domenica 4 giugno 2017









Parte IV^

L’esperienza comunista


1. Iscrizione al Partito (1961)

Garantirono per me al Direttivo della Cellula
due compagni tra i più rappresentativi
della Fabbrica,
il Marconi e il Panichi, e la tessera mi fu
rilasciata prontamente con l’impegno solenne
che l’avrei onorata.
Ora che non sono più tra i vivi
chi sa se vedranno la nuova speranza,
dopo tempi di lotta e tormento,
spuntare dalla ceppa nodosa e arsa,
nell’immenso campo bruno.[1]


2. Intervento all’Assemblea degli iscritti della Sezione del Pci di Castelnuovo di Valdicecina (29 maggio 1964)

Compagni, quest’anno, oltre al ventennale della Resistenza che tutte le forze democratiche ed antifasciste celebrano con manifestazioni unitarie, noi comunisti abbiamo un’altra gloriosa commemorazione: il 40° anniversario della fondazione del giornale del Partito, l’Unità. Queste date cadono in un momento di particolare asprezza della vita politica italiana, asprezza determinata, da un lato, dalla maggiore coscienza di classe che anima i lavoratori che rivendicano un ruolo fondamentale nella direzione dello Stato e, dall’altro lato, da chi a queste legittime rivendicazioni si oppone: la grande destra economica, i gruppi oltranzisti della politica atlantica, le alte gerarchie della Chiesa (che hanno ripreso, dopo la luminosa parentesi di Giovanni XXIII, i temi dell’anticomunismo pre-conciliare), e di coloro che in questi anni di regime democristiano si sono abbarbicati ai posti di comando in tutti i “carrozzoni” pubblici.
Di fronte alla rabbiosa campagna che la stampa governativa e reazionaria sta conducendo contro il movimento dei lavoratori; di fronte al metodo della contraffazione e della menzogna, di fronte all’opera incessante di diseducazione del cittadino (fino a toccare il livello più basso della stampa occidentale), si leva possente la voce dell’Unità, il giornale del nostro Partito, che giorno dopo giorno, in ogni parte d’Italia, dalla grande metropoli allo sperduto villaggio, è impegnato nella battaglia per la democrazia, per la verità, per il progresso della classe operaia, per la vittoria del Socialismo nel nostro paese.
Compagni, come ha affermato il compagno Togliatti, noi non abbiamo chi ci paghi gli abbonamenti a mille alla volta, la nostra forza ci viene da voi, dai lavoratori che, talvolta a prezzo di grandi sacrifici, finanziano e sostengono l’Unità, facendolo essere lo strumento essenziale per il riscatto delle masse proletarie. Quest’anno l’obiettivo della sottoscrizione ha un traguardo più elevato che nel passato: un miliardo e mezzo di lire per il Partito! E’ molto, ma proporzionato all’avanzata del 28 aprile, agli otto milioni di voti comunisti, al maggior lavoro che ci accingiamo a compiere.
Anche noi, la nostra Sezione, ci siamo mossi per raggiungere gli obiettivi fissati creando due apposite Commissioni di lavoro; una, di cui faccio parte, con il compito di effettuare la sottoscrizione all’esterno del Partito e di curare il rilancio della stampa e della propaganda, l’altra con il compito di effettuare la sottoscrizione all’interno del Partito. I compagni chiamati a far parte della Commissione Stampa e Propaganda sono, oltre al sottoscritto: Itavio Cinci, Adolfo Di Sacco, Leoniero Frasconi, Mario Pierattini, Michele Rossi, Giulio Tani, Valdo Baldi, Enzo Bartoli, Bimas Bisogni, Colombo Calzolari, Bruno Bellini, Ermanno Serenari, Gualtiero Tani, Francesco Gherardini, Lorenzo Innocenti. Faremo una riunione nella prima settimana di giugno onde procedere alla impostazione del lavoro. Vorrei in questa sede, a nome del Direttivo, fare un richiamo alla coscienza comunista di questi compagni affinché collaborino fattivamente per il raggiungimento del nostro obiettivo ma, nello stesso tempo, vorrei incitare tutti i nostri iscritti a dare la loro attività affinché la campagna per la sottoscrizione e la diffusione della stampa comunista del 1964 si trasformi in un nuovo ed importante successo.
Ci attendono, a breve scadenza, una serie di impegni a cui non potremo assolutamente rinunciare: la preparazione della Festa dell’Unità che quest’anno dovrà avere, nel 40° anniversario della fondazione del giornale di Antonio Gramsci, un particolare carattere di solennità; le elezioni amministrative del prossimo autunno, nelle quali dovremo affrontare una situazione politica nuova; la penetrazione del Partito nello Stabilimento di Larderello per avviare una più giusta politica verso i lavoratori, per il reclutamento di nuovi compagni, per denunciare ancor di più l’opera delle forze conservatrici nell’azione di svuotamento della “nazionalizzazione” di ogni contenuto democratico, con gravi danni per l’intera Nazione.
Per tutto ciò abbiamo deciso di ripristinare il “giornale murale”[2] e di curare un apposito ciclostilato, “Pagine Operaie”[3], che tratti gli specifici problemi della Fabbrica in modo da far sentire la nostra presenza in ogni reparto, in ogni ufficio; uno strumento veloce di informazione e di aiuto alla formazione della coscienza di classe dei lavoratori più giovani.
Nella quantità che noi daremo della nostra vita al Partito esso crescerà: non dimentichiamolo, essere comunisti non deve voler dire rinnovare la tessera una volta all’anno (ciò fa parte dei doveri della nostra militanza, ma non la esprime compiutamente), essere comunisti significa, giorno per giorno, dare attività creativa al Partito, vuol dire impegno continuo per accrescere le nostre cognizioni, per elevare il livello politico, la coscienza classista, migliorare le nostre elaborazioni politiche intorno ai grandi temi che sono aperti nel Paese.
Per questo occorre leggere con maggiore intensità la nostra stampa, ed in particolare l’Unità e Rinascita che sono gli organi base del Partito e per far ciò dovremo studiare tutta una serie di accorgimenti organizzativi nella distribuzione, in modo da poter raggiungere un più ampio numero di lettori, sia abituali, sia festivi.
Compagni, alla fine di questo intervento che non ha altra pretesa se non quella di vincere la mia timidezza, anche a nome del direttivo lancio la parola d’ordine che dovrà rappresentare per noi tutti un preciso impegno da mantenere: che in ogni famiglia comunista arrivi l’Unità, la voce del Partito comunista italiano.

Continua.



[1] La poesia fa parte della raccolta “Fabbrica amica” mns. in parte inedito, 1987.
[2] Il “giornale murale” o “bacheca”, situato nel corso principale del paese di Castelnuovo di Valdicecina, dopo una vita assai intensa, iniziò a languire all’inizio degli anni ’60. Da allora vi apparvero, solo  saltuariamente, testi manoscritti alternati all’affissione della prima pagina dell’Unità, e tale funzione è proseguita fino ad oggi.
[3] Di “Pagine Operaie” ne è uscito soltanto un numero, il primo, luglio 1964.

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