venerdì 30 luglio 2021

 


Un incontro in tempo di COVID.

 

A Pomarance  ho casualmente incontrato il mio amico Jader Spinelli. E’ per me più che un amico e sono contento di far parte della Redazione della bella rivista trimestrale, a sfondo culturale e memorialistico relativamente al territorio nel quale viviamo, cioè il Comune di Pomarance ed anche quelli circonvicini, tra i quali Castelnuovo di Val di Cecina: “La Comunità di Pomarance”. Adesso,  da due numeri , vengono pubblicate  2 o 3 mie poesie tratte da un volumetto inedito  e sono molto contento dato che si tratta dell’unica forma di “pubblicità” per il mio lavoro,  data la pandemia. Parlando con Jader abbiamo anche toccato un argomento al quale  noi due avevamo collaborato, la venuta in Toscana di una studiosa francese per ricercare materiale storico e memorialistico su un giovane discendente di Francesco de Larderel, il mitico fondatore della famosa “fabbrica” del’Acido Borico ubicata in un luogo che ebbe nome dal suo: LARDERELLO. Si  trattava di una ricerca “sentimentale”, cioè il rapporto tra Alessandro de Larderel, nipote di Francesco, e Maria, una giovane artista ucraina residente a Parigi. La studiosa aveva un interesse a visitare i “luoghi”  e consultare “memorie” locali sul casato dei Larderel. Ebbi il piacere di averla ospite per alcuni giorni, dei quali uno passato a Pomarance, e con la guida di Jader fu possibile una totale visione dei luoghi  (tombe, teatro, palazzo residenziale…).  Jader  fu impeccabile! Il carteggio che seguì fu per me molto intenso tanto che mi appassionai alla vicenda amorosa. Di questo lavoro di Lea Vanona (si firma così, ma non è il suo vero nome), uscì in Francia, finalmente, un bel volume, nel quale più volte io e Jader siamo citati! Ma Lea non aveva esaurito la sua forza creativa, e così, recentemente, è uscito un secondo volume, questo tutto incentrato sulla psicologia di Maria e sulla sua impossibilità di amare. Spero molto che abbia un meritato successo! Spero anche, in futuro, di poter scrivere su “La Comunità di Pomarance” questa “storia romantica”, senza appesantirla della psicologia di Maria! Ancora una volta ringrazio Lea della sua amicizia ed anche della sua impeccabile traduzione  in lingua francese delle mie poesie e di quelle di Luciana nel volume "Nous sommes ici", pubblicato nel 2018.

 

mercoledì 28 luglio 2021

PARIGI. 

Casualmente ho sfogliato in una sala di attesa, una rivista "Bell'Europa" del mese di giugno.  e a pagina 129, l'ultima, un piacevole sorpresa, un ricordo, di una vacanza a Parigi di dieci anni fa. Amo questa grande città, che ho avuto la fortuna di visitare per tre volte. Si tratta di una piccola libreria sul lungo Senna, nella quale  entrai e mi trattenni al calar della notte su una panchina di legno accanto alla porta. Luogo di incontri e suggestioni! Non a caso vi sostarono Henry Miller, Anais Nin, William Burroughs ed altri personaggi della letteratura, compreso l'attuale poeta sconosciuto Carlo Groppi!




domenica 25 luglio 2021





 



 A Sant’Ippolito.

 

Salgo la tortuosa collina

al declinar della sera,

nell’attesa del magico tramonto,

uno dei temi che più m’appartiene,

ma, in realtà, è nel piccolo cimitero

che batte il mio cuore,

e germoglia la malinconia dell’abbandono.

Dopo un tramonto ne viene un altro

ma chi troppo presto ci ha lasciato

svanisce nella piccola immagine

già consumata dal tempo.

Eppure eran sì belli,

ardimentosi, sapienti e forti,

ed or son sotto terra, morti.

Il vento leggero,

che scorre sulle chiome degli alberi,

fa compagnia alle anime,

poi sorgerà la luna

e di nuovo calerà il silenzio.

Fruga la memoria nel passato

e accende con le stelle un lume:

Alba, Gigi, Marco, Mauro,

Nada, Paolo, Romano

ed altri ignoti, ci siamo amati,

ma solo l’infinito è immortale:

incessantemente tutto cambia,

nell’eternità non sappiamo cosa c’è.

sabato 24 luglio 2021









SOLLEONE!

