domenica 12 febbraio 2017



EMIGRAZIONE.

Quando anche noi eravamo migranti e attraversavamo l’Oceano in 30 e più giorni ed ad accoglierci, il più delle volte, dopo la “quarantena” di disinfezione ad Ellis Eiland, erano trafficanti di uomini e sfruttatori!

La comunità di Castelnuovo di Val di Cecina è stata in passato una “terra di emigranti”. Nella seconda metà dell’800, a partire dal 1888, la Comunità è testimone di una grande emigrazione verso l’Europa e le due Americhe, emigrazione che si intensificherà fino allo scoppio della Prima Guerra Mondiale con effetti sociali di grande rilevanza. La crisi che colpisce l’Italia da questo anno fino al 1896 costringe  un gran numero di italiani ad emigrare, Dal 1896 al 1900 si calcolano dalle 300.000 alle 350.000 partenze ogni anno, con un forte numero di emigranti permanenti. E’ stato calcolato che nell’ultimo ventennio dell’800 gli emigranti italiani supereranno i 2.000.000 di unità. I dati precisi sull’emigrazione iniziano ad essere raccolti in base alla legge Crispi n. 5887, dal 1888, anno nel quale non si registra alcuna partenza da Castelnuovo  se non quella di numerosi operai stagionali per la Corsica, dato che la Francia non richiedeva documenti di espatrio. Si tratta, in prevalenza, di operai carbonai, segantini e cavatori del ciocco di scopa. Arrivano inoltre notizie pessimistiche su operai manovali impiegati in opere pubbliche, emigrati in Grecia che fanno rallentare le partenze. In sostanza i flussi di espatrio dall’Italia sono notevoli:
dall’anno 1876 al 1885: 850.000 emigranti verso i paesi europei; 465.000 verso i paesi extraeuropei, dei quali: 88.000 verso gli USA; 174.000 verso l’Argentina; 61.000 verso il Brasile.  
dall’anno 1886 al 1895: 960.000 emigranti verso i paesi europei; 1.421.000 emigranti verso i paesi extraeuropei, dei quali: 377.000 verso gli USA; 414.000 verso l’Argentina; 504.000 verso il Brasile.
Dalla Comunità di Castelnuovo, per il periodo 1881-1900, emigrano circa 40 persone ogni anno. Tuttavia la massiccia emigrazione avverrà più tardi, tra il 1901 ed il 1914 (oltre 400 giovani, al seguito dei quali si aggiungeranno le mogli, sposate per “procura” ed anche altre “giovani donne a scopo corruzione”), e sarà prevalentemente diretta verso gli Stati Uniti d’America, stato della Pennsylvania, bacino carbonifero di Pittsburgh e verso la Francia, Dipartimento del Delfinato, area della città di Vienne. Tuttavia molti castelnuovini si stabiliranno anche a Paterson nel New Jersey. Verso la Francia (Corsica) si attiverà inoltre un costante flusso di stagionali. L’emigrazione verso territori italiani e confinanti si compensa con le relative immigrazioni, mentre quella stagionale è diretta soprattutto in Maremma.
Da una nota del 1891 si rileva che: nel Comune di Castelnuovo si registra la prima richiesta di un passaporto per gli Stati Uniti d’America, segno dell’inizio dell’emigrazione verso quel paese. L’Italia ha sottoscritto col Brasile un accordo per l’immigrazione di 5000 operai nello Stato di Pernambuco, nel nord. Il clima vi è malsano, e la temperatura elevata. Positiva è invece l’emigrazione per gli Stati del Sud del Brasile, ai quali finora l’emigrazione italiana si è rivolta. Difficili le condizioni degli emigranti che espatriano verso il Venezuela dove è in corso la costruzione della ferrovia Caracas-Valenza (30 chilometri nello Stato di Miranda). Il vitto è caro e il salario appena di 9-10 lire al giorno.
Ho raccolto alcune storie di emigranti castelnuovini ed anche una più completa ricostruzione dell’emigrazione di una intera famiglia, i Bisogni. Quanto grande sia stato questo flusso migratorio lo deduco dal coinvolgimento della mia famiglia: la nonna emigrò per alcuni anni in Lombardia, come cameriera di una nobildonna; il nonno paterno emigrò negli USA e rientrò dopo alcuni anni più povero di quando era partito; mia suocera e sua sorella son nate negli USA dov’erano emigrati i loro genitori; tre zii di mia moglie emigrarono negli USA e di loro soltanto uno ritornò per una breve visita a Castelnuovo nel 1963; là cambiarono il cognome con una versione inglesizzata. Di un’altra famiglia appartenente al ramo dei Groppi, tengo ancora i contatti con i discendenti che vivono nel Colorado, in Florida e nel New Jersey…
 E’ anche su questa base “culturale” ed “umana” che sono entrato a far parte del “Comitato di Accoglienza Solidale” che si è recentemente costituito a Castelnuovo di Val di Cecina, una bellissima realtà,  alla quale invito ad aderire, e della quale riprodurrò i comunicati più significativi.

Ne parleremo in un post successivo.

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