mercoledì 5 febbraio 2014

Su Volterra, il declino, la morte.

Il web ha una velocità incredibile e mi costringe a superare la mia proverbiale lentezzza! Dato che  attingo a FB non penso di violare la privacy di alcuno riproponendo uno scambio di vedute in corso tra amici e altre persone:

Renato Bacci
Sto pensando che tutte le volte che si accorpa qualcosa, si perde il qualcosa ( e la storia del nostro presidio ospedaliero ce lo dovrebbe insegnare!), che proporre di accorpare Auxilium Vitae, Inail e Ospedale vorrà dire solo perdere la specificità delle nostre riabilitazioni e portare tutto in un buglione in cui non troveremo più nemmeno i pochi servizi ospedalieri che ci sono rimasti e ci saranno tanti posti di lavoro in meno. Sto pensando anche che questo progettino che farà risparmiare ( ancora!) tanti bei soldini sulla spesa sanitaria sia già nella testa di qualche caporione in Regione e che ci sia però bisogno , per farlo digerire al popolo, che si ritiene bue, di recepire una "innovativa" proposta che venga dal basso ...ma dal basso basso... che più basso non si può.
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  • Linda Sozzi Caro Prof. , tu vedi un orto vicino e dal particolare hai dedotto una regola generale! Ma a Volterra e dintorni non sono ancora arrivate bufere peggiori....esistono anche le esternalizzazioni e esistono da oltre vent'anni ....pensiamo ai cinquantenni che dipendenti di un comune si trovano esternalizzati in una srl che vivrà 3 giorni! E questo e' solo un triste esempio! Ma siamo sicuri che in Italia ci sono stati quelli di sinistra ? O era una novella che raccontavano alla mia generazione? Io ho 41 anni....e ho visto che al peggio non c' e' limite!
  • Renato Bacci Non so darti torto e non deduco il generale dal particolare, anzi sono purtroppo ben consapevole del contrario. Dove è la sinistra? Me lo domando anch'io e mi prende lo sconforto forse più che a te, perché nelle mie più numerose primavere l'ho vista così come vedo ora quanti si sono venduti al miglior offerente. Le idee , giuste o sbagliate che siano , si muovono sulle gambe degli uomini ed è più facile incamminarsi seguendo la corrente del momento che fermarsi magari un attimo a pensare. L'unica speranza è che ,se pur è vero che al peggio non c'è mai fine,che è un noto proverbio napoletano," qualcuno " quando l'acqua arriva al culo impari a notà" per dirla alla toscana. Un abbraccio
  • Carlo Groppi All’Italia

    Il Partito comunista è stato il cammino.

    Nei passaggi scabrosi e perigliosi m’ha sorretto,
    e quando son caduto m’ha rialzato.

    Ammaestrava con la poesia, qualche volta
    crudele, più d’una coltellata, ma la bandiera
    degli oppressi non l’ha mai ammainata.

    Nella feccia del mondo si credeva
    e luminoso al nostro sguardo
    un grande sole rosso risplendeva.

    Le mie compagne eran le più belle,
    benché mezzadre o serve, e i loro baci
    si mischiavano al sogno d’una falce 
    di luna ed al fulgor delle lontane stelle.

    Un aspro vino frutto del sudore, nelle veglie
    ci scaldava il cuore; la fisarmonica 
    scandiva il tempo della vita e dell’amore.

    Son passati troppi anni, la fiumana del tempo
    porta solo ricordi, la vecchiezza versa 
    amare lacrime. Osservo il mio amato popolo
    abbrutito da falsa scienza senza coscienza,
    avidità, menzogna, lussuria ed arroganza
    avanzano su tutti i fronti, ma una
    Stalingrado non c’è per vittoriosa resistenza.

    Forse siam giunchi flessuosi al vento
    che ci piega, in attesa della bonaccia,
    per rialzar la testa? Solo delle rane 
    il gracidar io sento.
    23 ore fa · Mi piace · 1
  • Linda Sozzi E' da Occhetto che gracidano rane! Da chi avrebbero dovuto imparare i quarantenni di oggi?e mia figlia da chi imparerà ?....e con il nuovo che avanza.....(renzi ed i suoi)....la notte diventerà ancora più nera!
  • Carlo Groppi E da quale parte arriverà la speranza laica ad un vecchio con un tempo d'attesa della morte piuttosto breve? Stiamo attraversando il declino dell'Occidente (senza andare oltre) e non sappiamo se finirà, con quali esiti e quanto dolore. E' vero, sento il canto delle rane, ma ascolto anche il canto melodioso degli uccellini che mi sveglia ogni mattina. Ripenso alle parole che T. Mann mette in bocca a Castorp, personaggio della Montagna Incantata, nel capitolo in cui si legge la stupenda descrizione della tormenta di neve e del sogno di Castorp intorpidito dal gelo, la simbolica visione di un mondo ideale, sereno, armonioso e di un’umanità concorde e rispettosa del prossimo. Questa visione gli spalanca gli orizzonti della mente e gli fa intendere il valore della sapienza e dell’amore. Comprende che la morte è una grande potenza, che ad essa dobbiamo, si, restare fedeli, ma senza dimenticare che la fedeltà alla morte e al passato è tetra voluttà e misantropia. Alla morte si oppone l’amore, al passato l’avvenire. Le riflessioni di Hans Castorp si condensano quindi nelle parole, punto più alto del romanzo, “per rispetto alla bontà e all’amore l’uomo ha l’obbligo di non concedere alla morte il dominio sui propri pensieri”.
  • Renato Bacci bella riflessione Carlo!

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