Parte
IV^
L’esperienza comunista
1. Iscrizione al Partito (1961)
Garantirono per me al
Direttivo della Cellula
due compagni tra i più
rappresentativi
della Fabbrica,
il Marconi e il Panichi, e la
tessera mi fu
rilasciata prontamente con
l’impegno solenne
che l’avrei onorata.
Ora che non sono più tra i
vivi
chi sa se vedranno la nuova
speranza,
dopo tempi di lotta e
tormento,
spuntare dalla ceppa nodosa e
arsa,
nell’immenso campo bruno.[1]
2. Intervento all’Assemblea degli iscritti della
Sezione del Pci di Castelnuovo di Valdicecina (29 maggio 1964)
Compagni, quest’anno, oltre al ventennale della
Resistenza che tutte le forze democratiche ed antifasciste celebrano con
manifestazioni unitarie, noi comunisti abbiamo un’altra gloriosa
commemorazione: il 40° anniversario della fondazione del giornale del Partito,
l’Unità. Queste date cadono in un momento di particolare asprezza della vita
politica italiana, asprezza determinata, da un lato, dalla maggiore coscienza
di classe che anima i lavoratori che rivendicano un ruolo fondamentale nella
direzione dello Stato e, dall’altro lato, da chi a queste legittime
rivendicazioni si oppone: la grande destra economica, i gruppi oltranzisti
della politica atlantica, le alte gerarchie della Chiesa (che hanno ripreso,
dopo la luminosa parentesi di Giovanni XXIII, i temi dell’anticomunismo
pre-conciliare), e di coloro che in questi anni di regime democristiano si sono
abbarbicati ai posti di comando in tutti i “carrozzoni” pubblici.
Di fronte alla rabbiosa campagna che la stampa
governativa e reazionaria sta conducendo contro il movimento dei lavoratori; di
fronte al metodo della contraffazione e della menzogna, di fronte all’opera
incessante di diseducazione del cittadino (fino a toccare il livello più basso
della stampa occidentale), si leva possente la voce dell’Unità, il giornale del
nostro Partito, che giorno dopo giorno, in ogni parte d’Italia, dalla grande
metropoli allo sperduto villaggio, è impegnato nella battaglia per la
democrazia, per la verità, per il progresso della classe operaia, per la
vittoria del Socialismo nel nostro paese.
Compagni, come ha affermato il compagno Togliatti, noi
non abbiamo chi ci paghi gli abbonamenti a mille alla volta, la nostra forza ci
viene da voi, dai lavoratori che, talvolta a prezzo di grandi sacrifici,
finanziano e sostengono l’Unità, facendolo essere lo strumento essenziale per
il riscatto delle masse proletarie. Quest’anno l’obiettivo della sottoscrizione
ha un traguardo più elevato che nel passato: un miliardo e mezzo di lire per il
Partito! E’ molto, ma proporzionato all’avanzata del 28 aprile, agli otto
milioni di voti comunisti, al maggior lavoro che ci accingiamo a compiere.
Anche noi, la nostra Sezione, ci siamo mossi per
raggiungere gli obiettivi fissati creando due apposite Commissioni di lavoro;
una, di cui faccio parte, con il compito di effettuare la sottoscrizione
all’esterno del Partito e di curare il rilancio della stampa e della
propaganda, l’altra con il compito di effettuare la sottoscrizione all’interno
del Partito. I compagni chiamati a far parte della Commissione Stampa e
Propaganda sono, oltre al sottoscritto: Itavio Cinci, Adolfo Di Sacco, Leoniero
Frasconi, Mario Pierattini, Michele Rossi, Giulio Tani, Valdo Baldi, Enzo
Bartoli, Bimas Bisogni, Colombo Calzolari, Bruno Bellini, Ermanno Serenari,
Gualtiero Tani, Francesco Gherardini, Lorenzo Innocenti. Faremo una riunione
nella prima settimana di giugno onde procedere alla impostazione del lavoro.
Vorrei in questa sede, a nome del Direttivo, fare un richiamo alla coscienza
comunista di questi compagni affinché collaborino fattivamente per il
raggiungimento del nostro obiettivo ma, nello stesso tempo, vorrei incitare tutti
i nostri iscritti a dare la loro attività affinché la campagna per la
sottoscrizione e la diffusione della stampa comunista del 1964 si trasformi in
un nuovo ed importante successo.
Ci attendono, a breve scadenza, una serie di impegni a
cui non potremo assolutamente rinunciare: la preparazione della Festa
dell’Unità che quest’anno dovrà avere, nel 40° anniversario della fondazione
del giornale di Antonio Gramsci, un particolare carattere di solennità; le
elezioni amministrative del prossimo autunno, nelle quali dovremo affrontare
una situazione politica nuova; la penetrazione del Partito nello Stabilimento
di Larderello per avviare una più giusta politica verso i lavoratori, per il
reclutamento di nuovi compagni, per denunciare ancor di più l’opera delle forze
conservatrici nell’azione di svuotamento della “nazionalizzazione” di ogni
contenuto democratico, con gravi danni per l’intera Nazione.
Per tutto ciò abbiamo deciso di ripristinare il “giornale
murale”[2] e di
curare un apposito ciclostilato, “Pagine Operaie”[3], che
tratti gli specifici problemi della Fabbrica in modo da far sentire la nostra
presenza in ogni reparto, in ogni ufficio; uno strumento veloce di informazione
e di aiuto alla formazione della coscienza di classe dei lavoratori più
giovani.
Nella quantità che noi daremo della nostra vita al
Partito esso crescerà: non dimentichiamolo, essere comunisti non deve voler
dire rinnovare la tessera una volta all’anno (ciò fa parte dei doveri della
nostra militanza, ma non la esprime compiutamente), essere comunisti significa,
giorno per giorno, dare attività creativa al Partito, vuol dire impegno
continuo per accrescere le nostre cognizioni, per elevare il livello politico,
la coscienza classista, migliorare le nostre elaborazioni politiche intorno ai grandi
temi che sono aperti nel Paese.
Per questo occorre leggere con maggiore intensità la
nostra stampa, ed in particolare l’Unità e Rinascita che sono gli organi base
del Partito e per far ciò dovremo studiare tutta una serie di accorgimenti
organizzativi nella distribuzione, in modo da poter raggiungere un più ampio
numero di lettori, sia abituali, sia festivi.
Compagni, alla fine di questo intervento che non ha
altra pretesa se non quella di vincere la mia timidezza, anche a nome del
direttivo lancio la parola d’ordine che dovrà rappresentare per noi tutti un
preciso impegno da mantenere: che in ogni famiglia comunista arrivi l’Unità, la
voce del Partito comunista italiano.
Continua.
[1] La poesia fa parte della
raccolta “Fabbrica amica” mns. in parte inedito, 1987.
[2] Il
“giornale murale” o “bacheca”, situato nel corso principale del paese di
Castelnuovo di Valdicecina, dopo una vita assai intensa, iniziò a languire
all’inizio degli anni ’60. Da allora vi apparvero, solo saltuariamente, testi manoscritti alternati
all’affissione della prima pagina dell’Unità, e tale funzione è proseguita fino
ad oggi.
[3] Di
“Pagine Operaie” ne è uscito soltanto un numero, il primo, luglio 1964.
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