sabato 29 marzo 2014

Uno sguardo complessivo alla storia: Fascismo e Resistenza (IV).
  
            Dopo la firma della pace, grazie all’azione dei partigiani ed al comportamento eroico della quasi totalità dei 600 mila ex militari italiani internati in Germania, che rifiutarono di arruolarsi nei battaglioni nazisti e nelle brigate nere della RSI di Mussolini per ritornare a combattere contro il loro fratelli, l’Italia fu trattata diversamente dalla Germania e dal Giappone e i suoi rappresentanti ebbero un posto paritario tra i vincitori al tavolo delle trattative di pace. Gli eventi successivi porteranno, come sapete, alla fine del Regno dei Savoia ed alla proclamazione della Repubblica democratica, alla fase della Costituente e dei Governi di Unità Nazionale fino all’entrata in vigore della Costituzione, il 1 gennaio 1948.

            Adesso tenterò di offrirvi, nel modo più semplice possibile ed in sintesi, una lettura di quattro avvenimenti tra i più emblematici ed importanti che caratterizzarono la Resistenza nel nostro territorio, nel periodo tra l’8 settembre 1943 e la fine di giugno 1944, iniziando dal 16 febbraio 1944 a Campo ai Bizzi, passando successivamente all’eccidio dei minatori di Niccioleta tra il 13 ed il 14 giugno 1944,  alla uccisione di Norma Parenti, una delle poche medaglie d’oro al valor militare alla memoria (19 donne in tutta l’Italia), una vicenda tragica ed eroica sia da un punto di vista storico che umano, per concludere con la vicenda dell'internamento degli ebrei nel Campo di Roccatederighi (GR), pochissimo conosciuta.  

            Parlare delle stragi e di Norma Parenti…può sembrare facile...ma invece è molto complesso. Anche perché i morti in seguito ad azioni militari, pur in situazioni di preponderanza di armati e molto crudeli, non si possono definire "stragi" o "eccidi" quali quelli che rientrano nella cosiddetta "guerra ai civili" messa in atto dall'esercito tedesco coadiuvato dalla manovalanza italiana delle Brigate Nere della RSI, del tipo, a tutti credo noto, di Sant’Anna di Stazzema o di Marzabotto. 

            Forse nella Toscana centro occidentale vi possono rientrare, pur con dimensioni assai più ridotte, solo quelle di: Niccioleta (83 minatori e 9 partigiani), Guardistallo (11 partigiani e 52 civili), Padule di Fucecchio (174 civili e 2 partigiani). Sarà impossibile parlarne una per una.

                                                                                              (continua)





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