lunedì 27 novembre 2017




PASSIONI, SPERANZE, ILLUSIONI.
CAP. 53.

71. I ”3 i”[1]

          Parlando alcuni giorni fa con un nostro conoscente, che ricopre un’elevata carica all’interno dell’Enel, e del quale, per ovvi motivi non facciamo il nome, ci è stato fatto osservare, come un rimprovero, che a partire dagli anni ’70 c’era stato un decadimento del ruolo sindacale in fabbrica e che, praticamente, anche noi, per “ignoranza, incapacità e immoralità”,  siamo una delle principali cause della difficile situazione interna ed esterna all’attività geotermica.

         Siamo, per ignoranza ed incapacità, i responsabili della disorganizzazione esistente al Minerario e all’Elettrico, avendo a suo tempo respinto le illuminate proposte della Direzione; di riflesso ci può essere attribuita la responsabilità della stasi tecnica e scientifica esistente nelle Perforazioni; l’emarginazione della Ricerca eseguita dalla Geomineraria; l’incremento degli Appalti commissionati a ditte e compagnie di servizio e, forse, anche la proliferazione dei “gobbi” o l’assenteismo di alcuni lavoratori.

         Per incapacità, sempre secondo il nostro “conoscente”, siamo responsabili di aver creduto nella geotermia, quando non ci credeva più nessuno e “lor signori” l’avevano messa in liquidazione. I più furbi avevano tagliato la corda per altri lidi, gli altri si appagavano di un residuo di potere, sempre notevole, facendo le vesti di “ufficiali liquidatori”. Negli uffici gli impiegati più anziani si domandavano se avrebbero preso la pensione a Larderello, c’erano rimaste quattro sonde, mille unità lavorative, nessun nuovo acquisto di turbine o miglioria agli impianti esistenti. La “pentola del Brasioli” bolliva molto rapidamente e la geotermia si avviava a diventare un problema storico, una sorta di “Accademia” per consulenze internazionali in paesi esotici, compiute però da Organismi sorti a margine delle attività di Larderello e che, forse, ne dovevano gestire la fine.

         Ecco, proprio nel 1972, nel marzo, poteva capitare di assistere ad avvenimenti strani, eccezionali e irripetibili: alla testa dei lavoratori di Larderello in lotta per l’occupazione e lo sviluppo della geotermia, nei cortei, nelle assemblee tenute in tutti i paesi della Zona, marciavano i Dirigenti locali e compartimentali dell’Enel, inalberando cartelli con su scritto “Travale vi smentisce!”, “Vogliamo lavoro!”, frasi chiaramente rivolte ai sindacalisti!

         E così i Dirigenti Enel si facevano promotori nell’organizzare Convegni sulla geotermia e nel portare all’attenzione dei politici, delle Regioni e delle forze sociali, questa energia, fino a farla diventare problema nazionale inserito in un piano, provvisto di finanziamenti e anche di una nuova Legge!

         Loro, i Dirigenti, volevano comprare rapidamente le nuove turbine, le nuove sonde per trivellar profondo, volevano costruire sale termiche, ammodernare le officine, ripristinare gli organici ma, c’eravamo noi del sindacato a frapporre ostacoli, a mettere i bastoni fra le ruote, a fare il pesce in barile, cosicché anche i ritardi che oggi si registrano possono essere addebitati tranquillamente a noi sindacalisti, per manifesta incapacità.

         Sulla nostra manifesta ignoranza, infine, non conviene dilungarci. Basta leggere i documenti che in questi anni, con la collaborazione di tecnici e lavoratori, abbiamo elaborato. Ma la cosa ben più grave è quella di non aver tenuto per noi le assurde critiche mosse ai Dirigenti, così che, persone ben più in alto e più ignoranti e incompetenti di noi ne sono venute a conoscenza adottando provvedimenti punitivi  immediati consistenti...nel concedere a costoro un “passaggio di categoria”!

         Siamo poi “immorali” e su ciò i compagni e i lavoratori dovranno assolutamente concordare con coi. Immorali per aver preteso uomini onesti, preparati tecnicamente, di vocazione democratica, a dirigere l’Enel e la geotermia. Immorali per aver osato criticare la casta eletta (ma ben pagata) che si sacrifica diuturnamente per tutti noi, che a ben guardare non ce lo meritiamo. Immorali, per aver preteso una nuova moralità: fine degli sprechi, fine delle regalie, degli intrallazzi nella gestione del personale, e anche per stare nel sindacato, ignoranti e incapaci, però onesti.

         Dunque le nostre colpe sono grandi e certamente non pretendiamo benevolenza da chi abbiamo duramente criticato. Tuttavia respingiamo le strumentalizzazioni di chi vuole addossarci ogni responsabilità per tutto quello che di negativo è avvenuto in questi anni a Larderello, comprese le malattie da stress, le inappetenze e le cattive digestioni di qualche Dirigente (che talvolta abbiamo cercato di valorizzare). Tuttavia, segnati come siamo, con marchio a fuoco, dai “3 i” per una fedeltà agli interessi della Zona e dei lavoratori, i titoli di ignoranti, incompetenti ed immorali non può toglierceli nessuno, ce li siamo meritati. E ben ci stà!



[1] Si riferisce alle iniziali di tre aggettivi, espressione di un Dirigente dell’Enel-Larderello, a proposito dei responsabili della Fnle-Cgil di Larderello: “ignoranti, immorali, incapaci”.

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