domenica 4 giugno 2017






Passioni, Speranze, Illusioni.

Parte V^


3). Angelo era e non aveva ali…[1]

E’ morto Palmiro.
                Il migliore.
Il Partito  espone le bandiere a lutto
col nastro tricolore.
Si parte per la Capitale,
occhi rossi di pianto trattenuto,
e la gran foto sull’Unità,
il suo giornale.
Noi lo crediamo invincibile e puro,
tenero romantico saggio e sicuro
della vittoria del Partito Comunista:
a milioni alziamo il pugno
e la bandiera trista.
Il tramonto romano è un rosso fiume
di gioia e di dolore,
il clero s’è rinchiuso in Vaticano,
son mute le campane e l’officine,
il battito del cuore si dilata
tra la fiumana che non ha mai fine.
Angelo era e non aveva ali…
Santo non era e miracoli faceva…
canta il poeta la sua ballata
arcana, di braccianti ammazzati
e di lupara, Melissa, Genova, Modena
e Portella, nella piana,
dove il sudore si mischiò col sangue;
e canta l’emigrante di Torino,
stipato come bestia nel vagone,
le valige legate con lo spago, di cartone,
e và e và a Marcinelle,
Ribolla, nella Ruhr, a Dieppe e Namur:
l’anima e i polmoni neri di carbone.
Togliatti incita alla lotta,
difende i vinti, i derelitti
che il Capitale considera merce.
S’è spento un sole grande e luminoso,
poi dal buio emergeranno i mostri
sarà un demone odiato
della schiera dei martiri,
d’albe radiose i sogni renderà più inquieti:
Palmiro, l’assassino,
al servizio del rosso Kremlino!


4. Pagine Operaie (15 luglio 1964)[2]


“Pagine Operaie” esce in un momento di particolare importanza e drammaticità della vita politica nazionale e, di riflesso, della nostra Azienda.
La mancanza di un piano di sviluppo per l’Enel, insieme alla politica del governo di centro-sinistra volta al contenimento degli investimenti per gli Enti di Stato, ha determinato e determina, anche all’Enel-Larderello, un grave stato di disagio per tutti i lavoratori.
Congiuntamente al ristagno della produzione di energia elettrica ed alla mancanza di un vasto programma per la ricerca e la coltivazione del fluido endogeno, noi vediamo, giorno dopo giorno, attuare misure restrittive per la produzione chimica (sia dei prodotti tradizionali che di quelli del nuovo Stabilimento di Saline). La smobilitazione in tali settori provoca una mancanza di “commesse” per le Ditte appaltatrici, che si traduce immediatamente nel licenziamento di numerosi lavoratori. A ciò si accompagna la politica discriminatoria nei confronti dei Sindacati che non si vogliono ammettere alla gestione dell’Ente, la riconferma nei posti chiave dei Dirigenti antidemocratici, tristemente noti per la politica discriminatoria svolta nella gestione “Dr.Bruno-Fascetti”; Dirigenti che ieri si sono battuti contro la nazionalizzazione di tutta la “Larderello SpA” e che oggi si oppongono, dall’interno dell’Enel, alla democraticizzazione dell’Ente, all’attuazione di una politica che porti a soluzione i problemi che da tempo i lavoratori indicano, nell’interesse dell’Enel medesimo.
Per far evolvere questa situazione in senso positivo occorre l’unità di tutti i lavoratori, occorre una energica azione dei Partiti, dei Sindacati e di tutte quelle forze che nell’Enel vedono uno strumento essenziale per la rinascita della “Regione Boracifera”.
Per questi scopi nasce il nostro giornale: per sostenere la lotta dei lavoratori, per indicare i modi di condurla, per richiamare ad un dialogo costante con noi comunisti tutte le altre forze politiche che operano nella Fabbrica. Ma “Pagine Operaie” deve assolvere anche ad altri importantissimi compiti: deve suscitare all’interno del Partito un dibattito appassionato intorno ai grandi temi politici ed economici del Paese, deve diventare uno strumento indispensabile per la formazione dei giovani lavoratori, deve promuovere la campagna di proselitismo al Partito affinché con nuovo slancio si possano affrontare e risolvere le questioni della gestione democratica dell’Enel-Larderello, dell’assorbimento della mano d’opera giovanile qualificata, degli appalti e dello sviluppo di tutta la Zona.
Affinché il giornale sia effettivamente un organo importante del Partito nella Fabbrica, tutti i compagni sono chiamati a dare una maggiore attività, a collaborare più strettamente con i compagni responsabili, con rinnovato e costante impegno. Da questo impegno, da questa attività si creeranno situazioni nuove e favorevoli affinché il Partito si rafforzi nella Fabbrica, affinché siano raggiunti tutti i lavoratori, al di là degli schemi precostituiti e delle ideologie, per nuovi ed ambiti traguardi.


