Dal:
“Diario partigiano di Mauro Tanzini”,
“La
piccola banda di Ariano”, altri appunti sparsi e “I
preti
nella Resistenza delle Colline Metallifere Toscane”, di Carlo Groppi.
(XI)
Don Giovanni Tasselli. “…7
giugno 1946: don Tasselli Giovanni parroco di Montecerboli (PI) benedice le
bandiere rosse del PCI e del PSI di Montecerboli di fronte ad oltre 1000
persone. Invitato dal Vescovo, a mezzo telegramma, a recarsi a Volterra per
darne spiegazioni. Si temono disordini se adottati provvedimenti di censura nei
confronti del prete”.
Don
Gino Bracci. In CET…pg 360 “…nell’eccidio di Niccioleta ebbe parte
preponderante il parroco don Gino Bracci, che tentò l’impossibile, nei limiti
consentiti in situazioni del genere, superficialmente giudicabili da chi
operava al di fuori del villaggio. Forse anche la sua sacerdotale crisi
successiva – psicologicamente difficile a spiegarsi in un prete del genere –
non fu che la conseguenza delle minacce subite e dei suoi sforzi inimmaginabili
nello stare vicino alle famiglie dei trucidati, perché non si allargassero gli odi
e non si arrivasse a nuovi lutti ed inutili vendette. Merito anche soprattutto
suo l’intervento pronto e largamente determinante del Papa Pio XII, che mandò
direttamente una sua nipote con monsignor Baldelli a vedere a provvedere…a
distanza di tempo, il clima anticlericale ha accecato per troppi anni
l’ambiente maremmano e ha lasciato il dominio culturale alle sinistre che non
hanno permesso una ricerca obiettiva nella storia di questo secolo e
soprattutto nel secondo cinquantennio”.
Don Carlo Bartolozzi, parroco
di S. Andrea Apostolo a Sassetta. Antifascista dal 1922, nato a Monteverdi
Marittimo nel 1882 da Giovanni e Antonietta Giovannetti. Fino all’approvazione
delle leggi razziali don Carlo costituì un costante punto di riferimento per
tutti gli ebrei sfollati a Sassetta che trovarono in lui un amico pronto ad
aiutarli e rischiare per loro. Svolse la sua azione con i partigiani e con il
CLN facendo un prezioso lavoro di raccordo, di informazione, di aiuto,
soprattutto per gli ebrei. Fu annoverato membro del CLN ottenendo dal Comando
del Raggruppamento Patrioti Monte Amiata un attestato, datato 20 luglio 1944.
Ricevette anche l’attestato Alexander che testimonia la sua appartenenza al
Corpo Volontari per la
Libertà. Anche grazie a don Carlo il paese di Sassetta non
ebbe alcun cittadino vittima dei tedeschi e nessun ebreo fu catturato, allo
stesso tempo, dopo la
Liberazione , nessun fascista subì rappresaglie.
Don Ivo Martelli, studia a
Roma ed incontra nella Biblioteca Vaticana alcuni leader nazionali dell’antifascismo,
tra i quali Alcide De Gasperi. E’ tra i promotori della banda partigiana poi
inserita nella III Brigata Garibaldi, che operò fra le montagne di San
Vincenzo, Campiglia Marittima, Castagneto e Sassetta, tra il 1 settembre 1943
fino al 20 luglio 1944. Ricercato dalla Gestapo visse per mesi alla macchia con
i partigiani con i quali partecipò d azioni militari nella zona. Fu il primo
sindaco di San Vincenzo dopo la
Liberazione e Presidente del CLN comunale.
(continua)
Nessun commento:
Posta un commento