PALMIRO TOGLIATTI.
Oggi, il 21 agosto 1964, moriva a Yalta, nell'URSS, Palmiro Togliatti, leader del Partito Comunista Italiano che aveva fondato a Livorno, nel 1921, con Antonio Gramsci, Bordiga e altri compagni.
E’ morto Palmiro [i]
E’ morto Palmiro,
il migliore,
il Partito espone
le bandiere a lutto
col nastro tricolore.
Si parte per la
Capitale
occhi rossi di pianto
trattenuto,
e la gran foto sull’Unità,
il suo giornale.
Noi lo crediamo
invincibile e puro,
saggio e sicuro
della vittoria
del Partito Comunista,
a milioni alziamo
il pugno,
e la bandiera trista.
Il tramonto romano
è un rosso fiume
di gioia e di dolore,
il clero s’è rinchiuso
in Vaticano,
son mute le campane
e l’officine,
il battito del cuore
si dilata
tra la fiumana
che non ha mai fine.
Angelo era e non aveva ali,
santo non era e miracoli
faceva,
canta il poeta
la sua ballata arcana,
di braccianti ammazzati
e di lupara,
di Modena e Melissa,
Genova, Reggio e Portella,
laggiù nella piana,
dove il sudore si mischiò
col sangue.
E canta l’emigrante
di Torino stipato come
bestia nel vagone,
le valigie legate
con lo spago, di cartone,
e va' e va' a Marcinelle,
Ribolla, nella Ruhr,
a Dieppe ed a Namur,
l’anima e i polmoni
son neri di carbone!
Palmiro incita alla lotta,
difende i vinti, i derelitti
che il capitale
considera merce.
S’è spento un valoroso
un sole grande
dell’ideale,
poi dal buio emergeranno
i mostri,
sarà un demone odiato
della schiera dei martiri,
il simbolo del male,
Palmiro, l’assassino,
al servizio del rosso
Cremlino!
[i] La poesia è dedicata al Segretario
generale del Partito Comunista Italiano, Palmiro Togliatti (Genova, 26/3/1893 –
Yalta, 21/8/1964), in occasione dei funerali solenni che si svolsero a Roma il
25 agosto 1964, con la presenza di oltre un milione di persone ed ai quali
partecipai con un gruppo di comunisti di Castelnuovo di Val di Cecina.
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