Uno sguardo
complessivo alla storia: Fascismo e Resistenza (III)
Con
l’8 settembre 1943 l’esercito italiano si dissolse e circa 600 mila soldati ed
ufficiali furono disarmati dai tedeschi e rinchiusi nei campi di concentramento
del Reich, altri soldati, che si opposero ai tedeschi per non farsi disarmare,
come a Cefalonia e Corfù, vennero trucidati, più di diecimila! Il Re e il Capo
delle Forze Armate, maresciallo Badoglio,
fuggirono nel sud d’Italia, a Brindisi, e Mussolini, imprigionato il 25
luglio 1943 sul Gran Sasso, liberato il 12 settembre 1943 dai paracadutisti
tedeschi costituirà in accordo con Hitler, la RSI nell’Italia non ancora liberata, stato
fantoccio, al servizio del nazisti, con capitale a Salò, sul Lago di Garda.
Ai
nuovi minacciosi richiami alle armi dei giovani italiani, per inquadrarli nelle
Brigate nere della RSI, moltissimi non si presentano rifugiandosi nelle
campagne, nei boschi e sulle montagne. A settembre del 1943 sorgono le prime
bande partigiane, formate da vecchi antifascisti, comunisti, socialisti,
repubblicani e cattolici e ingrossate dai “renitenti alla leva”, cioè dai
giovani nati negli anni 1923, 1924 e 1925, che rifiutano la chiamata alle armi.
A Massa Marittima un gruppo di giovani si riunisce clandestinamente nella Torre
del Candeliere dando vita ad una delle primissime formazioni della Resistenza a
nord di Roma, quella che più tardi si
trasformerà attraverso una fase politico-militare molto complessa, nella Terza
Brigata Garibaldi al comando di un militare di carriera, il maggiore Mario
Chirici, dalla quale si formerà la XXIII
Brigata Garibaldi, al
comando di Alberto Bargagna.
Le
Brigate partigiane saranno sciolte agli inizi di luglio 1944 dopo nove mesi di
lotta, mentre gli americani, inglesi ed i francesi delle armate d’Oltremare,
avanzando da Roma verso il Nord, libereranno quasi tutto il territorio della
Toscana e dell’Italia Centrale arrestandosi su una delle ultime linee di difesa
tedesche sugli Appennini liguri-emiliano-romagnoli, la “linea gotica”. Si
ricostituiscono inoltre i primi raggruppamenti del nuovo esercito italiano con
gli ex militari e molti partigiani che si arruolano spontaneamente per
combattere contro nazisti e fascisti e contribuire alla liberazione d’Italia.
Sono i Gruppi di Combattimento “Cremona” e “Friuli”.
Nel
Nord Italia la guerra, dopo il freddissimo lungo inverno del 1944 proseguirà
fino al 25 Aprile 1945, giorno in cui il Comitato di Liberazione Nazionale Alta
Italia lancia l’ordine dell’insurrezione generale che porterà in breve alla
liberazione da parte dei partigiani delle maggiori città, Genova, Torino,
Milano, Bologna…Mussolini, in fuga verso la Svizzera con l’amante e alcuni fedelissimi, sarà
catturato nei pressi del confine e fucilato il 28 aprile.
L’8
maggio Truman, Churchill e Stalin annunciano al mondo la fine della guerra in
Europa e la bandiera rossa sventolerà sulle macerie di Berlino. In Asia si
combatte ancora, su molti fronti, una guerra sanguinosissima e gli americani
decidono di sperimentare le nuovissime
armi atomiche, sganciando il 6 ed il 9
agosto 1945 due bombe sulle città di Hiroschima e Nagasaki e causando la
pressoché distruzione delle medesime e la morte immediata di oltre 200.000
persone civili, alle quali si aggiungeranno negli anni seguenti altre migliaia
di morti per i tumori causati dalle radiazioni atomiche. L’imperatore del
Giappone è costretto a firmare la resa senza condizioni, come la Germania hitleriana, il
15 agosto 1945.
(continua)
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