martedì 3 aprile 2018




PASSIONI, SPERANZE, ILLUSIONI. CAP. 85.

Considerazioni sull’Unità Nazionale Geotermica (UNG)
        
         Nel 1980 si è completata la ristrutturazione dell’UNG con la consegna dei “quadri organizzativi delle posizioni “A, B, C” e il confronto tra le Direzioni Enel e le Organizzazioni Sindacali. Quando scriviamo manca ancora una valutazione unitaria globale, che effettueremo nei prossimi giorni; esprimiamo quindi alcune nostre considerazioni, soprattutto di carattere generale, rimandando per quelle più particolari ad una attenta lettura dei vari documenti ampiamente diffusi in Fabbrica  e a quella dei nostri “giornalini”.
         Alla geotermia ed al suo sfruttamento si aprono prospettive assai favorevoli, sia dal punto di vista dell’utilizzo per produzione di energia elettrica, sia da quello per riscaldamento in vari processi civili-agro-industriali.
         Inutile qui richiamarsi ai problemi energetici nazionali e internazionali, alle difficoltà di reperire fonti integrative e alternative al petrolio, stante le opposizioni sul nucleare ed anche i tempi lunghi che occorrono per costruire nuove centrali; diremo che, senza essere catastrofici, il petrolio sarà in futuro regolato secondo la formula: “quantità decrescenti a prezzi crescenti”. Ecco che le volontà politiche nascono dalle necessità, e quindi la geotermia viene rivalutata. Il suo apporto quantitativo e qualitativo sarà modesto, ma nondimeno esso è utile e sarebbe imperdonabile non utilizzarlo al massimo.
         Larderello e le zone geotermiche in produzione resteranno al centro di questa fase di sviluppo, né potrebbe essere altrimenti, e man mano che le nuove applicazioni tecnologiche saranno introdotte nella perforazione, nel trasporto, nella ricerca e sfruttamento dei fluidi endogeni, il periodo storico di utilizzo e le potenzialità nazionali si amplieranno notevolmente.
         Noi sappiamo che non bastano né le volontà politiche né le necessità contingenti a far concretizzare la fase di sviluppo. Saranno indispensabili il pieno apporto dei lavoratori e le capacità dei ricercatori e dei Dirigenti. Per parte nostra siamo stati disponibili e lo saremo ancora per assecondare un reale cambiamento in positivo delle attività geotermiche; del resto quando l’Enel perseguì il piano di un totale ridimensionamento di Larderello con il blocco delle assunzioni, il blocco degli investimenti, la diminuzione della produzione, l’invecchiamento degli impianti, il decremento del parco sonde e la diminuzione dei metri perforati annualmente, fu il sindacato che promosse un largo movimento di opinione e di lotta, fino alla lenta ripresa della seconda metà degli anni ’70 e poi fino alla “svolta” recente.
         Occorre adesso una reale capacità di direzione a tutti i livelli con innalzamento delle qualità e delle quantità degli uomini preposti a questo ruolo, prescindendo da qualsiasi scelta di carattere politico e clientelare.
         Occorre una completa osmosi tra ricerca-perforazione-manutenzione-produzione (quindi anche tra Unità Nazionale Geotermica – UNG - e Gruppo Impianti Geotermoelettrici – GIG -), superando le barriere burocratiche e l’arroganza di un sapere usato talvolta più per favorire la carriera che per dare un contributo al lavoro. Occorre infine una organizzazione degli uomini e dei mezzi funzionale, che elimini gli sprechi, le sacche di parassitismo e di assenteismo nascosto, valorizzando la piena professionalità dei dipendenti o, quando essa è scarsa, costruendola, in modo da dare uno scopo pieno e soddisfazione a tutti i lavoratori.
         Alcune risposte non ce le potrà dare la Direzione dell’UNG, esse dovranno venire dal contratto, in particolare quelle del superamento dei ristretti livelli di inquadramento che stanno avvelenando tutto l’Enel e dintorni. La Cgil non vuole essere un sindacato di frammenti: occorre quindi anche da parte nostra, uno sforzo per capire i cambiamenti avvenuti nella società, le nuove figure emergenti, i tecnici, i “quadri”, e avviare con loro un più stretto rapporto operativo.
         Alla Direzione UNG rimproveriamo la mancata consegna dei “Programmi”, sia di quelli generali, sia di quelli delle Officine di manutenzione e del Centro Dimostrativo Larderello per l’utenza termica. Sappiamo che sono pronti e stampati da mesi, che ogni tanto viene cambiata una virgola o una parola per renderli sempre più perfetti, ma il danno che l’Enel stesso si procura è ben più grande di qualche piccola imprecisione del testo…è la perdita di credibilità perché senza tali programmi è più difficile comprendere le intenzioni della Direzione e pertanto si incrementano aree di scetticismo e di menefreghismo, sia all’interno che all’esterno della Fabbrica.
         Per quanto riguarda gli organici dell’UNG, essi dovrebbero avere un incremento di 138 unità al 31 dicembre 1983. Per coprire perdite causate dai pensionamenti e trasferimenti sono probabili circa 350 nuove assunzioni nel periodo 1 gennaio 1980 – 31 dicembre 1983. In queste cifre rientrano le assunzioni di oltre 25 laureati e 50 diplomati, secondo le varie specializzazioni. Un possibile aumento in assoluto dei livelli occupazionali potrà essere verificato tra due-tre anni in relazione allo svolgimento del programma UNG ed ai risultati conseguiti.
         Indipendentemente dalle verifiche che faremo insieme alla Direzione, siamo dell’avviso  di organizzare entro il prossimo anno una pubblica iniziativa per fare il punto e valutare tutta la problematica connessa alla geotermia, quindi all’UNG e al GIG.
         Un anno fa, esaminando le attività del 1979, e la costituzione dell’UNG, esprimevamo un giudizio “complessivamente positivo” pur rilevando che molte proposte del sindacato non erano state accolte dall’Enel. Né profeti di sventura, né entusiasti: ma attenti e critici per far progredire interessi collettivi delle zone geotermiche e dei lavoratori di Larderello. Fu una scelta non facile, ma realistica, che nel corso di quest’anno abbiamo consolidato dimostrando altresì, a chi ci vedeva in un ruolo passivo ed accondiscendente, che la Fnle-Cgil non si è tirata indietro nel confronto con la Direzione, né ha fatto occhiolini per qualche privato interesse; ha cercato invece, con onestà e chiarezza, di assolvere quei compiti che i propri iscritti e una larga parte dei lavoratori gli hanno democraticamente assegnato.

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