Tu Fu, 712 – 770.
Anni di
nostra vita senza più rivederci.
Divisi come
Sheng e Shang.
Ma questa,
oggi, qual sera!
Insieme, qui,
ci rischiara ancora lo stesso lume.
Breve fu il
tempo della giovinezza,
già alle
nostre tempie sono grigi i capelli.
Gli amici? passati,
la metà, da la vita:
l'angoscia mi
stringe il petto, cocente.
Come saperlo?
Tra venti anni
risalito
sarei, gentile amico, alla tua casa.
Allora che
divisi andammo non avevi una sposa,
oggi di figli
mi sorprende la schiera,
che festosa
saluta l'amico del padre,
mi chiede da
dove vengo,
e domande
continue e risposte non hanno fine,
mentre essi,
giovanetti, fanciulle, portano vino denso.
Nella notte
alla pioggia colgono i porri di primavera,
li presentano
freschi col miglio giallo.
Tu dici: - E'
rara cosa rivedersi! -
e levi in
alto la tua coppa dieci volte di fila.
Pure, di
dieci coppe, ebbri non siamo:
tu mi
commuovi, il tuo lungo ricordo.
Domani, tra
monti e colli,
quel che
viene del tempo si perde in lontananza.
Forse è perché ieri sera mi sono addormentato dopo aver letto
questa poesia, che amo, che ho fatto sogni confusi e meravigliosi e mi sono
svegliato con il desiderio di ritornare sui luoghi di giovinezze lontane, per
incontrare di nuovo i mandorli fioriti, la tomba etrusca, i cieli, le antiche
muraglie, la Pieve ,
la chiesa, il cimitero di campagna, le croci e le acque impetuose
dell’incombente primavera. Ora son qui, a fissare le emozioni che già
svaniscono ed a scegliere qualche fotogramma per gli amici, ripercorrendo la
breve gita (165 minuti; 20+20
chilometri con l’auto, più alcuni chilometri a piedi).
Partenza da Via Renato Fucini, immagine del Borgo di
Castelnuovo di Val di Cecina; al bivio del Ricavolo immagine del cippo che
ricorda l’uccisione del partigiano Guido Nenciolini; immagine della chiesetta
di S. Antonio da Padova alla borgata La Paganina ; sosta alla tomba etrusca di epoca
villanoviana (VII sec. a. C.) ed antichi fregi sul pilastro centrale; sosta ai
ruderi della antica Pieve di S. Giovanni Battista a Sillano, in stile
normanno-pisano, già eretta nel 945; sosta alla Madonna della Casa, chiesa
costruita sul luogo di un “miracolo”; sosta nei pressi della Rocca Sillana e,
lasciata l’auto, ascesa alla Rocca per la durata di circa un’ora; panorami
bellissimi. Inizia il viaggio di ritorno, con sosta al Ponte sul torrente
Pavone e ai ruderi dell’antico eremo di San Bernardino Albizzeschi (vissuto a
Siena e nato a Massa Marittima), ed alle “sorgenti di San Bernardino” (siamo
nei luoghi del Santo testimoniato dai toponimo ancora in uso: Molino di S.
Bernardino, Pozzo di S. Bernardino, Eremo di S. Bernardino e sorgenti di S.
Bernardino); si risale a Montecastelli Pisano con visita al camposanto per
salutare i tanti amici che sono lì sepolti, e dei quali serbo un ancor viva
memoria. Chiudo con l’immagine di un
mandorlo in fiore, luminoso augurio della primavera, non solo per me, ma
anche per chi mi vuol bene.
Prima parte. (seguiranno altre 6 + 5 immagini in due successivi post)
Qui, nel giugno 1944 fu ucciso il partigiano della XXIII Brigata Garibaldi, Guido Nenciolini.
Ingresso della tomba etrusca a camera del VII sec. a.C. Iscrizioni paleo cristiane sul pilastro centrale.
La facciata in stile normanno-pisano della pieve matrice di San Giovanni a Sillano.
Il portale centrale.
Scultura antropomorfa su un capitello cieco.
Particolare di un capitello portante.
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