Passioni, Speranze, Illusioni.
Parte V^
3). Angelo era e non aveva ali…[1]
E’ morto Palmiro.
Il migliore.
Il Partito espone le bandiere a lutto
col nastro tricolore.
Si parte per la Capitale,
occhi rossi di pianto
trattenuto,
e la gran foto sull’Unità,
il suo giornale.
Noi lo crediamo invincibile e
puro,
tenero romantico saggio e
sicuro
della vittoria del Partito
Comunista:
a milioni alziamo il pugno
e la bandiera trista.
Il tramonto romano è un rosso
fiume
di gioia e di dolore,
il clero s’è rinchiuso in
Vaticano,
son mute le campane e
l’officine,
il battito del cuore si
dilata
tra la fiumana che non ha mai
fine.
Angelo era e non aveva ali…
Santo non era e miracoli
faceva…
canta il poeta la sua ballata
arcana, di braccianti
ammazzati
e di lupara, Melissa, Genova,
Modena
e Portella, nella piana,
dove il sudore si mischiò col
sangue;
e canta l’emigrante di
Torino,
stipato come bestia nel
vagone,
le valige legate con lo
spago, di cartone,
e và e và a Marcinelle,
Ribolla, nella Ruhr, a Dieppe
e Namur:
l’anima e i polmoni neri di
carbone.
Togliatti incita alla lotta,
difende i vinti, i derelitti
che il Capitale considera
merce.
S’è spento un sole grande e
luminoso,
poi dal buio emergeranno i
mostri
sarà un demone odiato
della schiera dei martiri,
d’albe radiose i sogni
renderà più inquieti:
Palmiro, l’assassino,
al
servizio del rosso Kremlino!
4. Pagine Operaie (15 luglio 1964)[2]
“Pagine Operaie” esce in un momento di particolare
importanza e drammaticità della vita politica nazionale e, di riflesso, della
nostra Azienda.
La mancanza di un piano di sviluppo per l’Enel,
insieme alla politica del governo di centro-sinistra volta al contenimento
degli investimenti per gli Enti di Stato, ha determinato e determina, anche
all’Enel-Larderello, un grave stato di disagio per tutti i lavoratori.
Congiuntamente al ristagno della produzione di energia
elettrica ed alla mancanza di un vasto programma per la ricerca e la
coltivazione del fluido endogeno, noi vediamo, giorno dopo giorno, attuare
misure restrittive per la produzione chimica (sia dei prodotti tradizionali che
di quelli del nuovo Stabilimento di Saline). La smobilitazione in tali settori
provoca una mancanza di “commesse” per le Ditte appaltatrici, che si traduce
immediatamente nel licenziamento di numerosi lavoratori. A ciò si accompagna la
politica discriminatoria nei confronti dei Sindacati che non si vogliono
ammettere alla gestione dell’Ente, la riconferma nei posti chiave dei Dirigenti
antidemocratici, tristemente noti per la politica discriminatoria svolta nella
gestione “Dr.Bruno-Fascetti”; Dirigenti che ieri si sono battuti contro la
nazionalizzazione di tutta la “Larderello SpA” e che oggi si oppongono,
dall’interno dell’Enel, alla democraticizzazione dell’Ente, all’attuazione di
una politica che porti a soluzione i problemi che da tempo i lavoratori
indicano, nell’interesse dell’Enel medesimo.
Per far evolvere questa situazione in senso positivo
occorre l’unità di tutti i lavoratori, occorre una energica azione dei Partiti,
dei Sindacati e di tutte quelle forze che nell’Enel vedono uno strumento
essenziale per la rinascita della “Regione Boracifera”.
Per questi scopi nasce il nostro giornale: per
sostenere la lotta dei lavoratori, per indicare i modi di condurla, per
richiamare ad un dialogo costante con noi comunisti tutte le altre forze
politiche che operano nella Fabbrica. Ma “Pagine Operaie” deve assolvere anche
ad altri importantissimi compiti: deve suscitare all’interno del Partito un
dibattito appassionato intorno ai grandi temi politici ed economici del Paese,
deve diventare uno strumento indispensabile per la formazione dei giovani
lavoratori, deve promuovere la campagna di proselitismo al Partito affinché con
nuovo slancio si possano affrontare e risolvere le questioni della gestione
democratica dell’Enel-Larderello, dell’assorbimento della mano d’opera
giovanile qualificata, degli appalti e dello sviluppo di tutta la Zona.
