Biblioteche. Letture.
Libri.
Dopo 14 mesi di chiusura, ieri è
riaperta la Biblioteca Comunale
“Edmondo De Amicis” di Castelnuovo di Val di Cecina (Pisa). E’ una Biblioteca
con radici lontane, probabilmente nell’anno 1897, ma già nel 1867 il Consiglio comunale, “stante le ristrettezze
economiche”, rigetta una proposta per la costituzione di una Biblioteca
Comunale perché “l’istruzione nel nostro
comune è appena incominciata e una biblioteca sarebbe inutile; considerando che
in una popolazione agricola come è quella appunto del nostro comune
nessunissimo frutto si ricaverebbe da una simile fondazione”. Dopo trent’anni
dalla prima proposta, e con il nome prestigioso dello scrittore Edmondo De
Amicis, nome conservato fino ad oggi, sulla spinta associativa dei socialisti,
insieme alle Società Operaie, Filarmoniche, Circoli e Cooperative di consumo,
inizia il suo cammino la
Biblioteca , che fu molto valorizzata ed incrementata durante
il periodo fascista, anche con libri di letteratura e saggistica di autori
socialisti, anarchici e comunisti, sia
italiani che francesi, russi e tedeschi. Ancora oggi il fondo storico della
Biblioteca comunale è costituito da due armadi con centinaia di volumi, quasi
tutti editi dalla Utet nei primi decenni del secolo XX, con il meglio della
cultura italiana ed europea. Dopo la seconda guerra mondiale, la Biblioteca , depredata
di moltissimi libri, si ricostituì nel 1963 e fu riaperta il 1° febbraio 1964.
Da allora, con spostamenti di sede e tentativi di più moderne catalogazioni, la Biblioteca ha sempre
funzionato, anche se il suo ruolo non solo è cambiato, ma si è marginalizzato
di fronte alla continua espansione degli strumenti elettronici. Il futuro resta
dunque incerto.
Personalmente, la forte passione per la carta stampata e la lettura, pur
in una penuria di risorse economiche, hanno fatto sì che piano piano potessi costituire una
“biblioteca privata” con un capitale di alcune migliaia di volumi, della quale
è in corso, e durerà diversi anni, la catalogazione, che adesso è arrivata a
circa 2500 testi. Dunque non sono un “cliente” della Biblioteca comunale, pescando sempre, nella scelta delle letture e
riletture, tra i libri che possiedo. Non leggo più, come nella giovinezza, 100
libri all’anno, ma soltanto una decina
e, naturalmente, non seguendo assolutamente le novità e le classifiche dei
“libri più letti” che appaiono sugli inserti settimanili dei principali
giornali e riviste. Ad esempio, dopo la
grande fatica della lettura del romanzo Notre-Dame de Paris, di V. Hugo, una lettura
molto interessante, ho letto l’”Album Proust” nella prima edizione de I
Meridiani-Mondadori del 1987. Di Proust avevo letto – tra il 1971 ed il 1975 -
“Alla ricerca del tempo perduto”, nell’edizione dei Millenni Einaudi del 1961. In questo momento sto’
leggendo “Via Nowolipie. A Varsavia prima del ghetto”. Di Jòsef Hen, edito da La Giuntina , Firenze, 1993,
che mi riporta nella Polonia che ho conosciuto e dentro la vita delle comunità
ebraiche spazzate via dalla follia da nazismo, la Shoah.
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