venerdì 8 agosto 2014

Dal: “Diario partigiano di Mauro Tanzini”,
“La piccola banda di Ariano”, altri appunti sparsi e “I
preti nella Resistenza delle Colline Metallifere Toscane”, di Carlo Groppi.

(IX)


Se la storia fosse stata ambientata in Italia, quando ormai alla pianificazione del terrore si aggiungevano l’odio e la frustrazione per l’imminente sconfitta, militare e morale del creduto invincibile Reich tedesco, sulla targa del villaggio si sarebbe potuto leggere: Niccioleta, Guardistallo, S. Anna di Stazzema, Forno, Fucecchio, Vinca, Fosse del Frigido, Civitella di Val di Chiana, Cavriglia, Castelnuovo dei Sabbioni, San Pancrazio, Boves, Marzabotto, Foiano della Chiana, Castelnuovo di Val di Cecina…In merito infine alla assenza di indagini  per individuare e processare i colpevoli delle stragi e delle rappresaglie, sia italiani che tedeschi, e alla approssimazione documentaria, vedi la recente opera di Mimmo Franzinelli Le stragi nascoste. L’armadio della vergogna: impunità e rimozione dei crimini di guerra nazifascisti 1943-2001, Trento, Mondadori, 2002, pp. 100, 142, 289, 363, che riporta alcune imprecisi dati e notizie sintetiche dell’eccidio di Niccioleta: «Castelnuovo di Val di Cecina (Pisa), n. 1201, Tenente delle SS della Turingia Walter, Rahtman Willy, maresciallo Exner e altri militari tedeschi; violenza con omicidio; parte lesa: Briganti Ranieri, Barisotti Adolfo, Pallone Oscar e altri 75 ignoti; ente denunziante: Tenenza CCRR di Pisa; archiviazione provvisoria 14 gennaio 1960, trasmissione alla Procura militare di La Spezia 30 novembre 1994 (Il 13 giugno 1944 reparti italo-tedeschi fucilarono 6 uomini alla miniera di pirite della Montedison, nel villaggio di Niccioleta (occupato alcuni giorni prima dai partigiani), conducendo centinaia di rastrellati a Castelnuovo, dove l’indomani un gruppo di 77 prigionieri fu passato per le armi».

                                                                                                          (continua)

Nessun commento:

Posta un commento