Ciao Ivan…
Ho conosciuto Ivan Tognarini nel
pieno della sua maturità intellettuale e passione politica. Mi ha aiutato
disinteressatamente nelle mie ricerche, pur sapendo che mi occupavo di
“microstoria” della Resistenza, di fatti che non sarebbero mai andati oltre un
ambito territoriale assai ristretto. Due volte ha presentato i miei lavori, e
altre volte m’ha guidato all’interno dell’Istituto Storico della Resistenza
della Toscana, a Firenze. Qualche volta sono andato a Firenze, alla
presentazione di suoi lavori. Negli anni ci siamo scambiati materiale e
lettere. Come accade nei rapporti non superficiali tra le persone, e dato che
mi trattava da pari, anzi, essendo più
grande di età, anche con rispetto, ci siamo pure scontrati su interpretazioni
storiche, senza mai scendere in picche e ripicche tipiche di noi toscani. Ho
tanti ricordi di Ivan, ma il più bello, resterà per me, un pranzo a Porcignano,
sui monti della Carlina dove dal maggio al giugno 1944 operò la XXIII Brigata Garibaldi
“Boscaglia”. Era andato lassù, con la moglie, in privato. E anch’io ero lassù
in privato, con una amica. Ci salutammo con calore e chiedemmo di accostare i
tavoli per pranzare insieme. Passammo due ore incantevoli, parlando di cibo,
tradizioni, ed anche un po’ di Resistenza, ma, soprattutto delle nostre
emozioni. Caro Ivan, hai lasciato una traccia profonda nella storia, e un
contributo essenziale a tramandare la memoria del Novecento, fascismo, guerra,
resistenza, stragi, liberazione, movimento operaio…quando quest’ondata di superficialità
e qualunquismo si esaurirà e i giovani ricercheranno l’amore per la democrazia,
l’onestà, la cultura e la verità, ti troveranno, perché tu, come ha ben detto
il sindaco di Piombino, a proposito dei combattenti della Resistenza, hai combattuto la
battaglia contro la dimenticanza e la menzogna, per quelli che c'erano, per
quelli che non c'erano e anche per chi era contro, facendo della tua vita un
esempio.
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