Da pochi giorni il sole è entrato nella costellazione del  "leone", anche a Castelnuovo di Val di Cecina, nonostante che il borgo sia sormontato da un alto monte tutto rivestito di castagni e bosco ceduo, il caldo si fa sentire! Si sfiorano infatti i 28-30 °C. I nostri torrenti sono in "secca", e il "laghetto" di Sasso Pisano è "termale", anche il mare di Follonica è a 50 Km. circa, e poi ci sarà un grande affollamento! Restare dentro casa, fare un po' di riscontro tra porte e finestre, svestirsi il più possibile, una doccia fredda...e attendere la sera., dato che siamo sprovvisti di condizionamento dell'aria. Per riossigenarsi dobbiamo salire agli 807 metri di altitudine del Vado la Lepre in attesa del tramonto e del sorgere della Luna. In sette minuti si arriva con la Panda  allo scollinamento, lasciandola alla diramazione del Dolmi, e poi a piedi, su su, si arriva sulla sommità, dove sono installate antenne radio. E' un luogo magnifico per ammirare il tramonto del sole che cala sul Mar Tirreno a nord della Corsica. Più a nord, ma ci vuole un atmosfera più fredda e trasparente, si ammirano le montagne appenniniche, e la Pania della Croce. Scendendo  alcune centinaia di metri e scoprendo il lato ad nord-est si possono scorgere molti villaggi che si illuminano e soprattutto Pomarance e Volterra, ed anche l'albore nel cielo sopra la città di Firenze. Infine si alza sempre una brezza fresca che viene dal mare, nei grandi boschi regna il silenzio, rotto soltanto da qualche uccello. Sono i luoghi dove ho vissuto tre anni della mia prima infanzia e che torno a rivedere con occhi sempre stupiti e nuovi! Anche se, ormai, di quelle pietraie bianche, dei sodi e dei pascoli, delle sorgenti e dei fossi. tutto è cambiato! Ma i tramonti e il sorger della luna sono ancora gli stessi!

domenica 18 luglio 2021






 Un tramonto a S. Ippolito.

Ieri sera ho cambiato il punto di osservazione del tramonto! Sono andato a S. Ippolito, anche per fare una visitina ad alcuni cari amici sepolti in quel piccolo cimitero. Buona giornata e buona salute a  tutti, e prudenza...per uscire dalla "pandemia"!




mercoledì 14 luglio 2021

 


Queste giornate lunghe…

In questo periodo mi sono riavvicinato alla poesia mettendo la fine ad una raccolta iniziata nell’anno 2000 e proseguita fino a questa data, “Non tutto morirò”,  composta da 38 testi. Alcuni di essi saranno inseriti nei quattro numeri del trimestrale “La Comunità di Pomarance”, nell’anno 2021, mentre la maggior parte dei rimanenti dovrà attendere tempi migliori nella fine “sicura” della pandemia, per un’edizione privata in un centinaio di copie. Va’ bene! Finché c’è vita c’è speranza! Forse, dopo una attenta correzione del testo, ne inserirò qualcuna su questo blog, strada facendo.

Adesso, non avendo timore di essere coinvolto né contaminato, leggo con grande interesse i testi di alcuni poeti che occhieggiano su un ripiano alla mia destra: R.M. Rilke, Poesie 1907-1926; Gabriela Mistral, Sillabe di fuoco; e Louise Gluck, Ararat.

Di questa ultima poetessa metto un testo in lingua inglese, per le mie affezionate parenti americane!

 

Confession

To say I’m without fear -

 It wouldn’t be true.

I’m afraid of sickness, humiliation.

Like anyone, I have my dreams.

But I’ve learned toh ide them,

to protect myself

from fulfillment: all happiness

attracts the Fates’ anger.

They are sisters, savage -

in the end, they have

no emotion but envy.

Louise Gluck è autrice di  dodici libri di poesie e due raccolte di saggi.  Ha vinto il premio Nobel per la letteratura nel 2020. Ha vinto molti altri premi internazionali e nazionali. Insegna a Yale e Stanford e vive a Cambridge, nel Massachusetts. Il volume ARARAT, dal quale ho tratto questa poesia, è stato pubblicato nel 2021 da “Il Saggiatore”

martedì 13 luglio 2021

 




Nei tempi della pandemia.

 

13 luglio, piove col sole, il proverbio dice: “tutti i vecchi fanno all’amore…ma posso verificare che questo detto non torna! In casa, in attesa della tappa pirenaica del Tour de France, per rivedere i luoghi a me noti per aver percorso due grandi tour in auto, sulle montagne e fotografare il monumento a Fausto Coppi, il mio idolo, sulla cima del Tourmalet, ascolto Cesaria Evora,  nella sua antologia, “flor di nha esperanca”,  rileggendo la bozza del mio nuovo libriccino “Non tutto morirò”, per sempre nuove piccole modifiche e correzioni, anche se esso, purtroppo, non vedrà mai la luce. Resterà tra gli inediti, per i miei nipoti. Per me uno specchio magico che mi riporta indietro nel tempo delle speranze, dei sogni e dell’amore facendo riemergere solo la bellezza: grazie alla vita, che mi ha dato tanto!

lunedì 12 luglio 2021

 









Si tratta di uno dei  4 grandi viaggi fatti  in privato,  con la famiglia, nel Nord Europa: Danimarca, Svezia, Finlandia e Norvegia.  Viaggi meravigliosi, e avventurosi, tra gente ospitale!


Scandinavia, 1988.             

