martedì 31 gennaio 2012













Come sopravvivere bene alla TERZA ETA?

Di formule ce ne sono tante (famosa quella di Bobbio in De Senectute…),  ma una me la suggerisce la mia amica Elisa (nata 1927), che desidera svolgere una conferenza didattico-creativa proprio su questo tema al Centro Anziani del mio paese, portando in mostra i suoi elaborati: acquerelli, sculture, ceramiche, decoupage…che infaticabilmente continua a produrre in una gamma di colori e di espressioni sorprendenti per la loro gioiosità! Eppure la vita di Elisa non è stata facile, ed io lo so bene dato che me ne ha raccontato una parte importante…Ma ella non si è mai ripiegata sul dolore, la tristezza e la nostalgia, né sull’attesismo caratteristico di tante vecchiaie, bensì ha mantenuto vigili: curiosità, ricerca del bello, creatività, manualità ed anche, lo posso dire, una civettuola cura della propria immagine che la rende piacevole. Le sue storie, aneddoti, modi di dire, soprannomi, i suoi freschi ricordi, la varietà dei temi che propone, la rendono simpatica a grandi e piccini. Vado ogni tanto a trovarla ed è sempre una gioia. Stamattina le ho chiesto di poter scattare qualche foto ai suoi lavori per metterle su questo blog e su FB, e lei ne è stata felicissima perché spera che le possano vedere anche i suoi figli e nipoti, nelle città lontane dove abitano (mentre uscivo mi ha ricordato: Carlo dammi l’indirizzo che dovranno aprire su internet!) Grazie Lisetta, mi fai sempre un pieno di energia, e non al prezzo di 1,820 €/litro, ma gratis! 

Benedizione pane di S.Giacinta


Le mie Sante…

Questo titoletto suonerà un po’ strano per uno come me che si definisce “battezzato non credente”, tuttavia nel grande mistero che ci circonda, e del quale avverto l’immensa forza, ho anch’io molti “punti di riferimento”, tra i quali, appunto, “le mie Sante” protettrici: Santa Giacinta, Santa Teresa di Lisieux e Santa Maria Labouré. Santa Giacinta Marescotti la tengo cara per averla “scoperta” come vicina di casa, ossia in un luogo distante pochi chilometri da dove scrivo, e divenuta oggetto delle mie ricerche, sviluppatesi nel tempo tra il comune di Radicondoli (Solaio, Cugnanello, Tegoni), l’Osservanza di Siena, Viterbo ed alcuni territori del viterbese. Ieri 30 gennaio ricorreva la commemorazione del giorno della morte (1585-1640) di Santa Giacinta, al secolo Clarice Marescotti. Era stata forzatamente costretta a farsi suora dell’Ordine Francescano ed aveva vissuto dissolutamente, sia nella ribelle adolescenza che nei primi anni della permanenza in convento, dedicando successivamente la sua vita all’amore per Cristo, per la Vergine Maria e per i poveri e i reietti. Proprio negli anni dell’irrequieta giovinezza  i genitori avevano mandato Clarice in Toscana, nel feudo dei loro cugini, nelle terre di Montalbano (SI) e qui Clarice visse tra Solaio, Tegoni e Cugnanello. Qui si trovano appunto, le sue esili tracce ma, pur sempre importanti perché testimonianza di una tappa formativa di colei che diventerà una “Santa”, Santa Giacinta Marescotti, una Santa della Tuscia, ma un po’ anche della Diocesi di Volterra. Nella sua vita terrena compì tanti miracoli e soffrì inumane pene, e per tali miracoli, rigorosamente esaminati dalla Sacra Congregazione dei Riti, il pontefice Benedetto XIII la proclamò Beata  il 14 giugno 1726. Dopo la beatificazione, il culto ardente per la Beata Giacinta, si fece più intenso e i miracoli che seguirono meravigliosi. Tre furono rigorosamente esaminati e posero il suggello alla causa di canonizzazione. Il 15 agosto 1790 il papa Pio VI promulgò il decreto che sanciva in eterno  la santità di suor Giacinta Marescotti o “della Vergine Maria”. Per l’esilio e la morte  del pontefice, la solenne cerimonia di canonizzazione fu rinviata e toccò al suo successore, Pio VII, il 24 maggio 1807, Festa della SS. Trinità, proclamarla Santa con una solenne cerimonia nella Basilica Vaticana. L’ho eletta a protettrice per l’esempio che mi offre la sua vita: dalla vanità e dalla dissolutezza, attraverso la purezza del pentimento e l’impegno solidaristico verso gli ultimi, giungere alle porte del Paradiso ed alla santità. Mi consola pensare che c’è posto per tutti!  

venerdì 27 gennaio 2012


    • In questo giorno dedicato alla "memoria" penso alla "dimenticanza" di Gigliola Finzi, neonata nel Campo italianissimo di Roccatederighi (GR) e uccisa all'arrivo del treno piombato ad Auschwitz, gettata in aria come un barattolo di latta...Anche lei meriterebbe una rosa bianca da un'alta carica della nostra amata Repubblica. Non vi pare? Piangere lontano fa molta scena!
     

