PASSIONI, SPERANZE, ILLUSIONI. CAP. 18.
29. La verità dei numeri[1]
1) Il 23 febbraio 1984 il Cud proclama
all’Enel-Larderello uno sciopero di 4 ore al quale non aderiscono la
Flaei-Cisl, la Uilsp-Uil ed i socialisti della Fnle-Cgil. Teoricamente,
basandoci sui numeri, uno sciopero difficile, fallimentare. Un primo comunicato
del Comitato Politico di Fabbrica del Pci, redatto la sera stessa del 23 febbraio
su dati parziali pervenuti direttamente dai principali reparti, parla di una
percentuale complessiva di adesione (tra Ung+Gig) del 42-45%. Fornisce anche
dati parziali (non esatti, ma attendibili e significativi):
Servizi Tecnici operai 66%
impiegati 24%
Perforazioni
“ 53% “ 23%
Laboratori
“
70% “
40%
Gig “
? “ ? Totale = 40%
I
dati del Gig erano approssimativi perché mancavano gli Uffici e tre centrali.
2) il 27 febbraio 1984 esce un comunicato della Fnle-Cgil
con i risultati “ufficiali”, forniti dalla Direzione del Personale del
Compartimento (purtoppo i dati vengono forniti solo aggregati):
Totale Ung+Gig, operai ed impiegati = 41,20%
Operai (Ung+Gig)
= 53,79%
Impiegati (Ung+Gig) = 19,95%
Come
si può notare i dati ufficiali sono molto vicini a quelli anticipati dal Pci.
3) Il 1 marzo 1984 viene indetto il secondo sciopero di 4
ore. Lo proclama a Larderello la sola Fnle-Cgil. Come per quello precedente si
dissociano la Flaei-Cisl e la Uilsp-Uil e la componente Psi della Fnle-Cgil.
La riuscita dell’iniziativa si
presenta ancora più difficile che non il 23 febbraio 1984 quando a proclamare
lo sciopero era stato l’organismo unitario di fabbrica, il Consiglio dei
Delegati. Il 2 marzo 1984 un comunicato del Comitato Politico di Fabbrica del Pci
parla di una percentuale di adesione superiore al 40% e di pochissimo inferiore
a quella di altri analoghi scioperi fatti unitariamente.
4) Il 6 marzo 1984 la Fnle-Cgil fornisce i dati ufficiali
elaborati dalla Direzione del Personale Enel:
Totale generale Ung+Gig = 40%
Ung operai
62.01% impiegati
24,44% totale 46,27%
Gig “ 36% impiegati 5,41%
totale 25,89%
Anche
questa volta, come si può notare, il Pci non ha strumentalizzato i dati.
I risultati dei due scioperi (41,20% e 40%) sono per
noi positivi. Ci sono certamente alcuni elementi di soddisfazione (il 62% di
operai all’Ung) e anche di delusione (il 5,41% di impiegati del Gig e il totale
complessivo del secondo sciopero al Gig = 25,89%). Tutto ciò merita una attenta
riflessione. Qualcosa s’è guastato nel rapporto con i lavoratori, gli impiegati
e i tecnici di guesto Gruppo. Ma, per
onor del vero, non è la prima volta che abbiamo risultati a questo livello. E
come metro di paragone possiamo citare i precedenti scioperi di cui conosciamo
i dati:
Data Ung Gig
Totale
Operai Impiegati Operai Impiegati
27/1/82 73 % 36% 68% 25% 56%
2/4/82 65% 38% 65% 19% 54%
25/6/82 86% 53% 60% 39% 73%
2/6/82 61% 47% 61% 55% 56%
14/1/83 48% 42% 57% 13% 45,7%
18/1/83 52% 29% 54% 8,2% 42%
Considerato che cinque di questi scioperi erano
unitari ed uno era fatto da Fnle-Cgil e Uilsp-Uil, si può notare che la media
dei due ultimi scioperi, fatti solo dalla Fnle-Cgil (senza l’adesione dei
socialisti) = 40,6% non è troppo lontana dalla media dei sei scioperi
precedenti: 54,5% (operai 40,6%; impiegati 13,9%).
Ciò fa pensare che alle lotte la “grande maggioranza”
che possiedono le altre organizzazioni sindacali Flaei-Cisl e Uilsp-Uil (con in
più la componente socialista della Fnle-Cgil), non dà che il modesto apporto
del 13,9%! E, al di là di tutte le parole, questa è la verità dei numeri e
l’unità di misura per dire se gli scioperi contro l’ingiusto Decreto del
Governo che taglia i salari dei lavoratori, hanno o non hanno ottenuto una
positiva adesione dei dipendenti Enel.
Certo, i comunisti hanno fatto le loro riflessioni e
altre ne faranno. Sono, è vero, una minoranza nel Paese e, forse, in Fabbrica.
Si impegnano nel democratico gioco politico per avere la maggioranza del
consenso degli italiani: anche questo è vero (e noi pensiamo, legittimo). MA
NON PRETENDONO “CON OGNI MEZZO DI SOVVERTIRE INDIRIZZI E PROGRAMMI FOSSERO PURE
SBAGLIATI…” come gli attribuisce in un recente volantino la Flaei-Cisl di
Larderello. Del resto, anche sul Decreto che taglia i 3 punti della Scala
Mobile, chi è che rifiuta ASSEMBLEE APERTE A TUTTI I LAVORATORI? O ALTRE FORME
DI ESPRESSIONE DEMOCRATICA? SONO FORSE I COMUNISTI? O sono, invece, i gruppi dirigenti della
Flaei-Cisl, della Uilsp-Uil…ecc.ecc? Perché, se come dicono, hanno questa
grande maggioranza, TEMONO IL PARERE DEI LAVORATORI (anche quello dei propri
iscritti?)
Noi pensiamo che le cose siano leggermente differenti.
E pensiamo fermamente che la nostra azione in Parlamento e le lotte operaie
faranno cadere il Decreto e che, in futuro, fonti imparziali riconosceranno il
valore di questo scontro sociale anche per aver permesso una rinascita del sindacato,
rinsaldando la fiducia della base nei gruppi dirigenti e per aver dato quella
spinta indispensabile al rinnovamento democratico di un rapporto
sindacato-lavoratori che ogni giorno di più stava diventando larva di se
stesso.
Nessun commento:
Posta un commento