venerdì 20 marzo 2020







DIARIO DI HELGA WEISS.

Ieri ho ultimato la lettura del  “Diario di Helga”, il “Diario” della giovane ebrea di Praga (n. 1929) Elga Weiss, deportata a Terezin con i genitori, e trasferita ad Auschwitz-Birkenau, Freiburg e Mauthausen, dove fu liberata insieme alla madre. Una dei circa 100 bambini (degli oltre 15.000 rinchiusi nel Campo di Terezin dai nazisti), sopravvissuti all’Olocausto. Si tratta di una delle più commoventi testimonianze della Shoah dai tempi del “Diario” di Anna Frank. Il libro pubblicato da Einaudi nel 2014, (prezzo 19 €) contiene una ricca documentazione: l’intervista di Neil Bermel nel suo appartamento di Praga del 1/12/2011; numerosi disegni a colori  ed in bianco-nero di  Helga Weiss e un ricco apparato di note. Poiché fin agli anni ’60 ho allacciato rapporti con alcuni ebrei della esigua Comunità di Plzen, tra i quali alcuni sopravvissuti alla deportazione a Terezin ed Auschwitz, ho dedicato il mio lavoro sulla Resistenza nelle Colline metallifere toscane, ad uno dei miei amici più amati, Rudolf Loewy, del quale ripropongo la dedica.

Ricordo di Rudolf Loewy (Plzen, 1918 – 1994).

Rudolf Loewy nasce il 14 novembre 1918 nella città boema di Plzen, da Moric e Berta Sommer, entrambi discendenti di antiche famiglie della numerosa comunità ebraica dell’Europa Centrale. I genitori avevano raggiunto una discreta agiatezza attraverso il commercio all’ingrosso di prodotti alimentari; nel loro fornito emporio in Piazza Kramarovy 19 si potevano acquistare eccellenti merci coloniali d’importazione tra cui thè, caffè e agrumi. Militante fin dalla prima adolescenza del movimento patriottico democratico scautistico fondato da Hanus Adel (Praha, 1905 – Auschwitz, 1944), membro dell’8° Gruppo ebraico della Sezione giovanile dell’associazione ginnica “Makabi” e del club ebraico di nuoto di Plzen, Rudolf compie gli studi superiori ottenendo il diploma in Scienze agricole ed economiche. Dopo la maturità, nell’autunno del 1937, si iscrive alla Facoltà di Agraria. Nel maggio 1938 si profila minaccioso il primo tentativo nazista di invasione della Cecoslovacchia e il Presidente della giovane repubblica democratica, Eduard Benes, proclama la mobilitazione generale. Anche Rudolf, studente universitario, è costretto ad interrompere gli studi per arruolarsi nell’esercito. Scongiurata momentaneamente l’invasione, la crisi scoppia nell’autunno a seguito del tradimento di Inghilterra e Francia, nazioni amiche della Cecoslovacchia, che a Monaco lasciano mano libera ad Hitler di annettere al Reich il territorio dei “Sudeti”, abitato dalla “minoranza” di lingua tedesca. Il 10 ottobre 1938 i soldati tedeschi occupano la regione mentre l’esercito cecoslovacco è costretto ad una lenta smobilitazione. Il 15 marzo 1939 i soldati tedeschi invadono la Boemia e nello stesso giorno Hitler dichiara la nascita del “Protettorato di Boemia e Moravia” e l’entrata in vigore delle leggi germaniche. Gli Ufficiali cechi sono immediatamente sostituiti da quelli nazisti mentre si avvia la confisca dei beni mobili ed immobili degli ebrei. Il 30 marzo 1939, Rudolf, insieme al fratello maggiore Oskar ed a molti altri giovani amici, tra i quali alcuni ebrei di Plzen, i fratelli Otto e Rudolf, Kohnovi, Hanus Beck, Rudolf Korper, Pavel Novak, Egon Beck, riesce a salire sull’ultimo treno in