 

Con la memoria ripercorro il lungo viaggio

in quelle terre dalla strana forma d’orso

che tanto avevo scrutato sulla mappa

appesa nell’aula delle scuole elementari,

dove abitavano genti bellicose,

e fanciulle  bionde dagli occhi azzurri,

le stesse di tanti film, nei quali,

squarciata la cortina di una perenne bellezza,

forti contrasti esistenziali e profondi turbamenti

prendevano il sopravvento nei miei pensieri

e le suggestioni culturali di Ibsen,

Munch, Bergman e  Grieg, evocavano

tetre immagini di morte e di tristezza.

                       

Società solo apparentemente semplici,

 con una sola chiave di lettura:

emancipazione sessuale,voglia di vivere

e la piena occupazione, ma, anche, alcolismo

non frenato dal proibizionismo

e una altissima percentuale di suicidi.

 

L’impressione più profonda e durevole

che è rimasta in me, il predominio

della natura, nei suoi multiformi aspetti:

di acque, nevi, ghiacci, selve, rocce, cascate

e cieli aperti su orizzonti sconfinati,

e luce che in estate pare eterna

e poi, viene il regno della tenebra, per mesi

a sottolineare questo antico dualismo

che è in tutte le cose,  Dio-Demonio,

Morte-Vita, Ebbrezza-Malinconia…

ed ha la fissità senza tempo

di perduti giorni d’infanzia.

 

Il segno dell’uomo altro non è

che una live scalfittura sul corpo immenso,

ed anche dove esso appare più netto e profondo

si avverte tutta intera la sua fragilità.

Basterebbe una minima diminuzione della temperatura

delle acque marine perché la sua presenza

fosse nuovamente respinta

dalla banchisa e dalle tormente…

 

Ed è forse in quest’estrema sintesi,

in questo continuo rimando alla conoscenza di noi stessi

che procurano le grandiose forme dell’ambiente esterno,

che hanno origine le malinconiche

e struggenti visioni di inutilità e transitorietà dell’uomo

e gli eccessi più sfrenati di gioia e voglia di vivere,

come ci si rivelano nelle magistrali opere

 di Munch di Ibsen, Grieg, Bergman

e dello scultore Vigeland al Parco di Oslo.

 

Si corre per migliaia di chilometri

entro sconfinate foreste, laghi e pianure al Sud

e poi per monti modellati dalle glaciazioni

che paiono altissimi e sui quali

si ergono piccole pietraie votive,

tra i ghiacciai ed i nevai eterni

accerchiati dall’effimera fioritura di erbe artiche,

in nebbie veloci e improvvise che nascondono

il precipitarsi di acque bianchissime in gole profonde,

verso fiordi sottili e intricati come scritture runiche,

che portano chiese e barche, luce, ciliegie,

fragole, mele, calore e vita quando meno te lo aspetti

e già disperi di trovare un rifugio e gente ospitale.

 

E poi la chiara notte senza luna e senza stelle,

con il carillon dei campani dei greggi

erranti su rocce aspre dipinte dal vento e dai licheni,

pecore e renne e alci e le altre invisibili presenze

tra magia e realtà che da un immemore tempo sognavo:

il tempo, anch’esso magico e fiabesco,

di quando in pace entro noi stessi si stava

senza paura dell’universo amico.

lunedì 5 luglio 2021

 








Rientro dalla “vacanzina”.

 

La distanza è stata piccola, circa 400 kilometri di strada, ed anche i giorni solo 2+2 mezzi,  ma il “contenuto è stato grande! Tutto OK! Son volate le ore. Certo, se ripenso  al grande viaggio che io, moglie e una figlia, compimmo nel 1988 dal 8 luglio al 2 agosto,  con la mia Seat-Ibiza, percorrendo 10.603 kilometri,  dalla Toscana a Nord Kapp, attraverso  Austria, Germania, Svezia, Finlandia, Norvegia ed al ritorno costeggiando tutta la Norvegia con sosta alle Lofoten, senza alcuna prenotazione, e senza alcun incidente o problema,  anzi  piacevoli avventure,  ho proprio la percezione di quanto tempo sia trascorso, ma, tuttavia soddisfatto per i miei 83 anni, di riuscire a guidare senza problemi, camminare sui sentieri della montagna, ed anche perdermi nelle viuzze e tra chiese e musei di una città stupenda come Pistoia, dove abita la famiglia della mia primogenita, base della “vacanzina”, nella sicurezza e nel calore di cui  io e mia moglie abbiamo goduto ed “abusato”!  Metto alcune immagini, come testimoni.

venerdì 2 luglio 2021


 


VACANZINA!

Tra due ore partenza! Una breve vacanzina, mordi e fuggi, lontani dalla folla, in famiglia. Stamani ho dato una ripulita alla Panda, ne aveva un gran bisogno! Ho anche ritoccato, per aggiornamento, un mio lavoro "poetico" che avevo chiuso nel 2015 dopo anni dall'inizio, "Agnes e Martin, l'amore, il dolore. Una storia romantica", che rimarrà nel cassetto, nonostante l'apprezzamento sconsiderato di tre amiche. Ogni tanto lo rileggo per continuare a scrivere.