venerdì 19 agosto 2022







C’era una volta… nei tempi lontani…così iniziavano le fiabe narrate dai nostri nonni e nonne, credo che oggigiorno siano ben pochi i vecchi sapienti, anche perché pochi i nipoti e nipotine che starebbero ad ascoltarle! E così avviene per le “fiabe” delle nostre giovinezze in un tempo troppo veloce ed elettronico. Ho, purtroppo, insieme agli anni, conservato i ricordi di infanzie e gioventù lontane, amori, passioni, ideali e sogni irrealizzabili, che riaffiorano da carte rosicchiate dai topi. Forse, circa un mese fa, è morto un compagno comunista, una persona mite e modesta, forte lavoratore, ed ho ritrovato il suo nome in un resoconto elettorale per insediare il Comitato Direttivo della Sezione del P.C.I, di Castelnuovo di Val di Cecina il 15 dicembre 1968. La lista dei candidati era costituita da 18 candidati per il Comitato Direttivo e da 4 per la “Commissione di Controllo”. Gli iscritti della Sezione erano numerosi ed i votanti furono 63 tra uomini e donne. 15 furono gli eletti per il C.D. e 3 per la C.d. C. Il primo degli eletti nel C.D. ebbe ben 62 voti e quello per il C d. C, 58 voti. Io ebbi 59 voti e fui il terzo per numero di preferenze e il compagno Battaglini Remo, del quale parlo, fu l’ottavo, con 55 voti. Ebbene, di questa lista, io soltanto sono ancora vivo, insieme al bambino. Restano soltanto poche immagini, ma in una c’è anche il compagno Battaglini Remo. Siamo a far propaganda presso la Fattoria di Vecchienne, forse nel 1968, e metto i nomi da sinistra a destra dei compagni presenti: Juri B (il bambino), Ermanno Serenari, Alberto Antonelli, io sono quello con il pugno alzato, Renzo Panichi, Marconi, Battaglini Remo, Ario Lolini…e forse quello che scattò la fotografia, che non ricordo! Si intravedono alcune persone, abitanti della Fattoria, mentre altre erano dalla parte non coperta dall’immagine.

venerdì 5 agosto 2022

ORE OZIOSE E SENZA IDEE. Dovrà pur finire questo caldo infernale (adesso, ore 19, ho nel mio studiolo 34°C), al quale attribuisco in parte la mia “aridità”. Non è che avessi in mente niente di importante, dopo il riordino in 150 cartelle, dei lavori avviati (e molti anche ultimati) di saggistica varia. Mentre langue la poesia. L’amica tedesca che ho incontrato ieri, che dovrebbe fare la traduzione nella sua lingua madre di una decina di poesie a sua scelta dal mio “Canzoniere”, mi ha detto di averne tradotte tre! Ma anche lei, spera di riprendere il lavoro in autunno. Non c’è fretta. Vorrei realizzare un piccolo libriccino con 10-12 poesie, stampato artisticamente in non più di 200 copie in lingua italiana e tedesca, da aggiungere agli altri due: uno in lingua spagnola ed uno in lingua francese, ormai esauritissimi. Molti mi rimproverano per queste piccole tirature, ma sono cosciente che il mio campo d’azione è assai ristretto. E che, se non bastasse, la poesia è la cenerentola della editoria del nostro tempo. Se ci si farà a pubblicare questo testo, lo dedicherò ad un amico che troppo presto ci ha lasciato, Angelo Marrucci, con il quale, oltre venticinque anni fa, avevamo progettato una “guida” turistico-letteraria delle nostre Colline Metallifere Toscane, in lingua tedesca, in una specie di perdersi e ritrovarsi lungo itinerari ed emozioni di ipotetici “viaggiatori”. Oltre che alle banali immagini dei “tramonti”, che mi impongono per fortuna spostamenti (auto-camminata) salutari, ho selezionato alcune immagini antiche (anche della mia giovinezza) ed altre tratte da un album di un eccezionale viaggio (con mia moglie e con la mia Punto e tendina canadese che per entrarci ci voleva grande spirito di adattamento), in Spagna percorrendo, con varianti, il “Cammino di Santiago”, fino Compostela ed a Finis Terris, che cercherò di pubblicare nei prossimi post!

giovedì 4 agosto 2022

CALDO TORRIDO! In casa ho 3O °C, senza condizionatore. Fuori, tra sole ed ombra, la temperatura sale a 34-36 °C. Sembra che questi due giorni segnino il culmine della fase "torrida" e che arrivino le piogge tanto attese! Abbiamo la fortuna di avere l'appartamento al 2° ed ultimo piano con una corrisponenza delle finestre, e così, tenendole aperte al calar del sole, si creano forti correnti d'aria capaci di abbassare le temperature nelle stanze. Nella notte riusciamo a dormire bene! Esco di casa per lo stretto necessario: stamattina, ad esempio, sono uscito a prendere il pane e, dopo, a prendere le crocchette per la nostra gatta. Accendo il PC: ascolto qualche CD (ad esempio, adesso,uno dei tre CD con brani di beautiful songs of Jerusalem, che acquistai in una visita a quella incredibile, stupenda città). Nel pomeriggio faccio un sonnellino in attesa di qualche avvenimento sportivo sul televisore. Se viene a trovarci uno dei nostri nipoti stiamo un po' a chiacchierare...oppure scendo nel "fondo" a piano terra, luogo sempre fresco! Praticamente non ho nulla da fare laggiù, se non rimescolare vecchie carte e giornali, tanto per passare un'ora. Di creatività nemmeno a parlarne. E' scomparsa, come i fontanili e i torrenti delle nostre campagne e foreste. Anche i contatti sul PC si sono rarefatti e, d'altra parte, c'è ben poco da scambiare. Nella tarda sera mi risveglio un poco dal torpore, e così prendo la Panda e vado a fotografare il tramonto o al Vado la Lepre; o sul Poggio della Colombaia; o a Montecastelli, a al Mulinetto, respirando finalmente un'aria più fresca mossa da un lieve venticello. Non scatto solo fotografie: ascolto il rumore del vento (quando c'è) ed anche l'abbaiar lontano dei cani dei pastori, ma, per il resto, non ci sono tracce né rumori di animali selvatici, né voli di uccelli. Velocemente il sole scende dentro il mare, adesso spostato ancora a nord-ovest, e, credo, in direzione della penisola iberica, ma nel cielo la luce riflessa indugia ancora a lungo prima di essere inghiottita dalla notte. Allora scendo al luogo dove ho lasciato la Panda, 5OO o 6OO metri più in basso. A volte rientro alle 21,30. In questa solitudine, rimetto insieme brandelli di antiche memorie, in parte di vicende vissute realmente, in parte artifici letterari, in una specie di esercizio terapeutico memnonico, che attenua l'aridità senile.