Dal:
“Diario partigiano di Mauro Tanzini”,
“La
piccola banda di Ariano”, altri appunti sparsi e “I
preti
nella Resistenza delle Colline Metallifere Toscane”, di Carlo Groppi.
(XV)
Il Clero italiano ha avuto
729 morti dei quali 471 tra i sacerdoti secolari e 258 tra quelli regolari. 415
di questi morti sono dovuti a rappresaglia, a combattimento e a prigionia e
dispersione. Di questo numero fanno parte 9 vescovi, 238 parroci, 148
cappellani militari. Il Clero ha preso parte alla Resistenza intesa nel senso
più puro e spogliata anche dei non pochi errori, che, quasi inevitabilmente,
accompagnano sempre i grandi fatti, nel cammino delle nazioni. Ha inteso
collaborare ad una Resistenza che voleva significare ricerca e conquista di
libertà con metodi giusti, onorevoli e caritatevoli verso tutti,
indistintamente. E’ in questo senso che il clero ha collaborato. E non sarà
male ricordare che fu proprio in una canonica di Massa-Carrara che si tennero
le prime riunioni del CLN provinciale subito dopo l’8 settembre 1943, non sarà
male dire che di quel Comitato e delle sue sezioni comunali alcuni sacerdoti
furono membri attivi, mentre anche umili suore ne furono valorose, coraggiose,
indispensabili staffette. 9 furono i sacerdoti apuani uccisi dalle SS
italo-tedesche. 16 i sacerdoti rastrellati o sequestrati per un periodo più o
meno lungo; 17 i sacerdoti costretti a fuggire per un periodo più o meno lungo
perché minacciati di rappresaglia e di morte; 3 i sacerdoti incarcerati; 11 i
sacerdoti che hanno confortato e assistito i condannati a morte; 9 i cappellani
militari del clero diocesano; 23 i cappellani militari del clero regolare nati
in diocesi di Apuania.
Naturalmente, non si possono
nascondere e sono notissime le collusioni delle alte gerarchie della Chiesa
Cattolica con il fascismo e il nazismo e con tutti i regimi dittatoriali d’Europa.
E’ sufficiente sfogliare rapidamente tutti i giornali dell’epoca, in cronaca
nazionale e locale, per rendersene conto. Sulla controversa personalità del
Papa Pio XII sono stati versati fiumi di inchiostro e tuttora si indaga sulle
sue responsabilita verso la
Shoah. In particolare nel Reich i vescovi non si stancarono
mai di ammonire i fedeli ad accettare il governo hitleriano, come l’autorità
legittima alla quale era dovuta obbedienza. I vescovi ammonirono i cattolici tedeschi a “non
lasciarsi coinvolgere in progetti di resistenza al regime nazista” applicando
la parola d’ordine “i buoni cattolici sono sempre stati buoni patrioti!”. Dopo
il fallimento dell’attentato contro Hitler a Monaco di Baviera l’8 novembre
1939, il cardinale Bertram, a nome dell’episcopato tedesco e il cardinale
Faulhaber a nome dei vescovi bavaresi inviarono ferventi telegrammi di
rallegramenti a Hitler. Pochi anni prima lo stesso cardinale Faulhaber aveva
invitato tutti i cattolici tedeschi a recitare un Paternoster per la vita del
Fuhrer. Anche in Germania, come in Italia, eminenti cattolici furono membri di
gruppi di Resistenza e numerosissimi sacerdoti cattolici vennero giustiziati o
morirono in prigioni e campi di concentramento. Alcuni furono veramente martiri
delle loro convinzioni democratiche e pacifiste. Eppure, ed è triste
osservarlo, furono mosche bianche nel grande esercito delle mosche nere. Come
ha detto lo storico cattolico Friedrich Heer “in realtà ogni resistenza
cristiana a Hitler durante il terzo Reich era un fenomeno eccezionale e
indesiderabile…Nel 1945, la situazione era talmente critica che per salvare la
faccia e restaurare l’onore del cristianesimo ufficiale in Germania fu necessaria
una grandissima manovra di camuffamento dei fatti”. Nemmeno un Vescovo si vide
costretto a dare le dimissioni dalla propria carica! E qualcuno, profondamente
compromesso con il nazismo, fu promosso ad Arcivescovo e cameriere privato del
Papa. Non è nostro obiettivo, in questo lavoro, andare oltre. Vogliamo solo
ricordare che migliaia di antinazisti cattolici tedeschi furono torturati a
morte nei campi di concentramento di Hitler; l’intellighenzia polacca fu
sterminata; centinaia di migliaia di russi morirono perché considerati e
trattati come sotto-uomini slavi; sei milioni di esseri umani furono
assassinati perché non erano ariani…mentre avveniva tutto questo l’alto clero
in Germania appoggiava il regime che commetteva questi delitti. A Roma il Papa,
capo spirituale e supremo maestro morale della Chiesa cattolica universale, taceva.
(continua)
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