Amal Murkus - Taalu (Come On Poet) - أمل مرقس

giovedì 26 gennaio 2012


INSERZIONE PUBBLICITARIA N° 2!

Secondo stop sull’andamento delle prenotazioni del libro di recentissima uscita VIANDANTE NELLA MEMORIA. Poesie e prose di Carlo Groppi. Questa modalità di  applicazione della regola “kmzero”, cioè dal produttore al consumatore, nell’approccio alla diffusione di un libro “specialistico”, quindi con pochi lettori e meno compratori, mi consentirà di valutare, alla fine, un test molto interessante.

Inviti spediti a e come:

  14    a Responsabili di Associazioni (Business Class).
  32    a nominativi Omaggio.
    5    all’Archivio Personale.
  29    agli amici di FB.
  40    via posta tradizionale  e/o Porta a Porta.
115    via e mail.

Prenotati e in fase di consegna:

Nominativi singoli                n°    82, copie n°   131
Associazioni                          n°    3, copie n°     28
Copie Totali                                               n°    159

Da una proiezione cauta credo di esaurire celermente l’intera tiratura di 311 copie!

Domande, riflessioni, sulla parola e sull’essere poeta.

Stamani, uscendo di casa, ho incontrato una signora che conosco, alla quale avevo messo nella cassetta della posta il depliant pubblicitario stampato con la fotocopiatrice), reclamizzando l’uscita del mio libro e chiedendo una gradita sottoscrizione. Sorridente mi ha detto che sì, desiderava il mio libro, dato che “…come immaginava, avrebbe parlato di temi paesani, del nostro piccolo paese…”. Ecco, vedi, questo libro non è un libro di storia locale…ti ho messo io il volantino, pensando a tuo figlio…No, forse lo darò ad una mia amica di Pontedera, credo che le piacerà…ma di cosa parla?
Questa battuta mi ha riportato alla mente altri due aneddoti: alla mia vicina di casa con la quale avevo confidenza, dato che ad entrambi piaceva star fuori, in terrazza o sulle scale, a prendere il sole, proposi l’acquisto di un libricino che avevo pubblicato proprio in quei giorni. Mi rispose che lei leggeva pochissimo, quando andava a letto, per addormentarsi. Gli suggerii caldamente di acquistare il libro perché…dopo averne letta una sola pagina sarebbe caduta in un profondo sonno! Un’altra conoscente mi disse che non l’avrebbe comprato…perché altrimenti sarebbe stata costretta a leggerlo!Ma di cosa parlano i miei libri? E’ certo che non hanno una trama, come ad esempio i romanzi ed i racconti. Come spiegare il senso complessivo di una raccolta di poesie? A scorrere l’indice si avverte una molteplicità di temi, disposti senza un ordine logico, né nello spazio cartaceo, né cronologico, né connettivo. Se non fossi consapevole della mia sommessa voce, ardirei a scrivere, come Saba, una Storia e cronistoria del mio canzoniere, che si snoda negli ultimi sessanta anni, testimone del tempo e delle trasformazioni sociali ed  interiori che hanno accompagnato il mio cammino, ma purtroppo tutto ciò che ho scritto è affidato alla forza o alla debolezza, forse alla mitezza, della parola, essa sola capace di suscitare un moto d’immersione interiore. Quando confesso che scrivo poesie, o che penso poesie non scritte (non dicendo che senza la poesia non potrei vivere), noto quasi sempre nei miei interlocutori un moto d’ironia, eccone un altro dei perditempo…infatti a me le poesie non sgorgano come sorgente perenne e copiosa d’acque purissime, già pronte per essere imbottigliate come “minerali”, ma si aggregano intorno ad una parola, tre o quattro parole, e si formano e si completano attraverso una depurazione lunghissima, credo mai portata al limite estremo della purezza, attraverso un “lavoro”, nella solitudine e nell’ansia di “partecipare alla vita di tutti”. Mi ha molto colpito l’articolo di Guido Davico Bonino pubblicato sul Venerdì di Repubblica 1244 dal titolo “Cari bestselleristi d’alta classifica, un critico vi stronca. Ed è Leopardi”. Vi si parla del canto 36 di Leopardi “Lo scherzo” (che ho letto sempre e sempre rileggo specialmente riguardo alla “lima”). Adopero la lima, che non si consuma, della quale credo che nessuno possa far senza, mentre il tempo non manca, specialmente rapportando quello biologico della vita dell’uomo, rispetto al quello eterno dell’opera d’arte. Si dirà, magra consolazione, ma come è noto, le cose, tanto più sono rare, tanto meno si apprezzano. Canto alla notte, per li sentieri, nel silenzio che sa ascoltare.

lunedì 23 gennaio 2012


Poesia a Km. zero!

