mercoledì 7 giugno 2017







Partigiano Enrico Filippi, ucciso il 19 marzo 1944 dai nazifascisti.

PASSIONI, SPERANZE, ILLUSIONI.

CAP. IX

12. Documento finale del X° Congresso dei comunisti di Castelnuovo V.C. (20 gennaio 1972)

 I Comunisti di Castelnuovo di Valdicecina, riuniti a congresso nei giorni 8 e 9 gennaio 1972 con la partecipazione dei compagni Nelli e Marianelli, hanno espresso la loro approvazione alla linea del Partito e ai documenti preparatori il Congresso Nazionale, sottolineando l’urgenza che l’Italia si adoperi attivamente per una politica estera di pace, al di fuori dei patti militari, in modo da contribuire alla fine dell’aggressione americana ai popoli indocinesi e per la convocazione della Conferenza europea per la sicurezza, il disarmo e la pace nel Medio Oriente.
Dopo aver preso in esame la situazione politica italiana, in questo momento di grave crisi, provocata dal tentativo di svolta a destra attuato dai partiti di centro e dai gruppi di potere capitalistico, nell’intento di ricacciare indietro le conquiste della classe operaia e delle masse popolari, i comunisti di Castelnuovo, rilevando che la crisi e le scelte del governo e dei monopoli in campo nazionale hanno una influenza diretta e negativa sull’aggravarsi delle condizioni occupazionali, delle infrastrutture, della vita civile e sociale e del patrimonio naturale del Comune e della Valdicecina, indicano nella lotta per l’attuazione delle riforme di struttura e della programmazione democratica a livello nazionale e regionale, nella mobilitazione delle masse e nell’unità delle forze politiche e sindacali, la risposta immediata e indispensabile che occorre dare.
In particolare, per quanto riguarda la Valdicecina, constatato che nel solo Comune di Castelnuovo la popolazione è diminuita in dieci anni di 2186 unità e che in media diminuiscono ogni anno circa 180 abitanti, con gravi ripercussioni in ogni settore della vita economica, sociale e sull’assetto ambientale;
constatato che l’accentuarsi della degradazione e dell’impoverimento è dovuto alla lenta smobilitazione dei settori industriali e di quello agricolo, per le assurde scelte politiche e produttive dell’Enel, Salina di Stato e del Governo;
i comunisti di Castelnuovo indicano alla discussione dei cittadini e all’attenzione dei Partiti politici locali, Enti Pubblici e Organizzazioni popolari, i seguenti punti:

a)     accertato che, a differenza di quanto i dirigenti locali e compartimentali e nazionali dell’Enel hanno tentato di dimostrare, esistono notevoli prospettive nella ricerca del vapore e quindi nella sua utilizzazione (vedi esplosione del sondaggio Travale 22, il più potente del mondo, ritrovato in una zona dichiarata da tempo “liquidata”); che all’Enel, per effetto delle Leggi sul pensionamento, andranno in pensione nel 1972 circa 350 lavoratori, e nel giro di 3 anni circa 780; che già gli attuali organici sono insufficienti poichè si son fatte fare oltre 100.000 ore di straordinario nel solo anno 1971, i comunisti ritengono che occorra una pronta mobilitazione popolare affinché sia fatto immediatamente un Concorso nel Comprensorio per l’assunzione di centinaia di lavoratori, senza nessuna discriminazione;
   
b)    accertato che all’Eni si prosegue nel tentativo di liquidare lo Stabilimento di Saline e ridimensionare quello di Larderello attuando la quinta squadra senza effettuare alcuna assunzione, ma riducendo gli addetti ai vari posti di lavoro con gravi pericoli per l’incolumità fisica dei lavoratori ed attuando un regime di supersfruttamento, occorre mobilitarci prontamente affinché il monopolio Solvay sia sconfitto e sia possibile avviare lo sfruttamento razionale e totale delle risorse minerarie ed energetiche esistenti a Saline, Larderello ed in altre zone, per lo sviluppo delle attività chimiche con assunzione di nuova manodopera;

c)     accertato lo stato disastroso di tutta l’agricoltura della zona e la negativa posizione dell’Enel sul problema della cessione della terra alla Cooperativa “Il progresso agricolo”, occorre non perdere altro tempo e lottare per lo sviluppo della cooperazione agricola nel quadro della riforma agraria generale, sollecitando nel contempo l’intervento della Regioni per l’applicazione della nuova legge sulla montagna;

