martedì 6 febbraio 2018



L’INCOMPIUTA.

Non si tratta della celebre sinfonia n. 8 in si minore D.759, comunemente detta “Unvollendete”, ossia “l’incompiuta” di Franz Schubert, no! si tratta più prosaicamente della variante stradale che avrebbe dovuto baipassare, a monte della attuale SS 439, il centro abitato di Castelnuovo di Val di Cecina, per un tratto di poco più di 2 Km, partendo dalla località Pianaggello e  di nuovo immettendosi sulla 439 in località Piana. Una variante che avrebbe consentito al traffico pesante, derivante in parte dalle attività della geotermia Enel Green Power, in parte da essere l’unica strada di collegamento tra l’Alta Val di Cecina e la costa marittima tra Follonica e Venturina, traffico pesante che mette a rischio ogni giorno le persone nel tratto urbano tra la Croce del Convento e l’ex Mattatoio,  che crea inquinamento dell’aria e ruomori e danni alle strutture murarie.

I primi approcci pre-progettuali  e i rilievi in tutte le abitazioni ubicate sulla strada  nel centro urbano, risalgono alla seconda metà degli anni ’80. Lentamente parte il progetto, più volte rimaneggiato e finalmente, deciso e finanziato dopo il 2000. E poi, dopo 20 anni, il gran giorno dell’inizio dei lavori: 6 dicembre 2007 con termine previsto di 820 giorni, cioè alla fine del 2010. Lavori ormai sospesi da   5 o 6 anni causa frane alla carreggiata e mancato collaudo.

Ecco il cartello dell’inizio. Adesso questa grande strada  serve per le passeggiate, compiute in  sicurezza, dato che essa è chiusa alle due estremità da pesanti barriere di cemento. Negli anni tante promesse, cause legali, esposti e ricorsi, e la politica del tutto assente. Purtroppo questa variante stradale, se non dovesse essere completata e collaudata, non si potrà cancellare dal territorio come l’ecomostro termale di Roselle, ma rimarrebbe una ferita sempre aperta, in più soggetta ad ulteriore degrado e pericolo.

Caro presidente della Regione Toscana, invece di alzare il tiro sugli effetti “nocivi” delle attività geotermiche, che certamente esistono, anche se essi sono diminuiti nel corso degli anni, e lo saranno sempre di più, e considerato che Enel eroga cifre annuali a mo’ di “risarcimento” ai Comuni sedi di Impianto,  contestualmente anche una parte alla Regione Toscana, perché non prende di petto il problema di questa “incompiuta” risolvendo gli ostacoli che impediscono la ripresa dei lavori? E dato che Lei è stato almeno due volte alla Centrale Geotermica di Sesta, distante  6 o 7 chilometri da detta variante, venga di persona a rendersi conto della situazione e fare il punto sullo stato disastroso dell’altra viabilità “normale” , si fa per dire, semiparalizzata dalle frane.

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