E’ iniziata ieri la “fatica delle pianure”, ossia la consegna del libro Viandante nella memoria. Sono andato a Capannoli in occasione dell’Assemblea Ordinaria dei Soci del “Gruppo Collezionisti della Valdera”, una dinamica Associazione di circa 60 persone interessate alla filatelia, numismatica, libri vecchi e giornali, documenti storici, ed a tutte le moderne forme di collezionismo. Ci vado volentieri, nonostante la lontananza, perché ho tra loro tanti amici, autori di brillanti saggi e ricerche storiche. Una volta all’anno (nel 2012 il 5 marzo presso il Salone del Palazzo del Mobile di Ponsacco – PI -) l’Associazione organizza un importante Convegno filatelico-numismatico, ormai inserito a pieno titolo nell’albo degli eventi nazionali. Ieri ho consegnato 11 libri! Stamani, oltre che spedirne due per posta, ho fatto una passeggiata per Castelnuovo, consegnando altre 8 copie…ma soprattutto la mattinata è stata interessante per lo scambio di valutazioni sulla poesia, sull’arte in generale ed anche sull’editoria! Il prezzo di copertina, 5 €, non impensierisce nessuno ed anzi, ho dovuto rifiutare qualche offerta di 10 €! A questo punto, visto il buon andamento delle prenotazioni (158 copie), comincio a pensare che raggiungerò agevolmente il pareggio di bilancio, mettendo da parte qualche risparmio per il futuro…Mi sono trattenuto a lungo in casa di una amica, Elisa, con la quale ho una lunga frequentazione avendo tra l’altro registrato su nastro l’interessante storia della sua vita e delle sue memorie. Elisa lavora con la ceramica, con la pasta di sale, con la pasta al vinile, dipinge, crea bigiotteria…raccoglie motti, soprannomi, proverbi…legge, ascolta musica classica…ama la poesia! E’ infaticabile e spiritosa, nonostante gli acciacchi, e l’arte è il suo antidoto per attraversare, come lei dice, la Terza Età! In più ha una bella famiglia, anche se dislocata tra Genova, Roma e Castelnuovo…con molti nipoti, tra cui la mia amica Susanna (anch’essa un’artista), e nipotini creativi. Tutti in quel ramo parentale sono artisti! Ed il marito di Susanna è ormai pittore e grafico di fama nazionale! Persone alla mano, gentili, interessanti. Sono contento che il mio modesto lavoro sia da loro gradito! 

venerdì 20 gennaio 2012


Non compatite i miei capelli bianchi…

Dopo l’aspra tenzone del giorno,
o notte, come dolce m’accogli
nella tua coltre di sogni!

Novello Astolfo, libero dai tralci
del mirto, mi librerò
nel firmamento sereno
inseguendo il tenero raggio lunare,
il cammino sicuro
alla quiete del cuore.

Non compatite i miei capelli bianchi,
m’innalzerò leggero
sempre più in alto,
alla ricerca del vero,
lontano da ansia e dolore.

Galoppa dunque mio rosso
destriero, senza staffe né morso:
anelo il cielo
che non mi conosce!

Fuga di stanze: "Day mi , Boże , oczi golwbowi...." Dammi, oh Dio,...

Fuga di stanze: "Day mi , Boże , oczi golwbowi...." Dammi, oh Dio,...: Viktor Vasnetsov Malka moma si se Bogu moli: Day mi , Boże , oczi golwbowi, Day mi, Boże , kriltsa sokolovi, Da si vozna otvad beli ...

giovedì 19 gennaio 2012






INSERZIONE PUBBLICITARIA!

Primo stop sull’andamento delle prenotazioni del libro di imminente uscita VIANDANTE NELLA MEMORIA. Poesie e prose di Carlo Groppi. Questa modalità di  applicazione della regola “kmzero”, cioè dal produttore al consumatore, nell’approccio alla diffusione di un libro “specialistico”, quindi con pochi lettori e meno compratori, mi consentirà di valutare, alla fine, un test molto interessante. Inizio con i dati numerici, ad una settimana dall’inizio del lancio pubblicitario.

Inviti spediti a e come:

  14    a Responsabili di Associazioni (Business Class).
  26    a nominativi Omaggio.
    5    all’Archivio Personale.
  29    agli amici di FB.
  36    via posta tradizionale  e/o Porta a Porta.
108    via e mail.

Prenotati:

Nominativi singoli                n°   49, copie n°    73
Associazioni                          n°     1. copie n°    10
Copie Totali                                                 n°    83

martedì 17 gennaio 2012

Lezioni


Ieri Bereket aveva molte lezioni da fare a casa. Ma fare le lezioni con i nonni non rende un granché, lui gioca, si muove sulla sedia, divaga...è una fatica riportarlo sul libro e sul quaderno. Però, in compenso, è curioso e fa molte domande permettendo così ai nonni di raccontare ed educare allo stesso tempo. Aveva da leggere una pagina su un bambino che doveva operarsi di appendicite e rispondere a tre domande inerenti il testo. Ha risposto alle tre domande con tre parole: NO, NO, NO. Ma scoprendosi la pancia e mostrando la cicatrice di una operazione di alcuni anni fa ha voluto sapere com'era andata. Gli ho raccontato alcuni particolari, senza drammatizzare, concludendo con queste parole: "Vedi Bereket, se potessero assegnare una Medaglia d'Oro al bambino piccino più coraggioso che è dovuto andare in Ospedale per l'operazione, credo che l'avrebbero data a te!" "Perchè a me, nonno?" "Per il tuo coraggio, la tua dolcezza, la tua capacità di sopportare il dolore! In quell'occasione sei stato un vero Eroe!" E mentre dicevo queste parole lo guardavo sorridere sotto sotto, fiero di se, e contento di avere un nonno come me!  

venerdì 13 gennaio 2012


Geotermia italiana: avanti tutta a meno che…

Geotermia italiana: avanti tutta a meno che…
I permessi di ricerca richiesti in Toscana.

