venerdì 14 marzo 2014





LA LIBERAZIONE.

Ieri sono stato invitato, come “testimone”, dalle classi medie 3A e 3B di Pomarance (PI), a parlare di avvenimenti della storia locale tra il 1938 ed il 1944, credo nell’imminenza delle celebrazioni per il 70 Anniversario della Resistenza e della nostra Liberazione, avvenuta il 29 giugno 1944. E’ stato un incontro con gli studenti e le insegnanti Spinelli e Fedeli,  che mi ha coinvolto emotivamente perché non mi avviene spesso di incontrare giovani così attenti che, lo spero, sapranno comunque tenere accesa la fiammella della memoria e passarla di mano in mano. Avevo 100 minuti a disposizione e non ce l’ho fatta ad illustrare il piano che avevo predisposto: la mia presentazione; una introduzione storica a carattere generale; i fatti del 16 febbraio a Campo ai Bizzi; la strage dei minatori di Niccioleta; Norma Parenti; da Roccatederighi ad Auschwitz; la Liberazione.

Sono rimaste fuori: Da Roccatederighi ad Auschwitz, e La Liberazione. Per il prossimo incontro con gli studenti della 3A scuola media di Larderello, insegnante Magni, per il giorno 21 marzo, cercherò di essere più conciso.

Mi interessa molto l’ultimo aspetto, quello sulla Liberazione, perché contiene una proposta alle Autorità locali, provinciali e regionali. Perciò ripropongo qui sul blog lo schema e tre immagini. 

“Massa Marittima (GR) fu liberata dagli americani della V Armata, il 24 giugno 1944, Castelnuovo di Val di Cecina, Monteverdi Marittimo, Pomarance, il 29 giugno 1944, Volterra l’ 8 luglio 1944, Pisa il 2 settembre 1944. Castelnuovo fu liberato dalla 1 Divisione corazzata del generale Harmon, e tra i primi esploratori due erano figli di emigranti paesani, che ritrovarono alcuni loro parenti e fraternizzarono con la popolazione. Questa Divisione, ormai stremata per l’avanzata su un fronte di 35 km. fu rimpiazzata, il 6 luglio dalla 88^ Divisione del generale Crawford, 349° Reggimento, i famosi “Blue Devils” che per primi entrarono nella città di Volterra. Sono stato in contatto con alcuni soldati e comandanti delle truppe americane, che mi hanno rilasciato memorie e testimonianze. E credo sarebbe arrivato il momento, che le nostre Amministrazioni Locali, accanto alle memorie della Resistenza, rendessero un tangibile onore a questi soldati dedicando una via o una piazza ai “liberatori”. 
Se avrete l’opportunità andate in pellegrinaggio ai Falciani, alle porte di Firenze, nel Cimitero e Memorial  Americano, a rendere omaggio al valore ed al sacrificio delle migliaia di soldati morti per la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Credo che sarebbe una esperienza memorabile.” 

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