partenza per Londra, poco prima della chiusura delle frontiere. Al suo arrivo a Londra è preso in custodia dal “Czech Refugee Trust Fund” e trasferito, come operaio agricolo, in una fattoria dove rimane fino all’autunno del 1941, data del suo arruolamento volontario nella 1 Brigata dell’Armata Cecoslovacca, costituita nell’ottobre 1940 ed acquartierata a Cholmondeley, Malpas, Cheshire. Dopo una lunga fase di addestramento, che Rudolf alterna al lavoro agricolo, giunge il tanto atteso “D-Day”, “Operazione Overlord” e il 7 giugno 1944 sbarca in Normandia con le divisioni di fanteria della Seconda armata britannica del generale Miles Dempsey, combattendo sempre in prima linea con l’Armata Ceca agli ordini dei generali Alois Liska e Karel Krapalec, le battaglie di Francia, Belgio e Germania. Nel corso della guerra raggiunge il grado di sottufficiale con quattro stellette dell'artiglieria da campo; è ferito, e per ben tre volte è decorato al valore tra i patrioti artefici della Liberazione della Cecoslovacchia. Ma la sua gioia più immensa è quella di ritornare finalmente, da liberatore, nella sua patria entrando a Plzen l'8 maggio 1945 con un piccolo drappello scelto di cechi insieme alla II Divisione americana di fanteria del III° Corpo d'Armata del generale George Patton. A Plzen tenta subito di mettersi in contatto con i parenti, ma invano. Cerca i genitori, il fratello e gli altri familiari, in ogni luogo, scoprendo infine la tragica verità: tutta la sua famiglia (Moric Lowy, Berta Lowyova, Vilem Lowy, Anna Lowyova, Leo Lowy, Marie Lowyova, Helenka Lowyova), è stata deportata dai nazisti in un campo di concentramento, prima a Tabor, poi a Terezin, infine ad Auschwitz e risulta sterminata insieme ad altri milioni di ebrei. Alcuni cugini ed amici di scuola che hanno fatto in tempo a fuggire prima dell'occupazione tedesca, sono emigrati in Ecuador, negli Stati Uniti ed in Palestina. Al suo ritorno in patria Rudolf amministra per un breve periodo i beni paterni in Kunejovice, e quelli di altre aziende agricole. Infatti le proprietà, mai restituite e delle quali risulta difficile dimostrare i diritti legali stante la sistematica distruzione e dispersione di archivi e documenti, sono passate, con la nazionalizzazione, in mano allo Stato. A Plzen incontra una giovanissima ragazza, Jaroslava Fialkova, che nel 1948 diventerà sua moglie. A seguito del colpo di stato comunista del febbraio 1948 e nel cupo periodo delle persecuzioni staliniane, è indagato per aver combattuto nell'esercito di Liberazione ceco in Occidente. Altri suoi amici ed il fratello Oskar emigrano in Israele, Stati Uniti, Australia. Nonostante il diploma in agraria, la grande cultura umanistica, la conoscenza delle principali lingue straniere e una convinta adesione alle linee politiche socialdemocratiche, Rudolf trova soltanto un lavoro da manovale in un molino, guidando camion e caricando e scaricando farina (sarà a causa di questo lavoro durissimo che contrarrà la disfunzione cardiaca che lo condurrà alla morte). Con molta cautela, se non in segreto, dedica la sua vita alla raccolta di documenti sulla deportazione degli ebrei dalla Boemia Occidentale, al censimento dei cimiteri ebraici, alla collaborazione con l'Archivio Yad Vashem di Gerusalemme e, dopo il 1989, alla conservazione della Sinagoga di Plzen, una delle più