L’attuale bozza di Decreto di riforma degli incentivi per le fonti rinnovabili nel settore elettrico, atteso per la fine gennaio non metta freni. CoSviG prende l’iniziativa e, convocati gli operatori del settore, scrive una lettera ai ministri competenti, e alla Regione Toscana
GeotermiaNews
Redazione
13/01/2012
In poco più di due anni (ovvero dalla pubblicazione del Decreto legislativo 22 dell’11/2/2010 di “Riassetto della normativa in materia di ricerca e coltivazione delle risorse geotermiche”, che ha nei fatti aperto alla liberalizzazione del settore) sono state presentate in Italia 108 richieste per nuovi permessi di ricerca di risorse geotermiche da utilizzare per la produzione di energia elettrica.
Complessivamente sono stati richiesti permessi per una superficie maggiore di 11.000 km2, dei quali circa 4.900 km2 in Toscana e 3.200 km2 nel Lazio, che per la peculiarità geologiche e le aspettative di ricerca, risultano essere le regioni più gremite.
Anche le Regioni Sicilia e Sardegna sono state oggetto di richieste nelle aree di maggior interesse, in corrispondenza dei vulcani attivi o recenti e delle emergenze naturali termali a temperatura più elevata.
Sulla base della superficie totale dei permessi richiesti, che potranno essere autorizzati per una superficie presunta prossima a 10.000 km2, i fluidi reperibili –si legge in un documento dell’Unione geotermica Italiana (UGI)- potrebbero essere stimati sufficienti per molte centinaia di MW.
Un boom che appare in linea con quanto previsto nel Piano di Azione italiano per le fonti rinnovabili (PAN) che stabilisce importanti obiettivi al 2020 per lo sviluppo dell’uso della risorsa geotermica nel settore elettrico. Il PAN stima, infatti, aumenti della capacità di circa 170 MW, dal 2010 al 2020, e della produzione annua di circa 1100 GWh.
E che, secondo l’Unione geotermica Italiana, trova spiegazione anche in fattori di natura tecnologica; infatti le richieste per i nuovi permessi di ricerca fanno spesso riferimento alla possibilità di produzione geoelettrica delle risorse di media temperatura (con T = 130-150 °C), reso oggi economicamente conveniente dal consolidamento tecnologico degli impianti a ciclo binario, come quelli che utilizzano fluidi di lavoro organici a ciclo Rankine. Tecnologie, tra l’altro, in cui l’industria Italiana è ben presente.
Uno scenario che era emerso con i medesimi tratti anche nel convegno "Geotermia: Bassa e Media Entalpia" organizzato da CoSviG a Firenze nel  settembre scorso.
In questo quadro assai promettente per lo sviluppo della geotermia nostrana c’è però secondo l’UGI una spada di Damocle che rischia di mandare tutto in aria o quantomeno di frenare il possibile scenario virtuoso sia per l’economia che per l’ambiente.
Il rischio sta tutto nelle scelte che saranno fatte nella definizione del Decreto Ministeriale attuativo del Dlgs n. 28/2011 in materia di incentivazione per le fonti rinnovabili nel settore elettrico, in corso di elaborazione ed atteso da tutti gli operatori del settore.
Il Decreto che dovrebbe essere pronto per fine gennaio, secondo le anticipazioni date in questi giorni dal Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, riforma l’attuale sistema dei Certificati Verdi che -assieme gli altri elementi già sottolineati- hanno consentito l’attuale boom di richieste di permessi di ricerca in Italia, da parte di molti operatori nazionali ed internazionali.
I livelli di incentivazione per la produzione geotermoelettrica, sia quelli ad oggi previsti (tramite Certificati Verdi e Tariffa omnicomprensiva per gli impianti fino a 1 MW), sia quelli attesi in base alla nuova normativa (art. 24 del Dlgs n. 28/2011) hanno, infatti, rappresentato una base importante per assicurare un’equa remunerazione dei costi d’investimento, ma le anticipazioni riguardo al prossimo sistema incentivante non darebbe –secondo l’UGI- altrettante garanzie. 
I livelli d’incentivazione della produzione di energia da fonte geotermica previsti (100–105 €/MWh di remunerazione complessiva della produzione netta) sarebbero, infatti, segnala l’UGI «molto inferiori rispetto a quelli attualmente assicurati dai Certificati Verdi e dalla Tariffa Omnicomprensiva, ma anche inadeguati rispetto alla necessità di assicurare una equa remunerazione dei costi di investimento ed esercizio alle tecnologie disponibili in questo settore».
«Inoltre –continua in una nota l’Unione Geotermica- sono previsti solo due scaglioni di soglie dimensionali degli impianti, una da 0 a 5 MW, e una da 5 MW in su, che non sono rappresentativi dell’articolazione di soluzioni tecnologiche oggi disponibili e dei corrispondenti costi di investimento e gestione; questo sia per gli impianti di capacità fino a 5 MW che per quelli di capacità superiore a 5 MW».
UGI si rivolge pertanto al Governo ed in particolare ai Ministeri competenti affinché vengano affrontate con l’adeguata attenzione le scelte per l’incentivazione della produzione di energia elettrica da fonte geotermica.
Per evitare che scelte non opportunamente ponderate, possano vanificare i risultati già raggiunti per un processo di rilancio del settore con le moltissime iniziative degli operatori nel campo della ricerca della risorsa, impegnati a costruire una filiera italiana di alta eccellenza.
Sul tema specifico degli incentivi anche CoSviG si è mosso per evitare che la riforma in atto metta a rischio tutte le attività in corso riguardo ai permessi di ricerca e a possibili conseguenti progetti.
CoSviG ha, infatti, convocato ieri una riunione con tutti gli operatori del settore che hanno presentato domande per permessi di ricerca in Toscana, che ha avuto un grande successo di partecipazione, segno che la preoccupazione è assai diffusa. Dalla riunione è emersa la necessità di stilare un documento, che CoSviG ha predisposto, con la richiesta di un incontro urgente con i ministri competenti, con il presidente della Regione Toscana e con l'assessore all’Ambiente e Energia Anna Rita  Bramerini per ravvisare i rischi cui il settore potrebbe andare incontro. 

