sabato 9 agosto 2014

Dal: “Diario partigiano di Mauro Tanzini”,
“La piccola banda di Ariano”, altri appunti sparsi e “I
preti nella Resistenza delle Colline Metallifere Toscane”, di Carlo Groppi.

(XI)


Don Giovanni Tasselli. “…7 giugno 1946: don Tasselli Giovanni parroco di Montecerboli (PI) benedice le bandiere rosse del PCI e del PSI di Montecerboli di fronte ad oltre 1000 persone. Invitato dal Vescovo, a mezzo telegramma, a recarsi a Volterra per darne spiegazioni. Si temono disordini se adottati provvedimenti di censura nei confronti del prete”.

Don Gino Bracci. In CET…pg 360 “…nell’eccidio di Niccioleta ebbe parte preponderante il parroco don Gino Bracci, che tentò l’impossibile, nei limiti consentiti in situazioni del genere, superficialmente giudicabili da chi operava al di fuori del villaggio. Forse anche la sua sacerdotale crisi successiva – psicologicamente difficile a spiegarsi in un prete del genere – non fu che la conseguenza delle minacce subite e dei suoi sforzi inimmaginabili nello stare vicino alle famiglie dei trucidati, perché non si allargassero gli odi e non si arrivasse a nuovi lutti ed inutili vendette. Merito anche soprattutto suo l’intervento pronto e largamente determinante del Papa Pio XII, che mandò direttamente una sua nipote con monsignor Baldelli a vedere a provvedere…a distanza di tempo, il clima anticlericale ha accecato per troppi anni l’ambiente maremmano e ha lasciato il dominio culturale alle sinistre che non hanno permesso una ricerca obiettiva nella storia di questo secolo e soprattutto nel secondo cinquantennio”.

Don Carlo Bartolozzi, parroco di S. Andrea Apostolo a Sassetta. Antifascista dal 1922, nato a Monteverdi Marittimo nel 1882 da Giovanni e Antonietta Giovannetti. Fino all’approvazione delle leggi razziali don Carlo costituì un costante punto di riferimento per tutti gli ebrei sfollati a Sassetta che trovarono in lui un amico pronto ad aiutarli e rischiare per loro. Svolse la sua azione con i partigiani e con il CLN facendo un prezioso lavoro di raccordo, di informazione, di aiuto, soprattutto per gli ebrei. Fu annoverato membro del CLN ottenendo dal Comando del Raggruppamento Patrioti Monte Amiata un attestato, datato 20 luglio 1944. Ricevette anche l’attestato Alexander che testimonia la sua appartenenza al Corpo Volontari per la Libertà. Anche grazie a don Carlo il paese di Sassetta non ebbe alcun cittadino vittima dei tedeschi e nessun ebreo fu catturato, allo stesso tempo, dopo la Liberazione, nessun fascista subì rappresaglie.

Don Ivo Martelli, studia a Roma ed incontra nella Biblioteca Vaticana alcuni leader nazionali dell’antifascismo, tra i quali Alcide De Gasperi. E’ tra i promotori della banda partigiana poi inserita nella III Brigata Garibaldi, che operò fra le montagne di San Vincenzo, Campiglia Marittima, Castagneto e Sassetta, tra il 1 settembre 1943 fino al 20 luglio 1944. Ricercato dalla Gestapo visse per mesi alla macchia con i partigiani con i quali partecipò d azioni militari nella zona. Fu il primo sindaco di San Vincenzo dopo la Liberazione e  Presidente del CLN comunale.

                                                                                                          (continua)


Nessun commento:

Posta un commento