martedì 13 aprile 2021

 



DEL MIO BLOG E DI UNA GRANDE AMICIZIA!

 

Nel giugno 2007 ho creato un Blog (LA VITA LARGA), luogo dove potevo raccontare la mia vicenda  umana e creativa, luogo un po’ segreto, con pochi contatti, che nel tempo erano aumentati, che mi permise di instaurare importanti rapporti di amicizia e di creatività. Avevo inserito un motto al titolo, per precisare i confini del mio esperimento: “Da un’area marginale; un’esperienza di vita; di creatività che ha attraversato il ‘900 con le sue speranze, la sue tragedie, i suoi disinganni. La ricerca della felicità”. E come epitaffio al mio nome: “I poeti non hanno biografia, ma destino, e il destino non si narra, si canta”.

Ho ritrovato un post del 2007: “Carlino”, ricopio: “M’ha chiamato al telefono “Carlino”. Il grande amico che mi aiutò a farmi uomo, ad amare l’arte, la verità e la coerenza, quando intorno a noi regnavano interessi meschini, l’incultura e imperavano i “voltagabbana” e i “tirapiedi” di capi e capetti. Era il mio maestro e gli devo tanto. Credo che persone come lui non ce ne siano più, oggi! E sono contento che abbia scritto la sua breve autobiografia: “Da Balilla alla Repubblica, 2.6.1946”. Di Carlino ho un fascicolo di poesie, ho visto le centinaia di disegni dal vero, possiedo un simpatico fascicolo di vignette fustigatrici di vizi dei personaggi politici italiani. E’ un uomo mite, delicato, e il mio cruccio è quello di vederlo solo di tanto in tanto, di non godere più a lungo della sua compagnia. Ma così è la vita! Al telefono voleva ringraziarmi per il dono del libricino (La cometa Swan), che ha letto e riletto.  Dice che ho raggiunto l’alta maturità nella mia incessante ricerca poetica…parole dolci come il miele, lievi come una tiepida brezza di primavera, per un palato che mestica  quasi sempre amaro e per orecchie  offese dal bombardamento mediatico dei telegiornali e degli insulsi programmi “di politica culturale”, falsi confronti, falsi scontri, che si consumano nel pantano della politica italiana. A te, caro amico, a noi che ricerchiamo ancora ostinatamente la felicità (nonostante il mixer di alcune pillole al giorno, il collirio serale, le pomate antidescquamazione e antirosacea, le bustine di magnesio e potassio, l’immancabile miorilassante  pre-notturno ecc. ecc., dedico sei recentissime poesie inedite, per farmi sentir vivo e per testimoniare che il tuo “discepolo” non ti ha del tutto tradito! Le poesie erano: Fabbrica amica; Al Sismografo; Alba di lotta; La strada del Poggione; Scornello, Scuola Aziendale.

 

Ripropongo Scuola Aziendale:

 

Volevo imparare i segreti del mondo

e i sogni dei poeti.

Prima dell’alba mi alzavo

e i merli volavano nell’orto

tra meli e ciliegi. Poi il sole

accarezzava di Raspino i legni antichi

e già si udivano le donne

nelle piccole stanze

                   ridere felici.

 

 

 

Giornate immense, uomini grandi,

parole come leggi scritte col sangue

e Saba e Neruda mi tenevan

                                      per mano.

Sembravano gli astri essere immoti,

ferma la ruota del tempo,

senza male e tormento la vita,

puro l’amore, infinito il desiderio

negli occhi bambini.

Ora son morti tutti i professori

della Scuola Aziendale,

ce ne andiamo in pensione anche noi,

uno ad uno, e sembra incredibile

abbandonare per sempre la terra

come semi bruciati dal vento.

 

 Nel 2011 questo Blog fu soppresso. Ma ne riaprii un altro, che vive ancora (GRAZIE ALLA VITA). Cerco di alimentarlo con fatti personali, del borgo ove vivo, dei ricordi, insomma di una vita minuta e appartata, che volge al tramonto. Aggiungo volentieri immagini fotografiche grazie alla mia inseparabile  SONY 20.1,  avendo abbandonato le mie, un tempo amate, Nikon (che tengo gelosamente in un cassetto), dato che non mi permettevano la trasposizione sul Web. E così testi e immagini riesco a stamparli e rilegarli anno  dopo anno, cercando di superare le incertezze che contraddistinguono l’esistenza del Blog! Ben sapendo tuttavia che anche la vita della carta e dei toner non sarà troppo lunga. Del resto nulla sulla Terra è eterno, e poi, a che scopo? E tutto cambia, tutto.

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