venerdì 7 maggio 2021







 

Al Castello di Bruciano

 

Da tanto desideravo salire ai ruderi del “Castello di Bruciano” ubicato su una sporgenza del massiccio dell’Aia dei Diavoli, arrivandoci però non dall’alto delle Incrociatine, ma dal basso, da un sentiero in prossimità del Mulino. E’ un sentiero credo abbandonato da anni, ed era segnalato per le MB. Ma solo nel senso della discesa! Perché l’ascesa sarebbe stata impossibile. A piedi invece è fattibile. Il “rudere” è ubicato alla quota di 742 metri slm.  Questo “Castello” fu signoria dei Conti d’Elci e passò alla Comunità di Volterra nel 1247. Andò presto in rovina e il suo vasto territorio di circa 2000 Ha, fu acquistato  nel XVIII secolo dai nobili Ricciarelli di Volterra che costruirono la Villa di Bruciano a due o tre miglia di distanza dal Castello. Ho il ricordo di essere salito lassù nei primi anni ’50. In quegli anni, con  alcuni amici, Giuseppe, Alberto, Alberto, si andava sul “Castello” cioè su quel monte, dopo che c’era stato il taglio del bosco, a far fascine di legna, che rivendevamo al Forno della COOP del paese, mi sembra al prezzo di 15 lire a fascina. La “guardia” della Fattoria di Bruciano chiudeva un occhio vedendo la fatica di noi ragazzi, e così non ci faceva pagare la tassa del “macchiatico”. Le fascine si trasportavano con un carretto rudimentale trainandolo e spingendolo…Ci scrissi qualche anno più tardi anche una poesia:

 

Autunno 1955

 

Con Beppe, il Vizzo e Paperino

si tagliava sul Castello di Bruciano

quindici lire a fascina per il forno

della Cooperativa;

prima dell’alba in piedi

il cielo freddo come una lama

 

- NON SONO STATO QUEL POLTRONE

CHE DICI ! -

 

pane, salsiccia e vino,

al Fontin de’ cani, poi lungo i fossi

e le balze ai ruderi antichi

cantando felici.

Tutta la valle era in festa

al rumore di accette e pennati

in quei giorni incantati

nella grande e misteriosa foresta.

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