venerdì 21 febbraio 2014

Tu Fu, 712 – 770.

Anni di nostra vita senza più rivederci.
Divisi come Sheng e Shang.
Ma questa, oggi, qual sera!
Insieme, qui, ci rischiara ancora lo stesso lume.

Breve fu il tempo della giovinezza,
già alle nostre tempie sono grigi i capelli.
Gli amici? passati, la metà, da la vita:
l'angoscia mi stringe il petto, cocente.

Come saperlo? Tra venti anni
risalito sarei, gentile amico, alla tua casa.
Allora che divisi andammo non avevi una sposa,
oggi di figli mi sorprende la schiera,

che festosa saluta l'amico del padre,
mi chiede da dove vengo,
e domande continue e risposte non hanno fine,
mentre essi, giovanetti, fanciulle, portano vino denso.

Nella notte alla pioggia colgono i porri di primavera,
li presentano freschi col miglio giallo.
Tu dici: - E' rara cosa rivedersi! -
e levi in alto la tua coppa dieci volte di fila.

Pure, di dieci coppe, ebbri non siamo:
tu mi commuovi, il tuo lungo ricordo.
Domani, tra monti e colli,
quel che viene del tempo si perde in lontananza.

Forse è perché ieri sera mi sono addormentato dopo aver letto questa poesia, che amo, che ho fatto sogni confusi e meravigliosi e mi sono svegliato con il desiderio di ritornare sui luoghi di giovinezze lontane, per incontrare di nuovo i mandorli fioriti, la tomba etrusca, i cieli, le antiche muraglie, la Pieve, la chiesa, il cimitero di campagna, le croci e le acque impetuose dell’incombente primavera. Ora son qui, a fissare le emozioni che già svaniscono ed a scegliere qualche fotogramma per gli amici, ripercorrendo la breve gita (165 minuti; 20+20 chilometri con l’auto, più alcuni chilometri a piedi).
                

Partenza da Via Renato Fucini, immagine del Borgo di Castelnuovo di Val di Cecina; al bivio del Ricavolo immagine del cippo che ricorda l’uccisione del partigiano Guido Nenciolini; immagine della chiesetta di S. Antonio da Padova alla borgata La Paganina; sosta alla tomba etrusca di epoca villanoviana (VII sec. a. C.) ed antichi fregi sul pilastro centrale; sosta ai ruderi della antica Pieve di S. Giovanni Battista a Sillano, in stile normanno-pisano, già eretta nel 945; sosta alla Madonna della Casa, chiesa costruita sul luogo di un “miracolo”; sosta nei pressi della Rocca Sillana e, lasciata l’auto, ascesa alla Rocca per la durata di circa un’ora; panorami bellissimi. Inizia il viaggio di ritorno, con sosta al Ponte sul torrente Pavone e ai ruderi dell’antico eremo di San Bernardino Albizzeschi (vissuto a Siena e nato a Massa Marittima), ed alle “sorgenti di San Bernardino” (siamo nei luoghi del Santo testimoniato dai toponimo ancora in uso: Molino di S. Bernardino, Pozzo di S. Bernardino, Eremo di S. Bernardino e sorgenti di S. Bernardino); si risale a Montecastelli Pisano con visita al camposanto per salutare i tanti amici che sono lì sepolti, e dei quali serbo un ancor viva memoria. Chiudo con l’immagine di un  mandorlo in fiore, luminoso augurio della primavera, non solo per me, ma anche per chi mi vuol bene.  

Prima parte. (seguiranno altre 6 + 5 immagini in due successivi post)

 Il Borgo di Castelnuovo di Val di Cecina, vista da Nord.
 Qui, nel giugno 1944 fu ucciso il partigiano della XXIII Brigata Garibaldi, Guido Nenciolini.
 Ingresso della tomba etrusca a camera del VII sec. a.C. Iscrizioni paleo cristiane sul pilastro centrale.
 La facciata in stile normanno-pisano della pieve matrice di San Giovanni a Sillano.
 Il portale centrale.

Scultura antropomorfa su un capitello cieco.
Particolare di un capitello portante.

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