblicazione dell’ultimo libro “POESIE”, che contiene testi miei e della poetessa Luciana Radi. Non solo per la selezione dei testi, ma procedura di stampa,  preventive prenotazioni (circa 300) e successiva consegna manuale o postale, in luoghi vicini ed anche lontani, in Europa ed in America, tenuta dei conti ecc. ecc. Grande fatica e lunghi tempi, ma anche la soddisfazione del contatto umano, dello scambio di opinioni e del valore dell’amicizia. Tutto in modo ovattato, servendoci soltanto di internet, blog e Fb e delle nostre presenze! E, se tutti i conti torneranno, ci resteranno i denari per una “pizzata”!

Ora che sono arrivato  al termine di questa impresa, mi guardo di nuovo intorno, non sono più giovane, la creatività emozionale s’è appannata, e non ho nuova carne al fuoco! Coltivo un po’ la microstoria, fatti e figure della Resistenza; sono disponibile per piccole conferenze alle Università della Libera Età, metto a disposizione di altri giovani artisti e ricercatori, i miei vasti archivi…e resto in ascolto  per intercettare lo spuntare di nuovi accordi lirici!

Intanto, stasera, ad ascoltare il prof. Giorgio Cellai, a Montecerboli,  parlare delle onde gravitazionali! E sabato, ore 17, a Saline i Volterra per  portare un modesto contributo alla memoria di un caro amico che m’è mancato troppo in fretta: Roberto Marmelli. Chi l’avrebbe mai pensato che nel suo atelier di artista scultore avrei trovato Charcot?


lunedì 25 novembre 2019

IL DIAVOLO NON ABITA QUI.

E’ il titolo del settimo lavoro letterario di Simoni Giorgio, toscano, di Pomarance. E’ stato presentato sabato 23 novembre 2019 al Teatro de Larderel di Pomarance, di fronte ad un numerosissimo pubblico attento ed entusiasta. La presentazione è avvenuta con un prologo teatrale, messo in scena dal regista Mario Rossi e brillantemente recitato, accompagnato dalla musica della Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni. Ho avuto la fortuna di essere stato coinvolto in questa serata, come esperto di storia locale, insieme a Jader Spinelli (lui sì esperto di storia locale e Direttore della prestigiosa rivista trimestrale La Comunità di Pomarance), al sindaco di Pomarance Ilaria Bacci (che aveva concesso il Patrocinio dell’Amministrazione Comunale) ed a Patrizia Pruneti rappresentate dell’Ass.ne “Officina Rolandi” in collaborazione con l’Ass.ne Turistica Pro Pomarance e l’Ass,ne Carte Blance. Naturalmente l’autore  ha intrattenuto il pubblico entrando nella trama del  libro, senza tuttavia mai rivelare la conclusione del “giallo”.
Tutti i volumi  disponibili sono andati esauriti! Un grande e meritato successo! Personalmente non ho potuto esaudire la richiesta di tratteggiare l’epoca storica nella quale, a cavallo tra l’800 ed il ‘900, si trovavano i territori geotermici della Toscana, tanto complesse e vaste sono le varianti, umane, politiche, sociali, industriali, internazionali che caratterizzavano il trapasso, dopo quasi un secolo, nella gestione della industria dell’acido borico toscano, dai De Larderel a colui che nel 1894 sposò la primogenita discendente in linea diretta dell’illustre famiglia, Adriana de Larderel,  cioè il principe Piero Ginori Conti.
Piero Ginori Conti sarebbe diventato prima Direttore Tecnico (nel 1904 e poi, dopo il 1912, quando riuscirà ad assorbire tutte le  Ditte esistenti nell’area, da Monterotondo Marittimo a Castelnuovo di Val di Cecina, Presidente  e Amministratore Delegato, dando vita alla “Società Boracifera Larderello”.
Mi sono perciò limitato a parlare in senso generale dell’argomento, e del libro, in una prolusione della quale riporto il testo.
A finire c’è stato anche un momento conviviale, offerto dall’autore ai suoi più stretti collaboratori e familiari, anch’esso molto significativo per i tanti contatti che si sono intrecciati.
“Gentili signore e signori, illustri ospiti, non  credo di poter aggiungere nulla al ricco palmares nazionale di Giorgio Simoni, scrittore e giallista di talento. Confesso di leggere ormai pochi libri, e, praticamente, sempre gli stessi. Ma questo libro di Giorgio l’ho divorato.
In primo luogo per la sua scrittura non affaticante, né per gli occhi, né per la mente; in secondo luogo perché parla di un “caso”, una “tragedia” avvenuta nel nostro territorio. Basti pensare che  due personaggi sono di castelnuovini, e così la residenza della vittima dell’omicidio ed anche la Fattoria di Vecchienne e sue pertinenze sono nel territorio del Comune di Castelnuovo! E Luigi Anzecchi, il principe, nel romanzo di Simoni, facilmente identificabile con il principe Piero Ginori Conti,  venne ad abitare, dopo il 1912, frequentemente, nella Villa  che porta ancora il suo nome, allora Sede della Società Boracifera Fossi che con l’altra Società esistente, la Belga,  costituiva il tessuto industriale della Comunità castelnuovina, i suoi rapporti con Pomarance, Monterotondo, e Castelnuovo erano giornalieri.
Io mi sono da sempre occupato di microstoria, soprattutto di quella legata al nostro territorio ed ho pubblicato molti lavori. Ma, adesso, essi mi sembrano aridi e soltanto pieni di nomi anonimi, numeri,  storie collettive, progressi industriali, difficoltà economiche, collusioni politiche…pur non dimenticando il benessere che in queste aree hanno portato.
Ma Giorgio, non solo fa rivivere l’epoca degli straordinari progressi  tecnologici, sia in campo chimico e poi, in quello anticipatore di quello elettrico, che farà di Larderello la Capitale Mondiale della Geotermia, ma che nel 1918 fu anche capace di richiamare a Pomarance, Larderello, Monterotondo, un gruppo di scienziati di fama mondiale, tra i quali spicca quello di Marie Curie, due volte premio Nobel, per  valutare le potenzialità della presenza del radio nei vapori e nelle acque geotermiche, per poterne valutare le possibilità di estrazione industriale! Gli esperimenti riuscirono positivi, ma i costi troppo elevati, sconsigliarono il Ginori Conti di proseguire. Egli aveva ormai compreso che il futuro della  energia geotermica sarebbe stato non più quello chimico, ma quello della produzione di energia elettrica!
Tuttavia la visita della Curie e degli altri scienziati e del Ministro della Guerra, nella successiva Conferenza  tenuta a San Remo, darà il via alla istituzione della Facoltà di Fisica dell’Università di Roma, quella dei ragazzi di Via Panisperna e di Enrico Fermi, anch’egli successivamente Premio Nobel, e che per due volte sarà ospite di Larderello e ammiratore dei suoi impianti.
No, Giorgio, descrive gli uomini, nei loro dolori e nel loro amori, nelle nefandezze e nella violenza, ma  non rendendoli macchiette, bensì esseri umani dotati di slanci morali e di valori sociali. E i personaggi romanzati di Giorgio riescono ad essere  talvolta più reali della realtà. Inoltre non sono personaggi appartenenti ad una massa indistinta, ma emergono con i loro personali drammi umani e sociali.

