lunedì 6 ottobre 2014


Tessere, tesserati, speranze e problemi. Essere iscritti al PD per chi? Per cosa?
Solo per le “ricordanze”!

Il 23 agosto 2014  sono arrivate le tessere di iscrizione al PD (Partito Democratico) per l’anno 2014 e sono andato, molto convinto, alla sede del Circolo per rinnovarla. Ho dato un piccolo contributo di 20 €, come l’anno precedente. Il mio codice di iscritto è  09092009100044228. Quest’anno la tessera è formato plastificato, mentre nel 2013 era cartaceo. Anche la parola d’ordine sulla tessera è molto diversa, nel 2013 era: L’Italia giusta, e in quest’anno le frasi sono  ben 6: L’Italia cambia/Cambia l’Italia/Cambia il PD/ Il PD cambia l’Italia/L’Italia cambia il PD/Il PD cambia. Mi fa piacere la sottolineatura al cambiamento, spero non sia la solita frase gattopardesca,  anche se, con precisione, questo cambiamento non sia stato ancora ben definito. Spero che nel cambiamento ci si trovi un’Italia più giusta, operosa,  e studiosa, accogliente, che ripudia la guerra, il razzismo, la discriminazione di genere per realizzare un pieno sviluppo delle Autonomie Locali e tutte le cose che appartengono ai programmi, non solo della sinistra, della Chiesa e dei democratici e progressisti, ma a tutti gli uomini di buona volontà, indipendentemente dalla diversa collocazione partitica, nella quale si possono riconoscere. Sono vecchio e vedo con inquietudine, anche se mitigata dalla speranza, il cambiamento del “far politica”, cioè la trasformazione di strutture di base ampie, in partiti politici ben organizzati e diffusi sul territorio capillarmente, come era, pur con i suoi tanti limiti e difetti, il Partito Comunista, nel quale il verticismo decisionale si accompagnava ad un flusso dall’alto verso il basso e dal basso verso l’alto di saperi, pulsioni sociali, e, non in ultimo, di autofinanziamento economico attraverso mille iniziative locali. C’erano di mezzo i grandi numeri. Quei numeri che impietosamente un quotidiano nazionale ha riportato il 3 ottobre. Gli iscritti al PD non raggiungono i 100.000 (cioè cinque volte meno che nel 2013) nonostante il 41% dei voti preso dal PD e da Renzi alle recenti elezioni europee. Dunque, parrebbe, che l’orientamento del PD sia quello del partito snello che riesce a coinvolgere, attraverso i suoi leader, e le personalità presenti nel Parlamento, alla guida delle regioni e del Governo, nelle occasioni elettorali, le grandi masse dei cittadini non più con una presenza diretta alla base, ma con l’uso dell’elettronica e dei sistemi  di comunicazione digitale e di quelli audiovisivi. Sono stato “rottamato” da Renzi alcuni anni fa, quando, nel Congresso del partito democratico, mi fu detto che coloro i quali avevano svolto funzioni politiche rilevanti prima del 1989, non potevano né candidarsi né far parte degli organismi dirigenti a livello del Circolo comunale! Ed io, dato che sono nato nel 1938, prima di questa data, avevo alle spalle  quasi trent’anni di militanza nel PCI, con ruoli dirigenti nella sezione del mio paese, della zona ed anche nella Federazione provinciale di Pisa, in più a quelli dentro la Cgil e infine come sindaco alla guida del mio Comune. Ho fatto altre cose, dopo, e per 12 anni sono stato negli organi di una Fondazione bancaria, con ruoli di primo piano…Credo che avrei potuto portare un contributo di idee anche sul piano locale, ma praticamente, a nessuno ciò interessava. Intanto vivo il declino del mio piccolo borgo natio, anzi della mia Comunità locale, passata in mezzo secolo dagli oltre 5000 abitanti ai poco più dei 2000 di oggi,  pur in presenza di grandi aziende nazionali nei settori chimico ed energetico, in particolare quello dell’energia geotermica  che contribuisce per una notevole percentuale ai fabbisogni della Regione Toscana. Castelnuovo di Val di Cecina (Pisa) aveva  nel 2013, 2284 abitanti con una densità di 27,5  abitanti per chilometro quadrato, con una incidenza del 19,2% di stranieri,  collocandosi al 97° posto in campo nazionale per presenza di etnie straniere, con ben 15 nazionalità diverse. Su 39 comuni della provincia di Pisa, Castelnuovo si colloca al 35° posto per densità abitativa, al 30° per tasso di crescita, ma al 7° come età media data la forte natalità degli stranieri, ed al 2° posto per la presenza di stranieri, con molti problemi, come è facile immaginare, per le difficoltà di integrazione. Forse è inutile ricordare cosa fosse il PCI nel 1978: iscritti in Italia 1.791.010; iscritti della Toscana, 256.130 con 9831 nuovi iscritti e  65.392 donne; iscritti della provincia di Pisa, 24.085 con 998 reclutati e 4.684 donne; iscritti di Castelnuovo di Val di Cecina (solo capoluogo) oltre 300, che raggiungevano i circa 500 in tutto il comune, cioè  oltre il 12% della popolazione! Ed oggi, mi dicono, gli iscritti al PD sono circa 50 cioè circa il 2,50%, nonostante l’afflusso di molti amici e compagni degli ex partiti  DC, del PSI e del PSDI! Il Comune è amministrato fin dal 2009 da una Lista Civica, espressione maggioritaria di tendenza moderata, ma non di sinistra. La vita associativa nel partito è quasi inesistente. Ma, ormai, con i miei 76 anni, mi posso finalmente  proclamare “autorottamato”.