Pieter De Witte (Pietro
Candido, Bruges 1540 - Monaco di Baviera, 1628).
Volterra e le quattro
pale a tema: la “Deposizione di Cristo dalla Croce”.
L’attuale mostra in Palazzo
Strozzi a Firenze (8 marzo – 20 luglio 2014), unica ed irripetibile, con il
confronto di due grandi artisti del manierismo, il Rosso Fiorentino ed il
Pontormo, mi ha riportato alla grande mostra sul pittore Pieter De Witte (Pietro
Candido) ed il suo tempo, inaugurata a Volterra il 31 maggio 2009 e chiusa l’8
novembre 2009. Si trattò di un evento di portata internazionale, organizzato
dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Volterra, con la collaborazione di
Enti, studiosi, Amministrazioni locali, Istituzioni d’arte e Musei nazionali e stranieri,
nonché di critici ed esperti d’arte italiani e tedeschi, poeti e musicisti. Furono
editi due prestigiosi cataloghi, in lingua italiana ed in lingua tedesca. La
mostra volterrana ebbe un solo difetto: il basso numero dei visitatori, di poco
superiore ai diecimila, rispetto all’entità dell’investimento. In parte esso fu
addebitato alla “crisi” economica che investì praticamente tutto il sistema
espositivo, non solo italiano. In altra parte, alla sua eccessiva “alta
specializzazione culturale”, troppo elevata per il “gusto” delle “masse”. Del De Witte vi furono esposte le due grandi
pale d’altare: il Compianto sul Cristo morto e l’Adorazione dei pastori, mentre
una terza opera, Volterra affidata alla Vergine dai Santi protettori, essendo
impossibile rimuoverla dalla Cattedrale, nella quale si trovava collocata da oltre quattrocento anni, fu inserita in un percorso itinerante. Si parlò,
allora, di un altro eccezionale progetto per Volterra, riunire per la prima
volta le quattro opere presenti in città relative alla “Deposizione dalla croce di Cristo” e cioè:
1)
La deposizione
lignea policroma (datata 1228) esistente in Cattedrale;
2)
Il Compianto sul Cristo morto di De Witte (datato
1580), che si trova nella Civica Pinacoteca;
3)
La deposizione dalla Croce del Rosso Fiorentino (datata
1521), che si trova nella Civica Pinacoteca;
4)
La deposizione di G. Paolo Rossetti, posta nella chiesa
privata di S. Dalmazio in Volterra (datata tra il 1551 ed il 1556).
Oggigiorno, è
un progetto veramente utopico! Tuttavia invito gli appassionati d’arte e dei
tesori che la meravigliosa città di Volterra racchiude, ad inserire nel loro
breve o lungo tour nella città etrusca la visita a questi capolavori, dell’arte
e della fede. Mi ringrazieranno, tacitamente.
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