martedì 18 marzo 2014

Maiano Lavacchio, 22 marzo 1944: 11 Giovani renitenti alla leva, sbandati e Disertori, datisi alla macchia per non Combattere Nella guerra fascista al Servizio del ricostituito Esercito della Repubblica Sociale Italiana (RSI), Furono rastrellati e fucilati DOPO UN Processo sommario, Condotto ambrogetta Massime Autorità fasciste Locali. E 'La Storia dei "Martiri d'Istia"-dal Nome del Paese di Provenienza della maggior Parte dei giovani-, ONU Esempio di Resistenza civile e passiva, di strage prettamente fascista e di "guerra totale", nell'Italia Ancora Controllata Dal fascismo Repubblicano asservito all'occupante tedesco. Mario Becucci (classe 1906), Antonio Brancati (1920), Rino Ciattini (1924), Alfiero Grazi (1925), Silvano Guidoni (1924), Corrado Matteini (1920), Emanuele Matteini (1924), Alcide Mignarri (1924), Alvaro Minucci (1924), Alfonzo Passannanti (1922), Attilio Sforzi (1925), i Nomi delle Giovani Vittime.
Becucci
Mario Becucci
Epoca Con Loro vi also ONU disertore della Wehrmacht, Günter Frichugsdorf, noto venire "Gino". Fu l'unico Che riusci a salvarsi Perchè Nel corso del rastrellamento, FORSE GIA Perchè presagiva le conseguenze per il Suo Atto di disobbedienza, riusci a Fuggire Dalla capanna. DOPO Aver Preso altera parte alla guerra di Liberazione del file Nelle della banda di Monte Bottigli, fu per ONU Periodo assistito venire ONU figlio Dalla Famiglia Grazi di Cinigiano, ricambiando Tanto Affetto, da qual era pittore, con la Decorazione della cappella colomba riposa Alfiero Grazi Nel cimitero del Paese.
Il Più Anziano del Gruppo era ONU perseguitato politico, Mario Becucci, decoratore Originario di La Spezia, trasferitosi a Grosseto Nel 1924. Repubblicano, DOPO l'armistizio era sfollato a Cinigiano, colomba condusse Una fervida Attività per convincere i Giovani Di Leva a non rispondere alla Chiamata. Denunciato per disfattismo politico e propaganda Sovversiva, Becucci Riparo un cugino Istia dal, prima di unirsi AI "Ragazzi", cosi Ricordati Nella Memoria Popolare. Tra di Loro vi erano also a causa Soldati sbandati Meridionali del Regio Esercito, Alfonso Passannanti e Antonio Brancati.
Passannanti
Alfonso Passannanti
Di quest'ultimo SI conserva la struggente Lettera scritta Ai genitori prima della Fucilazione, ONU Spirituale testamento in cui ribadiva la nobiltà della SUA Scelta:
"(...) Vi giuro di non Aver commesso Nessuna Colpa se non Quella di Aver voluto Più bene di costoro All'Italia, Nostra amabile e martoriata Patria. Voi potete dire QUESTO Semper a voce alta dinnanzi a Tutti. Se Muoio, muoio innocente (...) ".
Vari erano i Motivi Che spinsero i chiamati alla leva alla renitenza e Gli sbandati a non presentarsi: il Rifiuto della guerra, la speranza Nella Prossima Liberazione da altera parte degli Alleati, la paura della deportazione in Germania, l'antifascismo Più o Meno Consapevole di Seconda della Propria Esperienza, la forte influenza della Volontà dei Familiari d'idealità antifasciste, nonche la Volontà di Vivere in pace la Propria giovinezza.
Brancati
Antonio Brancati
La strage di Maiano Lavacchio colpisce particolarmente Perchè i "ragazzi" non erano partigiani combattenti.
Ebbero solista contatti con Angiolo Rossi e Pietro Verdi del Comitato militare, infruttuosi per il passaggio alla lotta armata. Possiamo Credere Che Gli organizzatori partigiani avessero Provato a trascinarli Dalla Loro altera parte, Ma La Volontà Iniziale dei ragazzi era di starsene Nascosti ed in pace, confidando nell'imminente bene della guerra. Più difficile Capire Che Scelte avrebbero Preso in prossimita della Liberazione, Quando il Movimento partigiano SI rafforzò notevolmente. I Giovani, Uniti da vincoli di parentela o amicizia, Furono sostanzialmente guidati da Una rete di solidarietà e Protezione Collettiva costituita Dalle Famiglie Rurali della zona. Luogo centrale della vicenda fu Maiano Lavacchio, Una frazione collinare del Comune di Magliano in Toscana, all'epoca piuttosto Isolata e perfetta per l '"imboscamento" dei renitenti, il Che potevano Contare sull'ospitalità contadina per il sostentamento e Sulle folte macchie per nascondersi .
