Uno sguardo
complessivo alla storia: Fascismo e Resistenza (II).
Stamani
parleremo di Resistenza: guerra partigiana, stragi, eccidi e violenze nella
nostra zona, ossia nelle Colline Metallifere. Non basterebbe un corso di molte
lezioni per esaminare nel dettaglio la complessa situazione tra gli anni
1938-1945, perciò affronteremo soltanto alcuni episodi, tra i più salienti, e
in una dimensione territoriale ristretta, quella dove nacquero ed operarono
alcune formazioni partigiane: la XXIII
Brigata Garibaldi e la III
Brigata Garibaldi, con le loro più piccole articolazioni,
bande e distaccamenti, tralasciando gli avvenimenti della fascia costiera da
Grosseto a Livorno e dell’area senese-amiatina, ove operarono, prevalentemente la Brigata Garibaldi
Spartaco Lavagnini e il Raggruppamento Patrioti Monte Amiata, la prima di
tendenza comunista, la seconda monarchica.
La
bibliografia su questo tema è ampissima, sia storica che memorialistica e nella
Biblioteca Comunale credo troverete i miei libri e quelli di Jader Spinelli,
Mauro Tanzini, Aroldo Salvadori, Aldo Merlini, Michele Fontanelli, Ugolino
Della Gherardesca, Brunello Ticciati, Paolo Ferrini, Giovanni Batistini, Lelio
Lagorio, Enzo Giustarini, Katia Taddei (è una vostra professoressa), Fosco
Sorresina ed altri. Nel libro di Jader Spinelli, La liberazione a Pomarance, i
fatti della Resistenza sono praticamente e minuziosamente descritti quasi
giorno per giorno e forse alcuni di voi li conosceranno già.
Dopo
la prima guerra mondiale 1914-1918, che costò all’Italia un numero altissimo di
morti, mutilati e feriti (circa due milioni in tutto), si aprì un periodo di
caos politico caratterizzato da una gravissima crisi economica. Lo sbocco di
tale crisi portò alla guida del Paese il Partito Fascista capeggiato da Benito
Mussolini. Nel 1922, dopo il tentativo del “falso golpe” con la marcia su Roma
degli squadristi fascisti, il Re offrì la guida del Governo a Benito Mussolini
ed ai suoi camerati. Si istaurò una vera e propria dittatura e tutte le libertà
democratiche furono soppresse mentre si intrapresero azioni di guerra in Africa
(1935) e in Albania (1939) alla vana conquista di un “impero”, stringendo
alleanze con la Germania
nazista di Adolf Hitler e con il Giappone imperialista. Come atto di sudditanza
a Hitler vennero proclamate in Italia, nel 1938, le “leggi razziali” che
comportarono per tutti gli insegnanti e studenti ebrei l’espulsione dalle
scuole, il sequestro dei loro beni e l’impedimento dei matrimoni misti.
Migliaia di ebrei furono costretti ad emigrare all’estero.
Dopo
una prima fase di guerra favorevole alle
armate hitleriane, alla fine del 1942, con la vittoria dei russi nella
battaglia di Stalingrado nella quale oltre 80 mila soldati e ufficiali tedeschi
furono fatti prigionieri, iniziò l’irreversibile declino che porterà l’Italia,
l’8 settembre 1943, alla firma dell’Armistizio (cioè di un trattato di pace)
con le armate delle potenze Alleate, cioè americani, inglesi e francesi
d’Oltremare del generale De Gaulle. Il giorno seguente nasce il CLN, costituito
dai rappresentanti di tutti i partiti antifascisti che avevano operato
all’estero e nell’illegalità. Ormai i tedeschi e gli italiani sono stati
sconfitti in Africa, mentre sul fronte orientale le armate russe avanzano verso
la Germania
e gli anglo americani sbarcano sulle coste della Normandia, in Sicilia e
successivamente a Salerno. Anche in Asia le armate giapponesi, alleate dei
nazifascisti, cominciano a cedere agli americani, ai cinesi ed ai francesi.
(continua)
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