Campo ai Bizzi, 16 febbraio 2014.
Parte (VIII).
6.La fine del cane "Mondiale"
...Dopo il terribile fatto di sangue del Campo
al Bizzi il cane "Mondiale" venne preso in consegna dal capitano
Chirici. Venendogli a mancare la compagnia dei partigiani, soprattutto di
Fulvio Guarguaglini che era il partigiano addetto al cavallo “Sauro”, e quindi
era la persona che non si separava mai da questi due straordinari animali,
"Mondiale" non era più il docile cane che tutti si conosceva, infatti
diventò irascibile e molte ore del giorno le passava ad abbaiare. Col Chirici
avevamo cercato più volte di allontanarlo da noi, affidandolo ai contadini
della zona, ma "Mondiale" dopo poche ore riappariva. E così, non
avendo la forza di ucciderlo decidemmo di rischiare e tenerlo pur sapendo che i
poderi Poggione, Poggio Carlo, Serra Paganico e Poggio ai Buoi erano stati
oggetto di visita da parte di fascisti repubblichini in cerca di noi e, per
quanto si seppe in seguito dai nostri informatori, erano già sulle tracce del
nostro cane. Dopo il colloquio avuto con il gruppo dello Zazzeri, nelle Rocche,
io e il Chirici nel corso del nostro trasferimento nella zona prescelta per la
costituzione del nuovo insediamento partigiano - bosco del Caglio - passammo al
Poggiarello a prelevare il cane lasciato in consegna al carissimo Bardelloni,
dopo di che proseguimmo nel nostro cammino. Nei pressi del podere Puntone,
fummo avvistati da un gruppo di militi repubblichini e in questa località
avvenne la fine del nostro cane "Mondiale". Prima di decidermi ad
ucciderlo si sentì gridare: "E' il cane dei partigiani, arrendetevi!"
A questo punto per "Mondiale" fu la fine, gli sparai due colpi di
rivoltella. Questo episodio mi sconvolse anche se fu una triste ma necessaria
decisione. Ho ritenuto mio dovere far conoscere la verità sulla fine di
"Mondiale", anche per rispetto
dei partigiani che lo conobbero. Alla fine delle ostilità la III Brigata Garibaldi, banda «Camicia Rossa», conterà 175 partigiani combattenti e
l'elenco sarebbe assai più numeroso se vi si aggiungessero i collaboratori più
o meno saltuari e i patrioti5. (Fine del testo del Diario di Mauro Tanzini).
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