grandi del mondo, semidistrutta e chiusa dalle autorità naziste e lasciata praticamente inagibile, nel più completo abbandono, da quelle comuniste. Dal 1962, per fortuite circostanze, abbiamo iniziato una fitta corrispondenza, corrispondenza che si è trasformata rapidamente in una grande amicizia tra le nostre famiglie dando luogo ad una collaborazione che è stata interrotta soltanto dalla sua morte, avvenuta a Plzen il 23 febbraio 1994. Memorabile rimarrà l'incontro dell'agosto 1979 a Firenze tra i grandi amici Rudolf e Pavel Novak, un ingegnere ebreo, comunista, ex combattente nell'Armata cecoslovacca, che dal 1968 si era rifugiato in Inghilterra (per sfuggire alla repressione scatenata a seguito della "Primavera di Praga" da Husak per conto dei russi), insegnando ingegneria civile ed idraulica all'università di Newcastle. Attraverso Rudolf sono venuto a contatto con il mondo delle comunità ebraiche dell'Europa centrale, con la loro cultura e con la loro immensa tragedia. Ai funerali solenni di Rudolf, celebrati il 3 marzo 1994 nel cimitero ebraico di Plzen, ha partecipato il Rabbino di Londra, Andrew Goldstein, che ha pronunciato l'orazione funebre davanti ad oltre un migliaio di persone. Nel 1989, dopo la rivoluzione di velluto, Rudolf era stato pienamente riabilitato, le proprietà in parte restituite ed il suo impegno principale si era indirizzato al censimento, restauro e riapertura dei cimiteri ebraici della Boemia Occidentale ed al complesso restauro della grande Sinagoga di Plzen. Il 22 agosto 1994, a pochi mesi dalla sua morte, il Magistrato della Comunità ebraica della città di Plzen dichiarò costituita la "Fondazione Rudolf Lowy per il recupero della Sinagoga di Plzen". Anche attraverso finanziamenti governativi e sottoscrizioni internazionali, la Sinagoga, riportata all'antico splendore, ha riaperto i battenti ed è stata riconsacrata al culto l'11 febbraio 1998 con la presenza del rabbino di Praga, Karol Sidon. Nel giugno 1999 si è celebrato nella Sinagoga il primo matrimonio dal lontano anno 1938. Dei 2605 ebrei deportati da Plzen oltre il 92% sono morti nei Lager tedeschi e adesso la piccola comunità conta appena un centinaio di individui. Con l'apertura della Sinagoga alle poche decine di cittadini di religione ebraica ancora presenti a Plzen, l'impegno prioritario della Fondazione Rudolf Lowy può dirsi finalmente compiuto anche se i suoi scopi si proiettano nel futuro (Spirkova Vera, Zidovska komunita v Plzni, Domazlicich, 2000, pp. 46, 50, 62, 90, 92, 100, 101

Venovani

Rudolf Lowy se narodil 14. listopadu 1918 v ceskem meste Plzen v rodine Morice Lowyho a Berty Sommerove, potomku starych zidovskych rodin, v pocetne zidovske komunite ve stredni Europe. Rodicum se podarilo zajistit pohodlne zivobyti dily velkoobchodu potravinami; zasobovanim obchodniho domu na kramarove namesti c.19 zislahvyborne obchodni prilezitosti v obchodu s importovanym kolonialnim zbozim, jako kava, cav a citrusove plody. Byl snazivym studenten uz v adolescentnim veku, mez vlastenecke citeni a byl angazovan v demokratickem a skautskem hnuti zakozenem hanusem adlerem (*Praha 1905 + Auschwitz 1944). Byl clenem osme zidovske skupi ny oddilu mladistuych, gymnastickeho klubu “Makabi” a plzenskeho zidovskeho plaveckeho clubu. Rudolf zakoncil studium na mestskem kralovskem gymnasiu, kde obdrzek maturitu