Ciattini
Rino Ciattini
Il mondo rurale Ebbe ONU RUOLO Fondamentale Non solo per la Protezione e l'Assistenza fornita ai di renitenti, Agli sbandati, ai di Disertori e Agli ex-Prigionieri Alleati, ma also venire "retrovia" del Movimento partigiano. Vani Furono i Tentativi del Capo della Provincia Alceo Ercolani di ROMPERE QUESTO connubio ormai inscindibile; le minacce o le promesse di ricompense per la Denuncia dei "Ribelli" non sortirono Effetti TRA le Famiglie contadine.
Sforzi
Attilio Sforzi
A Maiano Lavacchio la situazione fu piuttosto Tranquilla Fino al febbraio 1944, Quando il decreto di Mussolini -18/2/1944- Che prevedeva la pena di morte per i renitenti EI Disertori EI bandi fascisti Semper Più duri verso le Famiglie Rurali Che prestavano Assistenza, convinsero Gli "Scopi" 11 Giovani a trasferirsi Tra Gli di Monte Bottigli, colomba costruirono dovuto capanne.
L'Ispettore Federale di sorveglianza al reclutamento Guido Corsi Segnalo Che do ONU Totale di 2,697 chiamati alle Armi in provincia, al 23 marzo 1944, se ne erano PRESENTAZI Solamente 546. Il Capo della Provincia di Grosseto Alceo Ercolani fu particolarmente duro Nella Repressione del Fenomeno della renitenza, Adottando provvedimenti drastici Fino all'arresto dei Familiari dei renitenti. Nel Mese di marzo, inoltre, s'intensificarono notevolmente le operazioni di rastrellamento, Condotte Dalla Guardia Nazionale Repubblicana (GNR) con Metodi Semper Più brutalità.
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Alcide Mignarri
L'Operazione di Monte Bottigli fu Organizzata dal Capo della Provincia Ercolani, in Collaborazione col Federale Silio Monti Ed. Il vice questore Liberale Scotti. L'Incarico di svolgere Indagini sui renitenti della zona fu affidato al catanese Lucio Raciti, ONU Agente di PS in stretto rapporto con lo Scotti, Che al contempo svolgeva il ruolo e dai di Spia al soldo delle Autorità fasciste. Raciti s'infiltrava infatti Nelle formazioni partigiane per ricavare Important Informazioni ai Fini dei rastrellamenti, ricevendone Notevoli benefi Economici.
Minucci
Alvaro Minucci
La Mattina del 19 marzo la SUA Visita in avanscoperta al podere degli "Ariosti", falso Nelle Vesti di ONU ridurre di Russia in cerca di ospitalità, Ebbe Proprio lo scopo di ottenere Notizie Utili per la Spedizione nazi-fascista. Il rastrellamento fu Condotto Nella notte di tra il 21 e il 22 marzo da militi della GNR, ONU nucleo di PS e alcuni Carabinieri, ONU Tedesco reparto (Feldgendarmerie) e La Squadra d'Azione "Ettore Muti": in Totale circa 140 Uomini. I Comandanti erano il cap. Michele De Anna, a capo della "Muti", Il Commissario prefettizio di Grosseto Inigo Pucini, Il Federale Silio Monti, il ten. Vittorio Ciabatti della GNR, il commissario di PS Sebastiano Scalone Ed. Il s. dieci. Tedesco Müller.
DOPO Aver costretto con la Violenza causa renitenti sardi ospitati all '"Ariosti", una tariffa da Guida, la colonna raggiunse le capanne di Monte Bottigli alle sei del mattino.
I Giovani, sorpresi Nel Sonno, Resistenza non opposero, Furono spogliati dei Loro averi, pesantemente picchiati e Condotti a Due Colonne al podere "Appalto" di Maiano Lavacchio, Luogo di ritrovo dei paesani con la scuola e Altre attrattive. Proprio all'interno della scuola SI svolse la farsa del Processo, Condotto interamente Dai fascisti, poichè i Tedeschi SI erano già dileguati. Ai "ragazzi" non fu concessa Nessuna possibilita di Difesa. Vani Furono also i Tentativi di muovere a pietà i rastrellatori da altera parte di alcuni parenti, Accorsi sul Posto DOPO la Diffusione della notizia.
Dora Matteini, madre di Emanuele e Corrado, fu Offesa e violentemente allontanata, Senza neanche la possibilita di ONU ultimo abbraccio ai Suoi Figli.
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L'ultimo Saluto dei fratelli Matteini alla madre
L'ultimo Saluto "Mamma, Lele e Corrado un bacio", fu impresso Nella lavagna della scuola, Oggi conservata Nella stanza del sindaco del Comune di Grosseto.
DOPO un'ultima Preghiera, i "ragazzi" Furono portati Davanti al plotone d'esecuzione, comandato da Inigo Pucini. I Corpi straziati Furono Lasciati sul Posto, MENTRE le colonna fascista ripartì da solo DOPO Aver razziato Tutti i poderi della zona ed essersi macchiata di More violenze. La Sepoltura fu Possibile Solamente per l'interessamento e il coraggio del parroco di Istia, Don Mugnaini.
Quattro Giorni DOPO Ercolani espresse Tutto il Suo compiacimento per l'Azione svolta, proponendo ricompense per Gli esecutori.
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Emanuele Matteini
Le prime Indagini Sulla strage di Maiano Lavacchio Furono compiute Dal CPLN Nel giugno 1944.
