martedì 5 maggio 2020








Del mio studiolo.

Sono fortunato ad avere nel nostro appartamento una stanzetta tutta per me! Un tempo, quando l’appartamento era diviso tra due famiglie, questa stanza con il balcone era la nostra cucina, dopo, con la crescita delle nostre due figlie, la morte del nonno Filiberto, e il trasferimento in una nuova casa a poche decine di metri dalla nostra, dei genitori di mia moglie, Enzo ed Eny, essa fu adibita a cameretta della figlia minore. Infine trasferitasi a Siena la figlia maggiore, e trasferitasi in una casa del Borgo medievale del Paese l’altra figlia dopo il suo matrimonio, tutto l’appartamento è rimasto per me e mia moglie! Lo abbiamo un po’ ristrutturato facendo un ampio salone unificando gli spazi di due camere; destinando un’altra camera per  eventuali “ospiti” e lasciando a me, come studiolo, la stanza con il balcone! Adesso ci sono i libri e le pubblicazioni che ho accumulato negli ultimi  due decenni, la connessione internet,  la seggiolina per la mia gatta cieca, e qualche immagine ricordo delle nostre vite. E’ un luogo caldo in inverno (per una scelta politica azzeccata degli Amministratori degli anni ’80, tutti i centri abitati del Comune di Castelnuovo, e molte case sparse,  hanno il riscaldamento geotermico a costo equo), areato, luminoso e silenzioso, e dal terrazzo ho una visuale abbastanza ampia, sia delle colline che del cielo. Ho fotografato due giorni fa l’intero spazio interno, per futura memoria.

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