na po maturite na podzim u roce 1937 se zapsal na zemedelskou foakultu. V kvetnu, v roce 1938 dosko k prunimu nacistickemu pokuso o invazi do Ceskoslovenska a prezident mlade demoktatcke republikm Eduard Benes v ramci ochrany pred ohrozenim  vyhlasil vseobecnou mobilizaci. Take Rudolf, v te dobe universtni dtufent byl nucen prerusit studia a nechat se odvesit do armady. Invaze byla momentalne zazehnana, ale hospodarska krize vypukla na podzim v dusledku zrady anglie a francie. Spratelenych to zemi ceskoslovenska, ktere v mnichove daly hitlerovy volnou ruku, aby mohl priposit uzemi sudet obydlene nemeckou mensinou k risi dne 1 rijna 1938 doslo k obsazeni uzemi nemereckymi vosaky, zatimco ceskoslovenska armada byla donucena k demobilizaci. 15 brezna 1939 nemecti vojaci vpadli do cech a jeste tehoz dne hitler vyhlasil zalozeni “protektoratu cech a moravy” a nastup platnosti nemeckych zakonu. Ceska vlada byla okamzite nahrazena nacisty, zatimco zapocala konfiskace zidoveskeho majetku. 30 brezna 1939 Rudolf spolecne se svym starsim bratrem Oskarem a mnoha jinymimladymi kamarady. Mezi nimiz byli plzenstizide brtri Otto a RudolfKohnovi, Hanus Beck, Rudolf Korper, Pavel Novak, Egon Beck, jimz se poidariko nastoupit do posledniho vlaku smerLondyn,kratce pred uzavreznim hranic. Po privezduc do Londyna byl uzat pod ochranu orgnizaci “Czech Refungee Trust Fund” a byl zarazen jako zemedelsky delnik na jedne farme, kde zustal do podzimu 1941 a pote dobrovolne narukoval do prvni ceskoslovenske brigady, zakozene v rijnu 1940 umistene v Cholmondelesem, Malpasu a Cheschiru. Po dlouhe fazi vycviku, pri kterem stridave stale pusobil jako zemedelsky delnik a v ocekavani na “D-Day” operace “Overkord” se vykodil7 cervna 1944 v normandii s pechotnim oddilem II britske armady generala Milese Dempsyho, bojoval stale v privni    linii s ceskou armadou pod vedenim generalu Alojse Lisky a KarlaKrapalce v bojich ve Francii, Belgii a Nemecku. V prubehu valky dosahl hodnosti poddustojnika dekostrelectva se ctyrmi hezdami; byl zranen a nejmene trikrat vyznamenan hodnosti za vlasteneckeho prubojnika v osvobozovani ceskoslovenska. Nejvetsi radost mez vsak z toho, ze se konecne mohl vratit do rodne vlasti vstupem do Plzne ve dnech 1 – 8 kvetna roku 1945 s malym oddilem skozenych z cechu. Spolecne s II Americkov pechotou, treti armadni skupiny generala George Pattona. V Plzni se pokousi okamzite zkontaktovat s pribuznymi, ale marne pokousi se navit rodice, bratra a ostatni prislusniky rodiny vsude mozne a dlouho, az konecne odhalil tragickou pravdu:cela jeho rodina (Moric Lowy, Berta Lowyova, Vilem Lowy, Anna Lowyova, Leo Lowy,, Marie Lowyova,Helenka Lowyova) bila deportovna nacisty do koncentracniho Tabora, nejprve v Tabore, pote do Terezina a konecne do Auschwitco, kde byli vyhlazeny spolu s dalsimi miliony zidu. Nekteri bratranci a kamaradi ze skoly, kteriste stihli utect pred nemeckou okupaci, emigrovali do Ekuadoru, Ameriky a Palestiny. Po svem navratu do rodne vlasti spravuje na kratky cas rodinny majetek v Kunejovicich a castecne se take staral o majetky clenu zidovske komunity tyto majetky nebyly nikdy navraceny nebot bylo tezke obhajit legalnì prava na jejich znovunabyti, pote  co archivy byly systenaticky zniceny a tak doslo k rozpraseni veskere existujici dokumentace. V dusledku toho veskere tyto nemovitosti