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Corrado Matteini
Due Anni DOPO la Sezione Speciale di Corte d'Assise Avvio il "ProcessOne" ai fascisti Repubblicani della provincia. L'Accusa Più tomba mossa Agli imputati fu Quella di collaborazionismo col tedesco invasore, Mediante i rastrellamenti e le rappresaglie. Per il rastrellamento di Monte Bottigli la Corte smontò la Tesi difensiva degli imputati Che sostenevano l'Esclusiva Responsabilità tedesca e TRATTO Il caso vengono SIA forma di collaborazionismo politico SIA militare, Perchè "l'Azione AVEVA la Finalità di assicurare Mediante il terrore di sanguinose repressioni ONU maggiore afflusso di militari a quell'esercito Repubblicano voluto Dai Tedeschi una Azione Sostegno della Loro Contro Gli Alleati e l'Esercito del Governo legale ".
Il 18 dicembre 1946 fu emessa la Sentenza: la Sezione speciale della Corte d'Assise di Grosseto comminò otto condanne a morte, mai applicata, a causa di 30 anni di reclusione e 12 a pene minori (di cui sei interamente condonate), di un Fronte ben 37 assoluzioni. Successivamente, gran altera parte delle pene Furono derubricate, condonate o amnistiate, also alla luce del DP 22 giugno 1946 (meglio noto venire "Amnistia Togliatti") Che, per le Esigenze di pacificazione del Paese, Porto all'archiviazione di MOLTI Processi e alla Liberazione Di migliaia Di fascisti. La sete di Giustizia dei Familiari delle Vittime di Maiano Lavacchio non fu mai placata.
Guidoni
Silvano Guidoni
La storia dei Martiri d'Istia rientra a pieno titolo Tra Gli Episodi di Resistenza civile, passiva e senz'armi, Degni di esser Ricordati venire Atti di disobbedienza Che contribuirono a minare il prestigio, la Coesione e il Controllo del Territorio da Parte del fascismo Repubblicano. La strage fascista di Maiano Lavacchio, Organizzata Dalle Massime Autorità Locali per Colpire Semplici imboscati e non partigiani combattenti, non E imputabile ad ONU comparso un'errore Nella catena di Comando o ad ONU Casuale ricorso eccessivo alla Violenza. Siamo in Piena guerra civile e non QUESTO E ALTRO CHE UN Episodio della "guerra totale", tesa ad ottenere il pieno Controllo del Territorio con la Logica del terrore preventivo, Volto a reprimere OGNI forma di Dissenso alla RSI Ed. A ROMPERE il vincolo di solidarietà creatosi TRA la popolazione rurale ei "Ribelli" di OGNI Tipo. Il terrore doveva Generare ONU clima di paura e Sospetto, a Grado di Prevenire OGNI forma di disobbedienza, ma in realta Sorti Effetti Opposti a Quelli Sperati fascisti Dai.
This vicenda rappresentò Una sorta di spartiacque nella Storia della Resistenza maremmana, Perchè suscitò Una Vasta indignazione Popolare E Una maggior Consapevolezza nia Giovani. DOPO la strage e in concomitanza con la Più dura Repressione scatenata Dai fascisti a Partire Dalla primavera del '44, Le Fonti concordano Nel rilevare il Semper maggior insuccesso delle continuare CHIAMATE alla leva e il rafforzamento numerico delle bande partigiane. L'eccezionalità di Episodio QUESTO E confermata also Dal Dibattito Che SI tenne all'assemblea del Fascio Repubblicano di Grosseto del 26 aprile 1944, Quando alcuni tesserati rilevarono il sepolcro comparso un'errore politico compiuto a Maiano Lavacchio, criticando l'operato delle Apertamente Più alte cariche del locale Partito.
grazi
Alfiero Grazi
Per Tali rimostranze il fascista Vezio Vecchi fu Tenuto in Stato di Arresto per 20 Giorni. L'uccisione di Giovani vite innocenti nocque al fascismo Repubblicano grossetano, il Che Perse Consenso e credibilità di tra la popolazione, smarrita di un Fronte Tanta crudeltà.
Nella Storia di this e strage e del Suo vissuto Popolare, inoltre, non ci Troviamo di un Fronte Quella "Memoria divisa" che ha riguardato molte Comunità contadine coinvolte negligenza eccidi connessi alla "Ritirata aggressiva tedesca" dell'Estate '44.
Per Quelle stragi compiute Dai Tedeschi, il Che in Realta rispondevano all'esigenza di pulizia del Territorio Nella STRATEGIA premeditata del terrore, Nella Memoria Popolare e non da solo le Responsabilità Furono Spesse attribuite ai di partigiani e alle Loro "provocazioni". Nel Nostro Caso Siamo invece Nel marzo 1944 e le colpe ricadono interamente Sulle Autorità fasciste repubblicane, quindi italiane, invitandoci a rileggere criticamente quello Stereotipo dell '"italiano brava Gente", combattuto Dal Lavoro di notifi Storici Quali Angelo Del Boca e David Bidussa.
(Marco Grilli)
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