Affinché il giornale sia effettivamente un organo
importante del Partito nella Fabbrica, tutti i compagni sono chiamati a dare
una maggiore attività, a collaborare più strettamente con i compagni
responsabili, con rinnovato e costante impegno. Da questo impegno, da questa
attività si creeranno situazioni nuove e favorevoli affinché il Partito si
rafforzi nella Fabbrica, affinché siano raggiunti tutti i lavoratori, al di là
degli schemi precostituiti e delle ideologie, per nuovi ed ambiti traguardi.
5. Giornata internazionale di
solidarietà con il Vietnam aggredito (21 ottobre 1967)
Il mondo è allibito per l’arrogante
brutalità del governo degli Stati Uniti d’America. Gli Stati Uniti d’America
stanno per iniziare un nuovo massiccio attacco contro il popolo vietnamita. La
sordida macchina da guerra che domina Washington si sta preparando ad una maggiore
distruzione del Vietnam.
Lo sforzo febbrile di nascondere i
crimini degli americani è sistematicamente applicato dagli organi d’informazione
pubblica di tutto il mondo capitalistico. I nazisti di Hitler seppellirono in
tutta l’Europa le prove della loro disumanità. Auschwitz funzionò per anni. Non
si possono negare dati di fatto. Quando la potenza nazifascista fu sconfitta
c’era forse qualcuno che ignorasse gli stermini, gli esperimenti e la spietata
crudeltà dei crimini di guerra di Hitler? Le prove erano schiaccianti. Oggi
dovremmo far violenza a noi stessi e negare l’evidenza altrettanto
inconfutabile dei crimini di guerra perpetrati in Vietnam? E’ indegno che
uomini con un minimo di rispetto personale abbiano ancora il coraggio di
chiudere gli occhi di fronte al comportamento degli Stati Uniti d’America nel
Vietnam!
Auschwitz è una realtà. Non
riuscimmo ad evitarlo. E lo condannammo troppo tardi. Ogni giorno ci giungono
dal Vietnam notizie di crimini efferati. Sono crimini compiuti da un
“aggressore” e da un “invasore”, da un “torturatore”. E’ nostro compito
rivelare queste verità a tutti. Non appena il crimine è riconosciuto si deve
passare immediatamente all’inchiesta ed alla protesta.
La commovente resistenza del popolo
vietnamita è senza pari. Respingiamo con sdegno la richiesta di far finta di
ignorare che fatti simili a quelli di Lidice e di Guernica accadano ogni giorno
nel Vietnam! Il martirio dei bimbi arsi vivi accusa il mondo occidentale. Le
loro sofferenze sono una manifestazione inquietante della civiltà che abbiamo
costruito. Proprio la nostra civiltà è oggi posta in gioco. E’ la nostra stessa
“barbarie” a minacciarla.
Nel Vietnam abbiamo fatto ciò che
Hitler fece in Europa. Se non agiremo
subito ricadremo nella degradazione della Germania nazista. Così si è espresso
il filosofo Bertrand Russell aprendo la prima sessione del Tribunale
Internazionale di Stoccolma sul Vietnam. Son parole pesanti come macigni sulle
nostre coscienze. Questa è la verità. Facciamo dunque anche noi qualcosa che
contribuisca a fermare l’inumana guerra di aggressione contro un popolo
pacifico e laborioso. Pensiamo, meditiamo queste parole insieme al grande
filosofo. Come il governo Olandese anche quello Italiano condanni i
bombardamenti americani! Ma forse, per compiere quest’atto è necessario
cambiare veramente Governo, questo Governo che si fa complice in misura sempre
maggiore degli Stati Uniti d’America. Non possiamo farlo. Dobbiamo farlo.
[1] La poesia fa parte della
raccolta di gc., dts., in., “Angelo era e non aveva ali…” (1964-2002) e fu
scritta per i funerali di Palmiro Togliatti, segretario generale del Pci, che
si svolsero a Roma in piazza S.Giovanni ed ai quali partecipò più di un milione
di persone, tra i quali l’autore.
[2] F.to
Groppi, 15 giugno 1964. In
“Pagine Operaie”, a. 1, n. 1, 15 luglio 1964, Periodico del Comitato politico
di Fabbrica del Pci dell’Enel- Larderello. Il periodico fu recensito da
Alessandro Curzi, Sez. Stampa e propaganda del Pci.
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