mercoledì 19 febbraio 2014


Biblioteche. Letture. Libri.

Dopo 14 mesi di chiusura, ieri è riaperta la Biblioteca Comunale “Edmondo De Amicis” di Castelnuovo di Val di Cecina (Pisa). E’ una Biblioteca con radici lontane, probabilmente nell’anno 1897, ma già nel 1867 il Consiglio comunale, “stante le ristrettezze economiche”, rigetta una proposta per la costituzione di una Biblioteca Comunale  perché “l’istruzione nel nostro comune è appena incominciata e una biblioteca sarebbe inutile; considerando che in una popolazione agricola come è quella appunto del nostro comune nessunissimo frutto si ricaverebbe da una simile fondazione”. Dopo trent’anni dalla prima proposta, e con il nome prestigioso dello scrittore Edmondo De Amicis, nome conservato fino ad oggi, sulla spinta associativa dei socialisti, insieme alle Società Operaie, Filarmoniche, Circoli e Cooperative di consumo, inizia il suo cammino la Biblioteca, che fu molto valorizzata ed incrementata durante il periodo fascista, anche con libri di letteratura e saggistica di autori socialisti, anarchici  e comunisti, sia italiani che francesi, russi e tedeschi. Ancora oggi il fondo storico della Biblioteca comunale è costituito da due armadi con centinaia di volumi, quasi tutti editi dalla Utet nei primi decenni del secolo XX, con il meglio della cultura italiana ed europea. Dopo la seconda guerra mondiale, la Biblioteca, depredata di moltissimi libri, si ricostituì nel 1963 e fu riaperta il 1° febbraio 1964. Da allora, con spostamenti di sede e tentativi di  più moderne catalogazioni, la Biblioteca ha sempre funzionato, anche se il suo ruolo non solo è cambiato, ma si è marginalizzato di fronte alla continua espansione degli strumenti elettronici. Il futuro resta dunque incerto.

Personalmente, la forte passione per la carta stampata e la lettura, pur in una penuria di risorse economiche, hanno fatto sì  che piano piano potessi costituire una “biblioteca privata” con un capitale di alcune migliaia di volumi, della quale è in corso, e durerà diversi anni, la catalogazione, che adesso è arrivata a circa 2500 testi. Dunque non sono un “cliente” della Biblioteca comunale,  pescando sempre, nella scelta delle letture e riletture, tra i libri che possiedo. Non leggo più, come nella giovinezza, 100 libri all’anno, ma soltanto  una decina e, naturalmente, non seguendo assolutamente le novità e le classifiche dei “libri più letti” che appaiono sugli inserti settimanili dei principali giornali e riviste.  Ad esempio, dopo la grande fatica della lettura del romanzo Notre-Dame de Paris, di V. Hugo, una lettura molto interessante, ho letto l’”Album Proust” nella prima edizione de I Meridiani-Mondadori del 1987. Di Proust avevo letto – tra il 1971 ed il 1975 - “Alla ricerca del tempo perduto”, nell’edizione dei Millenni Einaudi del 1961. In questo momento sto’ leggendo “Via Nowolipie. A Varsavia prima del ghetto”. Di Jòsef Hen, edito da La Giuntina, Firenze, 1993, che mi riporta nella Polonia che ho conosciuto e dentro la vita delle comunità ebraiche spazzate via dalla follia da nazismo, la Shoah.

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