E poi, c’è un finale, che naturalmente non svelerò, veramente un capolavoro!  Ed è tanto realistico che nella sua immaginazione Giorgio lo fa credere vero! Sembra davvero incredibile che negli oltre cento anni dagli avvenimenti narrati, nessuno ci abbia pensato! Grazie ancora caro Giorgio per questo tuo bellissimo lavoro!



venerdì 22 novembre 2019


AUTUNNO

Un autunno poco scenografico, tra intense piogge e un pallido sole.
Ma per la prima volta ho visto un lupo!

giovedì 21 novembre 2019

Si scrive un po’ come non è

Portando di casa in casa e spedendo per posta l’ultimo libro POESIE, ho spiegato qualche volta che la poesia è come una sinfonia musicale, che  non parla alla ragione, ma all’anima.  E scrivendo, come è stato detto,  non si trova Dio più facilmente che non scrivendo di Dio. Faccio dunque mia una poesia di Jan Twardowski

scrivere

Gesù che non hai preso la penna in mano
non ti sei chinato su un foglio di carta
non hai scritto il vangelo

perché non si scrive come si parla
non si scrive come si ama
non si scrive come si soffre
non si scrive come si tace

si scrive un po’ come non è

venerdì 15 novembre 2019





Immagini di alcune "fabbriche" dell'acido borico, anno 1850 circa.

L’Assoluzione!

