sabato 9 settembre 2017

Serie fotografica: i danni della guerra.

PASSIONI, SPERANZE, ILLUSIONI. CAP. 38.
  
55. Sei “non sense” liberamente tratti da Edward Lear[1]

C’era un vecchio piccolo e strano
che andava tenuto sempre per mano;
camminava con affanno,
ma dove si posava faceva danno:
quel repellente rudere umano.

C’era un vecchio di Larderello
che covava nel nido di uno strano uccello;
quando gli uccelli ululavano in coro,
ululava anche lui, insieme a loro:
quel deprimente vecchio di Larderello.

C’era un vecchio di palude
di natura futile e rude;
seduto su di un rocchio
cantava stornelli ad un ranocchio:
quel didattico vecchio di palude.

C’era un vecchio di Larderello
che cercava il vapore col cappello;
camminando un dì su una putizza,
pensò di venderla ad un illustre turista:
quel mofetico vecchio di Larderello.

C’era un vecchio di Firenze
che portava giacca  nera e prenze;
parlando del personale
dava sempre lezioni di morale:
quel pestifero vecchio di Firenze.

C’era un vecchio dirigente
che nelle riunioni non capiva niente;
un giorno scrisse “t’amo” col gessetto
ammiccando alla figlia di Geppetto:
quell’insospettabile vecchio impenitente.




[1] Edward Lear, Il libro dei nonsense, Einaudi, Torino, 1970. Rielaborati e pubblicati sul n. 6, 5 ottobre 1977 di “Ifcl” a cura di cg.

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