giovedì 12 gennaio 2012


INVITO

Gentili visitatori di questo modesto blog,
inizio da qui la fase propagandistica per il lancio del mio quarto libricino di poesie e prose che sarà pronto entro qualche settimana. Mi hanno detto che questa malattia si chiama “vanity press”. Non è contagiosa, ma grave per chi ne viene colpito. Non ho altri editori che me stesso. Non ho mecenati, palesi od occulti. Spero dunque di trovare, ancora una volta, un centinaio o forse duecento persone disposte a comprare il libricino a “scatola chiusa”, sulla fiducia. Non so se saranno ripagati dalla soddisfazione del testo letterario, alcuni si, altri no, come sempre accade. Tuttavia l’obolo richiesto è modesto: 6 € per tutti coloro raggiungibili di persona; 8 € per coloro che sono raggiungibili con la posta, anche negli USA! In questo secondo caso, dato che è difficile inserire 3 € di metallo in una busta, chiederei la gentilezza di spedire una banconota, meglio da 10 €, ma andrebbe bene anche da 5 €; naturalmente dopo la consegna o l’arrivo del libro! Assicuro ai compratori un lontano profitto, forse superiore ai titoli di stato a dieci anni. Basta guardare il mercato dei libri vecchi per accertarsene: mentre un libro di successo mondiale si svaluta rapidamente, un libro di sconosciuto, o quasi, d’autore locale, diventa assai caro stante la rarefazione e l’affezione di chi risponde all’alienazione con la ricerca delle radici. Non parliamo, per scaramanzia, se questo autore semisconosciuto risultasse bravo! Ad esempio, uno dei miei maestri, Umberto Saba, si pubblicò in privato le prime raccolte del “Canzoniere”. Costavano poche lire o centesimi, ma oggi hanno un valore di mercato di 200-300 € ciascuna e si trovano assai raramente. ….Chi sa come andrà a finire nel mio caso?
Vi ringrazio di vero cuore.
   
Carlo Groppi
VIANDANTE NELLA MEMORIA
Poesie e prose
STAMPATO IN 100 COPIE NUMERATE
COPERTINA A COLORI
RILEGATO IN BROSSURA

SOLO SU PRENOTAZIONE:
karl38cg@libero.it

PAGINE 80 + 4 DI COPERTINA
DISPONIBILE DAL MARZO 2012

Di Carlo Groppi {Castelnuovo di Val di Cecina, Toscana,
1938) sono usciti, in edizioni private, tre libri di poesie: La
cometa Swan (2007): El poeta canta por lodos (2009); La
vita larga (2010). Nella presente antologia compaiono, in
modo non ordinalo cronologicamente, 29 prose e 37 poesie
(2011-2012).

                                                           GRAZIE!

martedì 10 gennaio 2012


Norma Parenti:  i “cercatori” sono stati “cercati”.