Fin da ragazzo sono sempre andato a farmi i capelli da Sorge Groppi. Sorge  si faceva affiancare da un altro barbiere, Lando. Credo che  loro fossero parenti. E, alla lontana, erano entrambi miei parenti. A metà dell’800 i Groppi erano assai numerosi nel paese di Castelnuovo, ne ho contati ben 58! I più erano calzolai, altri boscaioli, altri operai delle Ditte che  producevano il borace, come La Fossi, la Belga e la Larderello.  Molti di questi Groppi, partirono negli anni della “grande emigrazione” verso il Sud ed il Nord America, negli anni a cavallo del 1900 e soltanto una parte rientrò in Italia subito dopo la fine della Prima Guerra Mondiale. Molte ragazze sposarono uomini di Siena, Massa Marittima, Grosseto e si trasferirono; e con loro qualche maschio, come il “Socio”, fratello del mio nonno, che mise famiglia a Siena, dove i Groppi sono ancora presenti. Non si sa bene come siano giunti a Castelnuovo e in altre località minerarie delle Colline Metallifere Toscane, come Gerfalco, Massa Marittima, Abbadia San Salvatore. Qualche anno fa ero a Parma in una officina per ordinare delle attrezzature. Quel’tecnico mi disse che sua moglie aveva il cognome Groppi! E aggiunse che in quella provincia ed in quelle vicine i Groppi erano abbastanza numerosi. Mi disse anche che questo cognome deriva  da una località dell’Appennino parmense, il Monte Groppo, sul quale abitavano contadini e boscaioli ritenuti assai sempliciotti (io pensai ad una sorta di “montierini”) e quando scendevano a Parma per  fiere e mercati i parmigiani  dicevano “Sono arrivati i Groppi!”, prendendoli in giro! E probabilmente i primi Groppi arrivati agli inizi dell’800 a Castelnuovo altri non erano se non quei rozzi montanari che Francesco Larderel assoldò a buon mercato per l’avvio dello sfruttamento delle acque boriche dei  lagoni di Montecerboli! In questo mi conforta sapere che io, mio padre, mio nonno, e mio bisnonno ed anche suo padre Abramo, siamo stati dipendenti della grande "industria" fondata dai De Larderel!

Ma torniamo al tema! Con l’aumento della popolazione la clientela aumentò, Lando e Sorge, stavano stretti in quella piccola stanza, così si separarono.  Io mi feci cliente di Lando. Andavo a farmi i capelli una volta al mese, mentre,  da quando cominciò a crescermi la barba, me la son sempre fatta da me. 

Lando, dopo la caduta del fascismo e nei primi anni che seguirono, si fece comunista, ma la sua militanza durò poco. Io, invece, crescendo simpatizzavo per il PCI al quale era iscritto mio padre, mentre mio nonno paterno era iscritto al PSI. Mi iscrissi  al PCI  nel 1961, mentre mio padre lo aveva lasciato nel 1957 a seguito dei “fatti ungheresi”.
Anche Lando era diventato un convinto anticomunista e non  mancava di punzecchiare alcuni dei suoi clienti coi quali aveva particolare confidenza. Uno di questi ero io! E d’altra parte non potevo reagire dato che lui aveva la macchinetta ed il rasoio in mano sulla mia testa! Ma tutto so svolgeva “bonariamente” e, non solo perché avevamo lo stesso cognome, ma perché Lando era un virtuoso musicista, batterista e suonava con mio padre nel complesso jazz “Stella d’argento”,  che si era fatto onore coi soldati americani e, nel dopoguerra, a Castelnuovo e dintorni! La musica univa allora tante persone.

Ma, quando fui eletto vicesindaco, poi sindaco ed ancora sindaco, sempre   nella lista del PCI, Lando attenuò un po’ il suo sarcasmo verso i comunisti castelnuovini. Devo dire che abitava in una casa fredda, e la sua piccola bottega era ancora più fredda con la porta a vetri sulla piazzetta dietro i ruderi della antica porta medievale.  Ma cosa era avvenuto, proprio in quegli anni? Mi aiuta la lettura del “Giornalino” locale del PCI del dicembre 1981. Scriveva il “cronista”: “Il 21 dicembre 1979 l’amministrazione Comunale costituisce “la Consulta” comunale per il “teleriscaldamento geotermico” alla quale  partecipano le forze politiche e sindacali del Comune, nonché quadri tecnici qualificati della nostra zona, operanti sia all’interno che all’esterno dell’Enel.  Ci si serve di tre commissioni: giuridico-politica; tecnico-scientifica; raccolta dati e informazioni.  Il 24 dicembre 1979 parte la prima lettera di richiesta verso il Compartimento Enel di Firenze. Ci si mette tutti al lavoro. A fine febbraio 1980 parte la richiesta ufficiale, formale e documentata, di calore all’Enel Compartimentale e si entra in contatto operativo con l’Unità Nazionale Geotermica di Larderelllo. Si affida il 29 aprile  la stesura del progetto esecutivo all’Azienda Municipalizzata del gas di Pisa. L’Enel si dichiara disponibile a fornire la quantità di calore necessaria al teleriscaldamento degli abitati di Castelnuovo di Val di Cecina e Sasso Pisano.
Anche in Italia il problema energetico non appare più come problema elettrico esclusivamente, la questione più importante riguarda invece la produzione di calore a bassa temperatura che è anche il problema geotermico. Si coinvolge anche la CEE e la Regione Toscana.

