lunedì 18 maggio 2020




Ricordo del mio incontro con un Papa.

San Giovanni Paolo II, il Papa polacco, del quale oggi si celebra il Centenario della nascita, venne  a Volterra il 23 settembre 1989



in visita pastorale. Fu un avvenimento eccezionale che rendeva anche omaggio al radicamento del cristianesimo nella città, e ciò non deve stupire se il secondo Papa, il successore di  Pietro, fu proprio un volterrano:  Lino, figlio di Herculanos della famiglia dei Mauri (in etrusco Murria). (poi San Lino, patrono di Volterra). Ma Volterra annovera tanti altri Santi e Sante, compresi quelli che prima del Mille evangelizzarono tutto il grande territorio volterrano, erigendo le Pievi Matrici e facendo di Volterra una Diocesi ricca e vastissima, della quale le vestigia non sono ancora scomparse. Come tutti i Sindaci dei Comuni della Diocesi ed altre personalità, fui invitato anch’io a questa cerimonia che registrò una eccezionale partecipazione popolare.

Naturalmente gli incontri si limitarono ad una stretta di mano e ad una breve frase, introdotta dal Vescovo  Bertelli, mio carissimo amico, che, conoscendo le mie idee politiche, mi presentò con particolare calore e, forse un po’ di ironia!

Ci scattarono alcune foto e le mie tre sono molto significative. In una c’è la presentazione e il Papa mi porge la mano aperta, nella seconda il Papa mi stringe la mano e nella terza, mentre mi allontano, il Vescovo deve aver aggiunto  qualcosa che fa sorridere il Papa!

Per dire la verità, mi ero avvicinato alla Chiesa Cattolica, al tempo del Papa Roncalli, Giovanni XXIII, il quale  in una delle sue encicliche aveva finalmente liberato tutti  gli iscritti al partito Comunista Italiano, dalla famosa “scomunica” di Papa Pacelli, facendo una distinzione netta tra “errore” ed “errante”. L’errore, cioè l’ideologia marxista, veniva condannata, ma “l’errante” era proprio una figura amata, e da rispettare.

Nessun commento:

Posta un commento