A distanza di sessantotto anni dalla morte di Norma, quando ormai tutto sembrava essere stato detto, visto, onorato, celebrato, della sua folgorante e tragica esperienza di partigiana nelle fila della III Brigata Garibaldi “Banda Camicia Rossa”, operante, tra le primissime in Italia, nel territorio di Massa Marittima, ecco, quasi per un miracolo della storia, dopo anni ed anni di ricerca e di attesa, il documento definitivo sulla morte di Norma: la “Relazione Peritale di morte” redatta dal professor Enrico Cheli, assistente all’Istituto di Anatomia Patologica dell’Università di Pisa e medico all’Ospedale S. Andrea di Massa Marittima. Il 25 giugno 1944, su incarico ed in presenza del Pretore di Massa Marittima, il prof. Cheli procedette, nella sala mortuale del cimitero massetano, all’esame del cadavere di Norma Parenti “deceduta in circostanze degne di accertamento medico-legale”. Il Pretore pose al perito incaricato quattro quesiti importanti dandogli un termine di trenta giorni per la risposta. Nel tempo predetto fu redatta la relazione finale in sei pagine dattiloscritte. Un documento importante, dal valore storico notevole, che approfondisce, chiarisce e corregge quanto finora era conosciuto da testimonianze indirette e parziali. Senza poter affrontare in questa sede un esame critico e comparato sulle estreme ore del martirio di Norma, posso avanzare un solo interrogativo: perché non si aprì immediatamente un fascicolo riguardante il ruolo dei fascisti repubblichini di Massa Marittima, tra i quali aveva un ruolo primario il famigerato Giovanni Nardulli, fuggito al Nord e successivamente catturato e condannato a morte ad Asti, nonostante che tra gli assassini e seviziatori di Norma le testimonianze indicassero la presenza di numerosi militi italiani? 





Norma Parenti: itinerario e una scoperta.


L’11 novembre 2011, giorno di San Martino, è stato un giorno stupendo, non solo meteorologicamente. L’ho trascorso con un giornalista-scrittore, Riccardo, fiorentino, che incontravo per la prima volta. Lavora ad un libro, del quale per adesso non posso svelare i particolari, dove ha un posto importante Norma Parenti, uno dei simboli “al femminile” della Resistenza, medaglia d’oro al valor militare già dal lontano 1945. Mi ha trovato sul web dato che ho trattato di Norma in un volume ed in altre pubblicazioni, alcune in rete. Desiderava incontrarmi di persona, per approfondire alcuni dettagli della scarna biografia di Norma, vedere i luoghi ove agì e raccogliere eventuale documentazione sia da me che a Massa Marittima. Gli ho prestato due libri e qualche appunto e regalato qualcosa che avevo in doppia copia. Anche lui mi ha portato un suo bel libro, sulla guerra anglo-irlandese, di recente pubblicazione, scrivendomi una dedica che mi inorgoglisce: “A Carlo “maestro” di memoria!” Infatti quel giorno ha avuto fortuna di trovare la mia memoria limpida e profonda, cosa che ormai non avviene tanto frequentemente. Dopo aver esaminato il materiale cartaceo e fotografico, risposto a domande e registrate, decidemmo di partire per Massa Marittima con una sosta da “Rita”, un po’ fuori strada, ma mitica trattoria di pietanze economiche e tipicamente locali, ubicata su una pendice del fiume Cornia, in luoghi di grande suggestione mistica. La prima sosta dopo pranzo fu al Cimitero di Massa Marittima, dove è sepolta Norma, insieme alla madre ed altri componenti della sua famiglia. Bella la scultura del volto di Norma…unico neo la data imprecisa della morte, perché, come sappiamo, ella fu uccisa la notte del 23 giugno 1944 e non il 22. Accanto a  questa tomba c’è quella di un partigiano comunista, Enrico Filippi, con tanto di falce e martello scolpite sulla lapide. E, adiacente, il quadrato con le tombe di una trentina di partigiani combattenti e minatori delle miniere di Niccioleta, uccisi il 14 giugno 1944 a Castelnuovo di Val di Cecina (in tutto, quel fatidico giorno, le SS e i militi della RSI, uccisero a Castelnuovo 77 minatori e 4 partigiani, che si sommano ai 6 minatori uccisi la sera prima a Niccioleta), in quello che risulta essere uno degli eccidi di più vaste proporzioni di “lavoratori” dell’intero periodo resistenziale italiano, come ben ebbe a dire il compianto padre Ernesto Balducci quando pose il sangue e il sacrificio dei minatori che difendevano le loro miniere dalla distruzione, molto più in alto di quella Costituzione che afferma, nell’articolo uno, “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”! La seconda tappa fu effettuata al podere (oggi inurbato e trasformato in graziosa villetta familiare) Coste Botrelli e alla soprastante uliveta, luoghi nei quali Norma conobbe la morte e il martirio. Risalendo la ripidissima stradina incassata, e oltrepassata la Porta di San Bernardino, giungemmo sulla piazzetta ove si apriva la stalla del padre di Norma e che la figlia utilizzava per nascondere  ex prigionieri dei tedeschi, ebrei, armi e una rudimentale pressa tipografica per la stampa di volantini antinazisti e antifascisti. Poco discosto si trova quella che un tempo fu la trattoria “Roma”, gestita dalla madre di Norma con, ai piani superiori, la casa di abitazione. Trattoria e abitazione, prospicienti la Caserma della Milizia della RSI, dalla quale, come si ipotizza, partì la richiesta di cattura e soppressione di Norma alle SS hitleriane. Ultima sosta, mentre la luce del giorno si accorciava e urgeva la partenza per il rientro di Riccardo a Firenze, da Antonella Cocolli, nella biglietteria del Museo Comunale di Massa Marittima. Per fortuna Antonella era di turno e ci accolse con l’abituale calore. Con lei approfondimmo alcuni aspetti un po’ controversi della vicenda di Norma, e ricordi, trasmessi da suo padre, che l’aveva conosciuta, il partigiano Dino Cocolli, figura di spicco della resistenza massetana, venuto a mancare da poco. Improvvisamente un colpo di scena. Esclamò Antonella: “Carlo, ma non ti ho ancora detto che ho una fotografia inedita di Norma!” “Sarebbe troppo bello, dato che, come sai, possediamo solo pochissime immagini di lei!” “Ma questa è nuova, me l’ha portata una donna che l’ha trovata tra i rifiuti…forse qualcuno che ha ristrutturato un appartamento…è su cartoncino pesante di circa 20x30 centimetri…io l’ho scannerizzata, eccola te la faccio vedere…” Così, con poche mosse, sullo schermo del computer comparve la foto, davvero inedita, di Norma Parenti  che tiene in braccio il figlioletto dell’età di pochi mesi. Fu scattata sul Poggio di Massa, presumibilmente una o poche settimane prima della sua uccisione ed è una delle rarissime immagini “al naturale”, cioè non riprese in studio. E’ una fotografia bellissima che conferma non solo l’ardire, la temerarietà, la modernità della Norma partigiana, ma ci rivela Norma di una dolcezza materna, più matura e consapevole. Mentre fissa il volto del suo bambino sollevandolo in alto sullo sfondo della luce del cielo, pare quasi volergli far vedere il mondo nuovo che si sta ormai avvicinando rapidamente, dopo il buio del fascismo e le tragedie della guerra scatenata da Hitler e Mussolini. Quel mondo per il quale ella donerà la sua giovane vita.

