domenica 31 luglio 2022

Sono nato “prima delle Leggi Razziali” in una famiglia di “sinistra”: il nonno paterno iscritto al Partito Socialista Italiano fino al 1922 e poi, dopo la caduta del fascismo, iscritto di nuovo nel 1946; il babbo, nato nel 1915, mai iscritto al PNF, prese la tessera del PCI nel 1946 e la tenne fino al 1956, quando la lasciò a seguito dei “fatti d’Ungheria” che videro la Russia invadere il paese instaurando una feroce dittatura. Tuttavia nella nostra casa arrivava sempre la stampa del PCI: Il Calendario del Popolo, L’Unità. E molti opuscoli del PCI, come le dispense di un “corso Gramsci”. Io, dopo una breve adesione alla FGCI, al tempo della costruzione della nuova pista da ballo al Piazzone, mi iscrissi al PCI nel 1963 e da allora ho seguito, senza interruzione alcuna, l’evoluzione politica del Partito Comunista Italiano, in tutte le fasi della sua trasformazione, restando sempre nella “corrente” principale istaurata nel 1989 al XVIII Congresso, e conclusa nel 1990, con il nome del nuovo partito PDS (Partito Democratico della Sinistra), oggi PD (Partito Democratico). Nel Comune di Castelnuovo di Val di Cecina, che oltre al Capoluogo annoverava le frazioni popolose di Sasso Pisano e Montecastelli Pisano, e quella più piccola di Leccia, il PCI e le sue successive trasformazioni, per anni in un patto d’azione con il PSI e indipendenti, ha lungamente governato il Comune. Io stesso sono stato l’ultimo sindaco “comunista” nel 1988 e il primo sindaco del “postcomunismo” nelle elezioni del 1990, che vinsi con lo scarto di una trentina di voti! Dopo il 1995 ho sempre mantenuto la mia “tessera” di partito, ma ormai non mi sentivo più motivato ad assumere impegni politici. E così, dai circa 500 iscritti al PCI nel Comune di Castelnuovo, prima del 1989, siamo passati alle poche decine del 2022!  Io ho sempre rinnovato la mia “tessera” ed anche condiviso, per la maggior parte, le scelte del PDS e del PD. Adesso si delinea uno scenario, per l’Italia, molto pericoloso, con la prospettiva che al Governo salgano i partiti del centro-destra. Intanto son diventato vecchio, e meno che scribacchiare sul mio blog, non posso far altro. Ho ritrovato nel mio caotico “archivio” un documento originale per le elezioni del Comitato Direttivo della sezione del PCI di Castelnuovo tenute il 15 dicembre 1968: 18 candidati + 3 per la Commissione di Controllo. Votanti n° 63. Si dovevano eleggere per il Comitato Direttivo 15 candidati e 3 per la Commissione di Controllo. Io ebbi 59 voti e fui il 3° degli eletti. Il primo degli eletti fu Santucci Livio che ebbe 62 voti! Caro Livio, sei stato una persona perbene e un compagno integerrimo e non a caso sei sempre stato il nostro “cassiere” con la firma sulle magre risorse depositate in banca! Oggi, di quella lista, fortunatamente giunta fino a noi, dato che dovevamo distruggere tutti i documenti interni della Sezione, per proteggere i compagni da eventuali “colpi di stato” o denunce di vario genere, siamo rimasti in vita soltanto in quattro! Nel 2021, 1° Centenario della fondazione del PCI, sono state depositate presso la Biblioteca Serantini di Pisa, le memorie dei compagni ancora viventi, e così là c’è andata a finire anche la mia.

 

 

Elezioni Politiche, settembre 2022.

 

Sono nato “prima delle Leggi Razziali” in una famiglia di “sinistra”: il nonno paterno iscritto al Partito Socialista Italiano fino al 1922 e poi, dopo la caduta del fascismo, iscritto di nuovo nel 1946; il babbo, nato nel 1915, mai iscritto al PNF, prese la tessera del PCI nel 1946 e la tenne fino al 1956, quando la lasciò a seguito dei “fatti d’Ungheria” che videro la Russia invadere il paese instaurando una feroce dittatura. Tuttavia nella nostra casa arrivava sempre la stampa del PCI: Il Calendario del Popolo, L’Unità. E molti opuscoli del PCI, come le dispense di un “corso Gramsci”. Io, dopo una breve adesione alla FGCI, al tempo della costruzione della nuova pista da ballo al Piazzone, mi iscrissi al PCI nel 1963 e da allora ho seguito, senza interruzione alcuna, l’evoluzione politica del Partito Comunista Italiano, in tutte le fasi della sua trasformazione, restando sempre nella “corrente” principale istaurata nel 1989 al XVIII Congresso, e conclusa nel 1990, con il nome del nuovo partito PDS (Partito Democratico della Sinistra), oggi PD (Partito Democratico). Nel Comune di Castelnuovo di Val di Cecina, che oltre al Capoluogo annoverava le frazioni popolose di Sasso Pisano e Montecastelli Pisano, e quella più piccola di Leccia, il PCI e le sue successive trasformazioni, per anni in un patto d’azione con il PSI e indipendenti, ha lungamente governato il Comune. Io stesso sono stato l’ultimo sindaco “comunista” nel 1988 e il primo sindaco del “postcomunismo” nelle elezioni del 1990, che vinsi con lo scarto di una trentina di voti! Dopo il 1995 ho sempre mantenuto la mia “tessera” di partito, ma ormai non mi sentivo più motivato ad assumere impegni politici. E così, dai circa 500 iscritti al PCI nel Comune di Castelnuovo, prima del 1989, siamo passati alle poche decine del 2022!  Io ho sempre rinnovato la mia “tessera” ed anche condiviso, per la maggior parte, le scelte del PDS e del PD. Adesso si delinea uno scenario, per l’Italia, molto pericoloso, con la prospettiva che al Governo salgano i partiti del centro-destra. Intanto son diventato vecchio, e meno che scribacchiare sul mio blog, non posso far altro. Ho ritrovato nel mio caotico “archivio” un documento originale per le elezioni del Comitato Direttivo della sezione del PCI di Castelnuovo tenute il 15 dicembre 1968: 18 candidati + 3 per la Commissione di Controllo. Votanti n° 63. Si dovevano eleggere per il Comitato Direttivo 15 candidati e 3 per la Commissione di Controllo. Io ebbi 59 voti e fui il 3° degli eletti. Il primo degli eletti fu Santucci Livio che ebbe 62 voti! Caro Livio, sei stato una persona perbene e un compagno integerrimo e non a caso sei sempre stato il nostro “cassiere” con la firma sulle magre risorse depositate in banca! Oggi, di quella lista, fortunatamente giunta fino a noi, dato che dovevamo distruggere tutti i documenti interni della Sezione, per proteggere i compagni da eventuali “colpi di stato” o denunce di vario genere, siamo rimasti in vita soltanto in quattro! Nel 2021, 1° Centenario della fondazione del PCI, sono state depositate presso la Biblioteca Serantini di Pisa, le memorie dei compagni ancora viventi, e così là c’è andata a finire anche la mia.