d)    accertato inoltre che la drammatica situazione infrastrutturale in cui versa la nostra zona crea, in più a quelli elencati, una serie di decisivi problemi che incidono quotidianamente sulle precarie condizioni        di vita di ogni ceto sociale (viabilità, regolamentazione corsi d’acqua, consolidamento di terreni franosi, scuole, sanità, case popolari), i comunisti di Castelnuovo e gli organi direttivi della Sezione eletti dal Congresso si impegnano a mettersi subito al lavoro affinché sia possibile favorire l’unità dei lavoratori, l’unità operativa delle forze democratiche e antifasciste per la rinascita del nostro Comune e della Valdicecina.


         Per realizzare questi obiettivi i comunisti ritengono necessaria e non prorogabile l’unità sindacale e la collaborazione fattiva tra i diversi partiti politici. In questa prospettiva i comunisti si impegneranno per realizzare un incontro nelle prossime settimane. Considerata l’importanza decisiva dei futuri mesi per il destino della nostra zona, tutti i cittadini devono però comprendere che se non ci sarà un movimento permanente di agitazione, con scioperi generali e di categoria, manifestazioni di popolo, interventi nelle più alte sedi politiche e statali, tutto rimarrà sulla carta e la situazione precipiterà.
         I comunisti rivolgono un appello ai cittadini, ai giovani e alle donne, invitandoli a dare il loro contributo attivo nella militanza rivoluzionaria. Il Pci è l’insostituibile difensore della democrazia costituzionale, è il baluardo contro il fascismo e la reazione, è il legittimo difensore degli sfruttati. Iscriversi e lottare nel Partito comunista italiano è dare un significato profondo alla propria vita![1]


13. 25 Aprile. Liberazione dell’Italia dalla dittatura fascista (25 aprile 1972)[2]


Gli inganni e le viltà della classe dirigente fascista, dopo 20 anni di dittatura, precipitarono l’Italia in un abisso. La tragedia italiana culminò infatti in una sanguinosa guerra civile. Brigate nere e nazisti si abbandonarono ad ogni sorta di atrocità contro popolazioni inermi, prigionieri, ostaggi. Il 14 giugno 1944 i nazi-fascisti compirono, sulla terra di Castelnuovo, uno dei più gravi eccidi della Toscana, massacrando 77 minatori della vicina miniera di Niccioleta ed altri 4 partigiani. Ma terrore e rappresaglie non riuscirono ad aver ragione della Resistenza: il 25 Aprile 1945, prima che le truppe alleate vi giungessero, quasi tutte le città del Nord furono liberate dai partigiani che calarono dalle montagne e dai cittadini che insorsero, impedendo così ai tedeschi di attuare la completa distruzione dell’apparato produttivo italiano.
Su tutti i fronti della guerra scatenata da Hitler e Mussolini lasciarono la vita circa 25 milioni di soldati, di cui 6 milioni di sovietici e 3 milioni e mezzo di tedeschi. La popolazione civile ebbe circa 24 milioni di vittime. Incalcolabili le perdite materiali, inesprimibili le sofferenze umane. Per gli uomini di nome Hitler e Mussolini, per i partiti nazista e fascista, per le sventure che inflissero all’umanità, non esiste alcun termine di confronto in tutta la storia.Nessuno in Italia s’è battuto più dei comunisti contro il fascismo, per la libertà:

4030     comunisti condannati dal Tribunale Speciale a 23.000 anni di              carcere;
  356   caduti nella guerra di Spagna, 861 feriti;
42558 caduti nella Resistenza, 18416 feriti;
     93  medaglie d’oro, 217 medaglie d’argento.
        
Dobbiamo impedire fermamente che il fascismo, oggi sotto le spoglie del Msi, rialzi la testa, dobbiamo spezzare la trama nera della violenza, del delitto e del disordine, dobbiamo battere anche le forze moderate e borghesi da cui il fascismo nacque e in cui ha prosperato nel dopoguerra.

La Resistenza continua con i comunisti!
Alla Camera ed al Senato Vota Comunista!






[1] mns. gc, volantino a nome Pci Segreteria sezione di Castelnuovo V.C. 20 gennaio 1972.
[2] dts. gc, sd., aprile 1972. Si tratta di un volantino elettorale per le elezioni politiche del 7 maggio 1972.

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