Elvira
Nella tua camera non
entrava il sole
e disadorno il letto
odorava di muffa e pianto.
Ubriaco tuo padre ti
russava accanto,
sognando d’esser
come una rondinella
che vola
nell’azzurro cielo:
vola, vola, in
braccio alla sua bella!
Ma per me tu eri un
tesoro
con le tue storie di
vita cittadina,
inverosimili, baci
di carta, amori,
tradimenti, lacrime
e sangue,
come nei romanzi di
Carolina.
Sopra il tuo letto
giacevano tra i lenzuoli
Tipo, Sogno, Bolero
e gli incorrotti eroi
acquistavano presto
la patina antica
di un film eterno
senza vita e senza noia.
Tardivamente ti sei
fatta sposa.
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