Ci sarà una unica centrale con scambiatori modulari; distribuiremo acqua calda con due tubazioni per sette-otto chilometri; il primo lotto per 500 famiglie costerà circa 1 miliardo di lire; saranno prodotti 7 milioni  di Kcal/h e saranno pienamente riutilizzati gli impianti esistenti nelle abitazioni; si risparmieranno circa 4.000 litri di gasolio al giorno.

Si spera nell’appalto dei primi lavori entro il 1982. L’Amministrazione comunale  intende costruire un’Azienda Comunale capace di distribuire acqua-calore-energia elettrica, dando l’esempio a tutta l’area geotermica degli usi plurimi della fonte geotermica.”

E così dopo qualche anno le aree di nuova urbanizzazione, le scuole, il Centro Anziani, il Poliambulatorio ecc. furono riscaldate con la geotermia, senza alcuna emissione di gas nocivi in atmosfera; e dopo altri pochi anni l’impianto si estese al Borgo Medievale, arrivando a riscaldare la fredda casa e bottega del piccola barbiere Lando Groppi! E ci fu un giorno memorabile. Mentre Lando mi tagliava i capelli, sempre dicendomi negli orecchi male del comunismo e dei comunisti e del male che avevamo fatto nel mondo a interi popoli…dopo una pausa mi disse: “però, Carlo, voi avete realizzato un’opera gigantesca, al pari delle Piramidi, il teleriscaldamento geotermico  senza gravare di  nuove imposte le famiglie, e con un costo per  i sette mesi della fornitura nemmeno paragonabile ai costi di legna e gasolio, lo sai come chiamano quest’opera? “ “No, dimmelo!” “La chiamano l’Assoluzione!” E’ con quest’opera che vi sono state perdonate tutte le vostre malefatte”. E giù, una bella risata!
Sono passati gli anni, il riscaldamento geotermico è in tutti i paesi dell’area e potrebbe espandersi ancora.

Da noi, a Castelnuovo di Val di Cecina, il Comune manda il calore il 15 di ottobre, assicurando  con – 10°C  esterni +20°C. interni , e lo cessa il 15 maggio seguente. Ognuno può regolare  il flusso e l’apertura  a proprio volere. Si paga la tariffa ogni 3,5 mesi, sempre posticipata, misurata e calcolata a forfait per metro cubo riscaldato, oppure a contatore, per chi vuole adottare tale sistema. Con il calore geotermico si può anche alimentare i boiler per acqua sanitaria. Il mio appartamento è al 2° piano, è freddo, le stanze sono 3,10 metri alte, si sono calcolati 322 metri cubi di superficie. La spesa complessiva  dell’ultimo anno 2018-2019 è stata di 6.766,17  €. 

E’ questo il terzo mandato di un sindaco e di unA MAGGIORANZA CONSILIARE  APPARTENENTI  AD UNA lista civica di orieNtamento centrista, MENTRE LA LISTA DI SINISTRA RAPPRESENTA L’ESIGUA MINORANZA. il tempo delle amministrazioni “ROSSE” e’ finito da un pezzo e dopo 1l 1989 il PCI ha cessato di ESISTERE. CREDO DI ESSERE STATO IO, NEL 1990,  L’ULTIMO COMUNISTA AD ESSERE ELETTO  SINDACO SUPERANDO  DI CIRCA 40 VOTI L’ALTRA LISTA.  PER SUCCESSIVI TRE MANDATI, LA LISTA CIVICA DI CENTROSINISTRA GOVERNO’ IL COMUNE PORTANDO  ATERMINE IL GRANDIOSO PROGETTO DEL RISCALDAMENTO GEOTERMICO IN TUTTI I CENTRI ABITATI.

quest’opera non deve essere dimenticata! L’abbiamo REALIZZATA quando tutti  ERAVAMO  CONCORDI SULLE OPERE CHE ANDAVANO A VANTAGGIO DELL’INTERA COMUNITA’. eravamo amici, ed anche nemici, ma ci si rispettava e si collaborava per il bene comune della nostra “Comunita”. ADESSO, PURTROPPO,  SEMPRE PIU’ DIFFICILMENTE QUESTO AVVIENE.

Si, fu l’assoluzione!