martedì 14 novembre 2017



PASSIONI, SPERANZE, ILLUSIONI. CAP. 49.


67. 1828-1978: 150° anniversario delle perforazioni geotermiche a Larderello. Si impongono uomini e metodi nuovi per affrontare il futuro


         Quest’anno ricorre il 150° anniversario dell’inizio della perforazione geotermica a Larderello e nel mondo. Una data significativa, se pur trascurata, che ci consente di riaprire un discorso su questa importantissima attività sulla quale siamo già intervenuti sul nostro “giornalino” “Informazioni” (7/1977) con una nota critica.
         Ci pareva di aver detto in quell’occasione, complessivamente, cose giuste, apprezzate anche dai tecnici e dai lavoratori di questo settore e come tali meritevoli di essere seriamente valutate in sede Enel. Purtroppo, come avviene generalmente per quasi tutti i problemi evidenziati dalle Organizzazioni sindacali, anche questa volta la Direzione ha fatto "orecchie da mercante" e tutto ha continuato a marciare come sempre.
         Vogliamo adesso ritornare brevemente sull’argomento sperando di avere più fortuna. E’ noto a tutti che manca una organizzazione del “Nucleo Minerario” di Larderello. Da anni la Direzione promette di fare qualcosa, ma intanto si naviga nel più completo caos. Quando si parla di “organizzazione” vien subito da pensare agli avanzamenti di categoria: ma nel nostro caso essi non c’entrano o c’entrano marginalmente. Il personale tecnico è complessivamente bene inquadrato, si tratta quindi di ristrutturarlo organicamente in modo da farlo lavorare in positivo, senza sprechi, al servizio di quel salto di qualità che occorre compiere alle sonde per affrontare il futuro.
         Ci sono infatti oltre dieci tecnici, diplomati e laureati, fuori organigramma, al solo servizio del Dirigente. Come lavora questo personale? Quali risultati si sono raggiunti? Risultati concreti, visibili e verificabili, non le solite relazioni, spesso fatte con fatica e difficoltà, e poi messe a dormire in uno dei tanti onnivori cassetti di scrivania o a prendere la polvere su altolocate mensole di rappresentanza! Lo staff “chimico”, lo staff “sismico”, la staff tecnica, lo staff “amministrativo” ecc.ecc…sigle, persone, lavoro. Ma tutto scoordinato, a compartimenti stagni, con una Dirigenza che dovrebbe saper tutto, decidere su tutto, ma che in realtà, all’atto pratico, viene sommersa dai problemi e i dimostra incapace, come il Faust di giovanile memoria, di dominare gli spiriti da essa stessa evocati.
         E non diciamo che le persone non valgono nulla. Anzi, ci sono dei bravi tecnici, attaccati al loro lavoro, che hanno anche lottato per cambiare le cose, ma che poi, forzatamente, hanno dovuto arrendersi perché tutti abbiamo uno stomaco, un fegato, un sistema nervoso da proteggere.
         E il lavoro va quindi come sempre, non fa passi avanti: sostanzialmente si perfora come trent’anni fa, solo che i costi sono paurosamente aumentati (e non solo quelli relativi al personale), fino a raggiungere mediamente lire 400.000 per metro perforato. Elemento questo che si ripercuote sul costo del chilowattora e fa perdere alla geotermia un’altra fetta di competitività. Inutile entrare nel dettaglio delle cose non fatte o fatte male perché le abbiamo ripetutamente dette e ridette, vogliamo ricordarne solo alcune: perforazione ad aria, pozzi direzionali dallo stesso piazzale, reiniezione controllata, profilo del casing, velocità di avanzamento, stabilità della batteria, stoccaggio tubi e materiali, sistemi di stimolazione, fratturazione...
         Inutile voler ripetere anche quanto già affermato a proposito dell’improvvisazione con cui vengono programmati ed eseguiti i nuovi sondaggi e lo scollegamento esistente tra le sonde, lo staff minerario del Servizio, la Geomineraria, il Crg e la ricerca più in generale. Che la qualità del lavoro non è migliorata si può rilevare anche dall’alto numero degli “incidenti” meccanici che avvengono durante la perforazione, e che caUsano notevoli perdite di tempo, con costo di centinaia di milioni e, talvolta, con la compromissione del pozzo.
         Da considerare che nemmeno la quantità del lavoro (numero degli impianti, metri perforati, velocità di avanzamento) è aumentata. Ma perché avviene tutto questo? Noi diciamo innanzitutto perché manca una efficiente organizzazione del lavoro, che investa tutti i livelli, anche quelli operai, e soprattutto perché mancano gli indirizzi e le volontà politiche della Direzione di costruire strumenti adeguati, come un “Ufficio Tecnico della Perforazione”, abolendo gli incarichi ad personam, costruendo funzionali collegamenti con tutti gli operatori, indirizzando le energie di intelligenza e volontà dei singoli al raggiungimento di obiettivi concreti per diminuire i costi e i tempi di lavoro, aumentare la sicurezza e tener testa competitivamente a quanto si sta oggi facendo nel mondo per la perforazione geotermica.
         Certo, per far ciò occorre vincere le resistenze radicate nel modo di dirigere e di lavorare, occorre vincere l’apatia e l’avversione al nuovo che si manifestano per la conservazione del potere e per il rifiuto ad un aggiornamento professionale permanente, elementi tipici di tanti ambienti del nostro Ente, e non ultime cause della sua decadenza.

         E’ bene riflettere seriamente sul fatto che noi non diciamo queste cose per un trito spirito di polemica, ma per l’esclusivo interesse di questa importante attività che oggi, anche per l’ingresso di altri operatori (Eni-Agip) e per le ventilate ipotesi di struttura geotermica nazionale, dobbiamo affrontare con spirito, metodi e uomini nuovi se vogliamo garantire un futuro che veda ancora le sonde di Larderello svolgere quel ruolo primario che 150 anni di esperienze hanno delineato e che adesso si rischia di distruggere.

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