lunedì 19 marzo 2012

19 marzo, San Giuseppe.

Son già passati 27 anni dal giorno della morte di mio padre, Renzo (1915-1985), eppure il suo ricordo, diciamo pure la sua presenza, sempre mi accompagna. In quell'anno scrissi questa poesia:


Preciso come un orologio svizzero[i]


Preciso come un orologio svizzero
veniva ad ogni festa
nel primo mattino
mentre noi dormivamo ancora
e si fermava con la nonna
                               in cucina
a bere un goccio di vino.
Portava L’Unità
e si pagava una volta al mese
insieme al bollino
della sottoscrizione
per la stampa comunista,
era un vecchio sondista
di nome Fabbrino.

La colazione a letto
                               il giornale
i versi tra noi
e il riso che forte
                               sgorgava,
poi i ricordi tuoi giovanili
di quando Severina
                               t’amava.

Ora che il male ha vinto
ora che la morte
ha gelato il tuo viso
e tace il clarino
come vorrei quel tempo
impareggiabile ritrovare!

Una diga farei ai giorni
per arrestare la gioia
e berla goccia a goccia.


[i] La pesca delle perle, 1985.

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