5. Giornata internazionale di solidarietà con il Vietnam aggredito (21 ottobre 1967)


Il mondo è allibito per l’arrogante brutalità del governo degli Stati Uniti d’America. Gli Stati Uniti d’America stanno per iniziare un nuovo massiccio attacco contro il popolo vietnamita. La sordida macchina da guerra che domina Washington si sta preparando ad una maggiore distruzione del Vietnam.
Lo sforzo febbrile di nascondere i crimini degli americani è sistematicamente applicato dagli organi d’informazione pubblica di tutto il mondo capitalistico. I nazisti di Hitler seppellirono in tutta l’Europa le prove della loro disumanità. Auschwitz funzionò per anni. Non si possono negare dati di fatto. Quando la potenza nazifascista fu sconfitta c’era forse qualcuno che ignorasse gli stermini, gli esperimenti e la spietata crudeltà dei crimini di guerra di Hitler? Le prove erano schiaccianti. Oggi dovremmo far violenza a noi stessi e negare l’evidenza altrettanto inconfutabile dei crimini di guerra perpetrati in Vietnam? E’ indegno che uomini con un minimo di rispetto personale abbiano ancora il coraggio di chiudere gli occhi di fronte al comportamento degli Stati Uniti d’America nel Vietnam!
Auschwitz è una realtà. Non riuscimmo ad evitarlo. E lo condannammo troppo tardi. Ogni giorno ci giungono dal Vietnam notizie di crimini efferati. Sono crimini compiuti da un “aggressore” e da un “invasore”, da un “torturatore”. E’ nostro compito rivelare queste verità a tutti. Non appena il crimine è riconosciuto si deve passare immediatamente all’inchiesta ed alla protesta.
La commovente resistenza del popolo vietnamita è senza pari. Respingiamo con sdegno la richiesta di far finta di ignorare che fatti simili a quelli di Lidice e di Guernica accadano ogni giorno nel Vietnam! Il martirio dei bimbi arsi vivi accusa il mondo occidentale. Le loro sofferenze sono una manifestazione inquietante della civiltà che abbiamo costruito. Proprio la nostra civiltà è oggi posta in gioco. E’ la nostra stessa “barbarie” a minacciarla.
Nel Vietnam abbiamo fatto ciò che Hitler fece in Europa.  Se non agiremo subito ricadremo nella degradazione della Germania nazista. Così si è espresso il filosofo Bertrand Russell aprendo la prima sessione del Tribunale Internazionale di Stoccolma sul Vietnam. Son parole pesanti come macigni sulle nostre coscienze. Questa è la verità. Facciamo dunque anche noi qualcosa che contribuisca a fermare l’inumana guerra di aggressione contro un popolo pacifico e laborioso. Pensiamo, meditiamo queste parole insieme al grande filosofo. Come il governo Olandese anche quello Italiano condanni i bombardamenti americani! Ma forse, per compiere quest’atto è necessario cambiare veramente Governo, questo Governo che si fa complice in misura sempre maggiore degli Stati Uniti d’America. Non possiamo farlo. Dobbiamo farlo.



[1] La poesia fa parte della raccolta di gc., dts., in., “Angelo era e non aveva ali…” (1964-2002) e fu scritta per i funerali di Palmiro Togliatti, segretario generale del Pci, che si svolsero a Roma in piazza S.Giovanni ed ai quali partecipò più di un milione di persone, tra i quali l’autore.
[2] F.to Groppi, 15 giugno 1964. In “Pagine Operaie”, a. 1, n. 1, 15 luglio 1964, Periodico del Comitato politico di Fabbrica del Pci dell’Enel- Larderello. Il periodico fu recensito da Alessandro Curzi, Sez. Stampa e propaganda del Pci.





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