mercoledì 15 febbraio 2017



Piazza del Plebiscito, nella porta che si intravede a dx. abitano Genny, Aida e Nuredin. La persiana che si trova sopra la panchina adesso non c'è: da circa due anni è "riparazione"?  La privacy è limitata. Si potrebbe  ricollocare?

Profughi, accoglienza, sostenibilità, e un  gesto di umana solidarietà.


Dal novembre 2016 si è costituito a Castelnuovo di Val di Cecina un “COMITATO DI ACCOGLIENZA SOLIDALE. Il Comitato è sorto per una reazione umanitaria alla posizione del Sindaco del Comune, contraria all’accoglienza di “profughi”  nel nostro Comune, definito “ad accoglienza zero”. Questa posizione intransigente si  è determinata all’arrivo di tre giovani ragazze africane, destinate a Castelnuovo dalle Autorità di Governo (Prefetto), con una procedura d’urgenza e, all’inizio, con carenza d’informazione. D’altra parte sappiamo che il nostro Comune non è l’unico in Italia a manifestare tali posizioni, ma, anzi, soltanto il 25% di tutti i comuni italiani sono quelli disposti all’accoglienza. Quindi il problema è nazionale, più che locale. Naturalmente il Sindaco ha messo a disposizione delle tre “profughe” un appartamento  provvedendo, col personale del Comune,  a tutte le altre incombenze di accoglienza. Tra l’altro, dopo poche settimane dall’arrivo, due di queste ragazze sono scomparse “nel nulla” ed a oggi risultano”clandestine”. Al loro posto è arrivata una “profuga” con il figlioletto di circa due anni di età, di nazionalità diversa da quella della ragazza rimasta. Difficile farsi capire e capire le loro esigenze. Molti cittadini hanno dato sorrisi, calore umano, e provveduto alle prime necessità. Su questa spinta volontaristica è poi sorto il COMITATO DI ACCOGLIENZA SOLIDALE”, regolarmente registrato che ha provveduto  ai contatti con le profughe e con le altre Istituzioni del Comune. Il Comitato è costituito da 7 persone e conta oltre 50 cittadini iscritti appartenenti a 9 Associazioni. E’ stato approvato uno Statuto  con la definizione degli obiettivi primari: dialogo, disponibilità all’accoglienza, reciproco arricchimento, superando in tal modo l’atteggiamento iniziale di ostilità del Sindaco. Il Comitato si prefigge inoltre lo scopo di sviluppare forme di prevenzione e di lotta all’esclusione, alla xenofobia, all’intolleranza, al disagio, all’emarginazione ed alla solitudine. Il Comitato sta adesso raccogliendo le firme per sostenere la richiesta all’Amm.ne Comunale dell’apertura di uno “Sportello Immigrati”, senza dover ricorrere a quelli di Pomarance (aperto per 6 ore settimanali) e Ponteginori (aperto per 3 ore settimanali), oberati di lavoro e pertanto al limite del collasso. La presenza di extracomunitari a Castelnuovo è elevata, al 1° gennaio del 2016 ammontava al 19,2% dei residenti (circa 420), il numero di bambini  figli di extracomunitari nelle scuole materna, elementare e media ha superato il 50%; su 180 studenti, 91 sono extracomunitari. L'apertura di un apposito sportello immigrati nel Comune rappresenta quindi un'esigenza sempre più evidente e imprescindibile. Sono convinto che presto questo”Sportello Immigrati” potrà funzionare a Castelnuovo e che  il Sindaco e la Giunta non saranno sordi alla richiesta. Vorrei anche invitare il Sindaco Alberto Ferrini, a fare un gesto “umanitario”, al di là della visione “politica” che  ha ispirato la sua posizione contraria all’accoglienza dei profughi, andando a trovare e salutare le due profughe Anita e Genny ed il piccolo Nuredin. Mi ricordo che tra il 1987 ed il 1988, quand’ero sindaco, arrivarono a Castelnuovo, da Brindisi, i primi profughi dall’Albania. Non solo maggioranza e minoranza si impegnarono ad accoglierli, trovargli casa, e poi lavoro, facilitando il loro inserimento, ma, poco dopo, dettero “accoglienza solidale” ad un cittadino marocchino, il primo che  arrivò da noi, poverissimo, al quale fu trovato l’alloggio nella ex scuola di Montecastelli ed un lavoro presso una Ditta della zona. I suoi figli sono oggi cittadini italiani, abitano ancora tra noi e le loro famiglie sono oneste e laboriose. Certo, da allora, la questione è notevolmente cambiata, ed anche il nostro Comune si deve misurare con “la sostenibilità” del territorio all’accoglienza, la quale ha raggiunto un livello molto elevato. Problemi non indifferenti che tutti dovremmo affrontare senza alcun pregiudizio. 

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