presly v ramci znarodneni do rokou statu. V Plzni se setkal s mladickou divkou Jaroslavou Fialkovou, ktera se v roce 1948 stala jeho zenou. Nasledoval uder komunistickeho statu unorem 1948 a v case hlubkych stalinistickich persekucich byl Rudolf vysetrovan za svoji ucast v Americke Armade v boji za osvobozovani zapadnich cech. Jeho ostatni pratele i bratr Oskar emigrovali do Israele, Ameriky a Australie. Presto ze diplomoval na zemedelske fakulte, taktez vlastnil diplom z humanistickych ved, ovladal svetove vazyky a sympatizoval se socialnedemokratickymi zasadami, nasel pouze manualni zamestnani. Pracoval jako ridic nakladaku v jednom mlyne kde musel manipujovat s tezkymi pytli s moukou,v dusledku cehoz onemocnel srdecni disfunkci ktera mu v budoucnu privodila smrt. S velkou obezretnosti, ne-li u tajnosti zasvecoval svou zivot sbirce dokumentu o deportaci zidu ze zapadnich cech, do scitani zidovskych hrbitovu, spolupracoval s archivem “Yad Vashem2 v Jeruzaleme. Po roce 1989 se aktivne podilel na zachovani plzenske synagogy – jedne z nejvetsich na svete, polorozborene a uzavrene nacisty a pozdeji ponechane v neschopnosti provozu komunisty. Po roce 1963 ze zcela nahodileprilezitosti jsem zapocal hustov korespondenci-korespondenc, ktera brzy prerostla ve velke pratelstvi nasich rodin – daje tak prostur pro spolupraci – jez Plzni 23 unora 1994 prerusila jeho smrt. V pametihodnosti zvstava setkani dvou velkych pratel Rudolfa a Paula Novaka ve Florencii v srpnu 1979. Pavel Novak byl inzenyr zidovskeho puvodu, komunista, byvaly prislusnik ceske armady, ktery v roce 1968 hledaloutociste v anglii. Aby tak uprchl pred represemi (rozpoutanymi v dusledku prazskeho jara husalem a z ruskeho natlaku), kde na universite v Newcastlu. Diky Rudolfovi jsemse dostal do kontktu se svetem zidovske komunity je stredni Europe, s jesich krasnou kulturou a s jejich nesmirnou tragedii. NaRudolfove okazalem pohrbu, celebrovanem 3 brezna 1994 na plzeniskem, zidovskem hrbtove  - jiz se zucastnil londynsky rabin Andrew Goldstein,ktery pronesl svov rec pred vice nez tisici osob. Po sametove revoluci v roce 1989  byl Rudolf plne rehabilitovan, vlastnictvibylo rodine castecne navraceno a jeho hlavni usili se obratilo na scitani, soupis, rekonstrukci a znovuotevreni zidovskuch hrbitovu a na komplexni zrestaurovani velke zidovske synagogy u Plzni. Dne 22 srpna 1994 jen kratky cas po jeho smrti vyhlasil magistrat plzenske zidovske spolecnosti zalozeni “Nadace Rudolfa Lowyho”za znovuobnoveni Plzenske synagogy. Take diky prostrednictvi vladniho financovani a mezinarodnich upisu mohla byt synagoga opetne privedena do puvodniho  lesku a otevrit tak sva kridla. Byla znovuposvecena na bohosluzbe 11 unora 1998 za pritomnosti Karla Sidona – rabina prazskeho. V cervnu 1999 byla v synagoze celebrovana prvni svatba od roku 1938. Z 2605 zidu deportovanych z Plzne vice nez 92% zemreko v nemeckych lagrech a nyni mala komunita scita necelych sto osob. S otevrenim synagogy byt s jer nekolika malo desitkami obcanu zidovske komunity stale z’jicimi v plzni lze rici, ze cil nadace Rudolfa Lowyho konecne dosel sveho naplneni ‘kdyz dusledky usili teto nadace se viste promitnou’ v budoucnosti. (Spirkova Ver, Zidovska komunita v Plzni, Domazlicich, 2000, str. 46, 50,62, 90, 92,100, 101).


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