venerdì 6 gennaio 2012




Epifania 2012. E questa è Yobdar, il mio piccolo grande amore. L'altro meraviglioso nipotino, Bereket, è coi genitori al cinema!





Domenica 8 gennaio, ore 16,30, al PIL...un gruppetto di amici ed amiche che provano gioia a stare insieme parlando di poesia, letteratura e...oroscopi. Non è un mortorio...al contrario si ride moltissimo!


martedì 3 gennaio 2012


Una giornata interessante.

Già di primo mattino il termometro esterno segnava + 8°C sul mio terrazzo esposto a nord. Il cielo, velato di nubi e da folate di nebbia si andava man mano schiarendo e infine è apparso un bel sole caldo e brillante. Alle 11,35 ho dovuto interrompere i piacevoli giochi con i miei nipotini e partire d’urgenza per Grosseto. Dovevo recarmi ad un Ufficio per ritirare un documento importante. L’ufficio avrebbe chiuso alle ore 13, ma mi avrebbero atteso un quarto d’ora, e ciò mi ha fatto fare un viaggio più rilassato, non dimenticando che ero alla guida non di un “bolide”, ma della mia vetusta Punto, ormai tredicenne, con 255.000 chilometri all’attivo senza mai fermarsi! In città la temperatura aveva raggiunto i 17°C. Ho trovato rapidamente l’Ufficio, mancava un quarto d’ora al tocco…tutto in regola. Ma mi attendeva una doccia fredda: dice la ragazza “Mi dispiace, ma non ho ancora ricevuto l’autorizzazione a rilasciare il documento! Sarà pronto forse in tarda serata o domani…” Ma come – ho esclamato – allora ho fatto 170 chilometri per nulla? e, inoltre, il documento è della massima importanza per definire proprio oggi, entro le 16,30 una questione molto delicata, mi sembra che non si funzioni tanto bene…”. La ragazza era perplessa. Infine ha detto: “Tentiamo un’altra volta per avere l’autorizzazione”. E’ uscita andando in un’altra stanza, dalla quale non la potevo sentire. Poco dopo è ritornata da me dicendomi di sedermi nell’anticamera e di attendere. Intanto il personale stava uscendo e la porta esterna era stata chiusa con un grosso lucchetto. Ho pensato: - speriamo bene…” -. La fortuna mi ha aiutato, e dopo un po’ di tramestio tra un ufficio e un altro la ragazza ed un collega che l’aiutava son tornati dicendomi che l’autorizzazione era stata data e tra poco avrebbero stampato il documento, così è avvenuto, Timbri e contro timbri, verifica delle pagine, e poi 125 € da pagare. Ne avevo 150 e loro non potevano farmi il resto. Perciò ho lasciato un credito di 25 € che prima o poi mi scaleranno da un’altra pratica, altrimenti non mi avrebbero consegnato l’atto. Grazie Alessia, le ho infine detto, perché era stata proprio questa impiegata a strigare la matassa ed a superare l’impasse della procedura. Allora, con brevi parole lei mi ha detto che a casa l’attendeva il marito per andare in una grande città del sud, al che le ho suggerito che si trattava di una città bellissima e che si sarebbe divertita…no, non ci andava per divertimento, ma per grave necessità familiare…Era rimasta in ufficio proprio per aiutarmi a risolvere la situazione. Non ho parole per ringraziarla, conoscendo il menefreghismo di molte strutture pubbliche e private dell’Amministrazione. Le porterò un regalino. Arrivato a casa alle 14,30 ho trovato ancora la tavola apparecchiata con figlia e nipotini, così ho potuto mettere qualcosa in bocca anch’io, nel caso un piatto di tortellini in brodo molto saporiti. Alle 15,30 mi attendevano in tipografia a Peccioli, ho telefonato dicendo che sarei arrivato alle 16 e così è avvenuto. Altri 65 chilometri tra bei panorami del verdeggiar delle colline e lontane vedute degli Appennini innevati. Con Andrea e Sandro abbiamo sistemato gli ultimi dettagli del mio nuovo libro di poesie e prose, il quarto, che adesso è pronto per la stampa. Un libro davvero smilzo, sia nelle pagine (80) che nella tiratura (100 copie), che non sarà in commercio, ma diffuso porta-a-porta tra amici ed amiche al puro costo tipografico, credo di 6 €. Il più è fatto. Mi ha consolato il parere dei tipografi: a loro della poesia e della letteratura, come contenuto, non importava niente, non era un “valore aggiunto”, no, un semplice listino di terricci per lombrichi, o di salumi, sarebbe stata la stessa cosa, però mettevano uguale amore per la parte grafica, diciamo tecnica, dell’opera, che conoscendoli, posso garantire sarà pressoché perfetta! Dunque, le prenotazioni sono aperte…
E’ stata proprio una giornata interessante.

