lunedì 4 settembre 2017









Endurance


E’ il titolo di un libro e il nome di una nave.  La nave, famosa nel mondo, è quella dell’incredibile viaggio di Ernst Shackleton al Polo Sud, iniziato il 1 agosto 1914 dall’Est India Docks di Londra, a nome della “Imperiale Spedizione Transantartica” che si prefiggeva  di attraversare  il continente antartico  da ovest ad est. Accompagnano  Shackleton 26 compagni, marinai e scienziati, più 69 cani da slitta.  Il libro è uscito da poche settimane nella collana “Storie di montagna” a cura di Marco Albino Ferrari,  con il titolo originale dell’autore Alfred Lansing (1921-1975),  “Endurance”, uscito a New York  nel 1959, con un grande successo. L’edizione italiana è pubblicata  da Corriere della Sera,  La Gazzetta dello Sport, Club Alpino Italiano, ed è l’11° volume delle “Storie di Montagna”, una pubblicazione settimanale, a prezzo popolare. Per me è stata una rivelazione e una lettura affascinante. Sono rimasto soltanto deluso dal fatto che, aumentando il prezzo di copertina di 2,10 € (portandolo cioè dai 7,90 ai 10 €), si potevano mettere alcune fotografie e una mappa che avrebbe reso più chiaro al lettore il percorso  dell’Endurance e degli uomini sulla banchisa polare, senza dover consultare atlanti e mappe. La nave Endurance restò imprigionata nel mare di ghiaccio del Mare di Weddell e fu dovuta abbandonare da tutti gli uomini e dai cani. Si salvarono tre scialuppe. E qui comincia la vera epopea di questi uomini e del loro comandante, che riuscirono tutti a salvare la vita, naufraghi in una delle regioni più selvagge del mondo. Non avevano né raggiunto il Polo, né avevano attraversato l’antartide, ma la loro epopea come scrive Marco Albino Ferrari, e la figura di Shackleton, sono diventati un mito moderno, non più solo di un uomo, pur eccezionale, realmente vissuto, ma di tutti i suoi uomini, protagonisti di una storia perfetta, nella quale Shackeleton è l’eroe positivo che conduce il viaggio omerico del ritorno a casa, dove a ogni passo si rinnova il conflitto con se stessi e con la morte, riuscendo vincitori.  

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