venerdì 8 dicembre 2017






PASSIONI, SPERANZE, ILLUSIONI.
CAP. 57.

Ballata del “Sasso 22”

Un sondaggio davvero importante,
messo nella zona delle Porrine,
aveva sollevato le speranze
che si fosse all’inizio e non alla fine.

La geotermia a Larderello non è morta,
tutti i nemici metteremo al passo,
con un foro profondo sarà risorta
e questo foro lo faremo al Sasso.

Scorre la Possera sotto il ponte,
fumano ancora i soffioni:
-allegri ragazzi! la paga
ci assicurano i nuovi padroni!-

Uno sforzo supremo, europeo,
vede impegnata l’alta dirigenza,
con uno spirito nuovo, euclideo,
che intreccia praticume e scienza.

L’otto di marzo questa grande impresa
inizia trepidante il suo cammino:
di circa due miliardi sarà la spesa
se ci assistono la tecnica e il destino.

Scorre la Possera sotto il ponte,
fumano ancora i soffioni:
- allegri, ragazzi! La paga
ci assicurano i nuovi padroni! -

 La Cgil aveva denunciato
i ritardi, i doppioni e la confusione
di un reparto burocratizzato
dove manca l’organizzazione.

Cambiar, cambiar, sempre cambiare,
purché tutto alla fine resti uguale,
cambiare tutto per non cambiar niente
ripete il novello dirigente.

Scorre la Possera sotto il ponte,
fumano ancora i soffioni:
- allegri, ragazzi! La paga
ci assicurano i nuovi padroni! -
                          
A Latera viene giù l’impianto,
a Bagnore invece è tutto un pianto,
avanzamenti più non se ne fanno:
ogni nuovo sondaggio è un nuovo danno.

Anche al Sasso le cose vanno male
tanti dottori sono al capezzale:
questo pozzo così reclamizzato
per troppo tempo è stato trascurato.

Da cinque mesi ormai non si fa un metro,
né per parte, né avanti, né indietro,
non si apre più la strada lo scalpello
nel pozzo fatto a forma di succhiello.

Un miliardo in più se n’è già andato,
-         addio Sasso mio tanto amato!
E alla fine i partners europei
non saranno davver così babbei.

Scorre la Possera sotto il ponte,
fumano ancora i soffioni:
- allegri, ragazzi! La paga
ci assicurano i nuovi padroni! –

Chi pagherà le spese
di questa razza mediocre e padrona
legata al potere borghese,
al denaro, all’intrallazzo, alla poltrona?


Come sempre pagheranno gli operai,
gli utenti, gli oscuri cittadini:
pagherà “pantalone”
le spese del mancato soffione!

Ma ora l’acqua non scorre più in giù,
anche i soffioni non soffiano più:
la paga insicura è in prospettiva
in una attività non produttiva.

Davvero ora occorre cambiare,
la classe operaia può e deve governare,
uniamoci tutti e diamo uno scossone
a questo traballante carrozzone!



PASSIONI, SPERANZE, ILLUSIONI.
CAP. 58.

Primavera 1979[1]

Ancora nebbie nelle valli
e freddi venti che spogliano
anzitempo l’albicocco fiorito
in questa primavera che tarda,
ancora vesti pesanti
e sguardi di fanciulle malinconici
ai vetri appannati
                              di pioggia.
Sono giorni di timide speranze
sofferte lungamente nel buio
questi che viviamo trepidando
con l’ansia antica
che accende il futuro
di fantastiche armonie,
è la vita nuova
che ci stringe in una morsa
dolce e possente
di legami, parole, ricordi,
che credevamo irreali,
a scuotere il torpore
dalle membra impigrite.
E’ questa nostra lotta
                                meravigliosa
questi compagni
mai così tanto amati
che ci svelano l’essenza
della stagione dai grandi cieli azzurri
che con ansia spiamo
sulle tenere foglie
                          dei platani.



[1] Il 3 e 4 giugno 1979 si svolgeranno le elezioni politiche anticipate, seguite, il 10 giugno, da quelle per il primo Parlamento europeo. Infine il 17 e 18 si terranno le elezioni amministrative in Sardegna. Avvenimenti di eccezionale rilevanza ai quali i militanti di “sinistra” guardano con ansia e speranza.

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