domenica 1 gennaio 2012




Carlo, Fabio, Girolamo, tre amici, ore 22 del 31 dicembre 2011, al Vile in attesa del Nuovo Anno.

Buongiorno, benvenuto 2012!

Buongiorno, benvenuto 2012! E’ l’augurio, un po’ insensato, dell’ottimismo. Ma lo faccio, in primo luogo a me stesso, che sono tendenzialmente incline al pessimismo. Alzato abbastanza presto (per essere andato a letto oltre le tre di notte), vedo davanti alla mia finestra la bellezza, sempre nuova, del panorama che mi circonda (e penso: Carlo, vivere qui tra questi monti, ormai da settantatre anni, è una fortuna perché è come essere permanentemente in vacanza in luoghi meravigliosi!) Perciò voglio sommessamente innalzare il pensiero al Dio di tutti i viventi, al Creatore, facendo mie le parole del Salmo 33: Gridate di gioia, o giusti, a Jahweh,/i retti devono innalzargli la lode./Lodate Jahweh con la lira,/con l’arpa a dieci corde a lui inneggiate…E’ davvero un salmo meraviglioso indirizzato al creatore del cosmo e signore della storia, un inno alla parola divina creatrice e provvidenziale che guida il cammino degli esseri viventi. Vi colgo anche la lode al “canto” alla “poesia”, anch’essa creatrice ed eterna. Oggi è il giorno propizio ai propositi, alla riflessione. Una tregua nella corsa del tempo, pur nella sua misteriosa continuità. Inizierò dalla correzione della prima bozza del piccolo libro che ho in stampa (Viandante nella memoria), un misto di pensieri poetici, espressi in prosa e in versi, che uscirà alla fine dell’inverno con una tiratura che dire amatoriale è riduttivo, cento copie numerate; farò una lunga passeggiata e un sobrio pranzo tardivo; scriverò una o due lettere con carta e penna. Coccolerò la mia gatta “Cirilla” che s’è ripresa magnificamente dopo una complessa operazione chirurgica, durante e dopo la quale, ha dimostrato delle doti di coraggio e resistenza che me l’hanno fatta ancor più amare. Una di queste lettere sarà per Anna, che mi ha mandato uno dei regali più belli del mio natale, con due poesie scritte proprio per me, che non posso fare a meno, per vanità, di trascrivere:

Mentre camminavo…

Mentre camminavo
per strade ignote e
solo il sottile filo del passato
mi legava ad un malinconico presente,
uno sconosciuto dolce e gentile,
mi venne incontro.

Presto divenne amico,
se pure invisibile,
dei miei giorni vuoti.
Al sorgere di un nuovo giorno
svanirono le inquiete ombre
della notte.

Questo piccolo pianeta,
le stelle: bottoni lucenti di madreperla
che dal cielo lontano ci scrutano,
non mi furono più ostili.

Illuminata, nella notte chiara,
aprii i cancelli della mia anima,
che come acqua limpida si unì alla terra.
E mi sentii lieta.

A un amico.

Dolci e gentili
sono le parole
del mio amico lontano.

Non conosco il suo sorriso,
né il timbro della sua voce,
né la stretta della sua mano:
conosco solo il suo canto.

Nostra amica e complice
è la Poesia, fiore di molti campi.
Penetra dalla porta lasciata
socchiusa dell’anima mia,
e come spuma di mare
porta ricordi, abbandoni
e amore, soltanto sognato.

Dolci e gentili sono le parole
che s’insinuano nel mio cuore,
vi albergano, amiche,
Scacciano via le ragnatele
intrise di tristezza,
che l’opprimono.

Solo allora, io penso serena
alla mia solitudine.