lunedì 14 agosto 2017



PROVERBI
RACCOLTI E ORDINATI DA CARLO GROPPI.


         I primi proverbi l’ho appresi bambino dalle mie nonne, e mi hanno sempre affascinato. All’inizio degli anni ‘70 del secolo scorso ho iniziato a trascriverli, partendo proprio da quelli locali, ordinandoli in una rubrica secondo l’ordine dell’alfabeto italiano. Successivamente mi sono dedicato a raccogliere quelli sulla pastorizia, confluiti in un libretto dal titolo  “Fiorin di cacio, facciamo finta di chiamare il micio…”,  pubblicato nel 1999 con la collaborazione di Claudia Vallini, e, per la parte grafica di Fabrizia Doloverti e Liliana Grazzini. Parallelamente a queste trascrizioni e ricerche mi sono immerso in un segmento specializzato appuntando diligentemente tutti i proverbi, modi proverbiali, arguzie, motti, locuzioni, detti, relativi all’immaginario della sfera dell’eros, che via via mi capitavano sotto gli occhi: dall’innamoramento all’amore, al matrimonio, alla voluttà, agli eccessi, al tradimento ed alla fiducia, alla fisicità del corpo umano, alla trivialità dell’invettiva, così come ci erano stati tramandati, molte volte soltanto oralmente, nel territorio  delle Colline Metallifere, in Maremma e in Toscana, con l’aggiunta di aforismi ed espressioni proverbiali moraleggianti, greche, latine, italiane e straniere.

                   Crescendo l’opera (e il mio divertimento) vi ho inserito molti proverbi più leggermente allusivi, qualche indovinello, stornello e filastrocca, rispetti e dispetti, tra quelli che mi sono parsi nostrali e originali, lasciando, in tal modo, aperto un ulteriore spazio di ricerca in questo meraviglioso settore della cultura popolare, pubblicando, nel 2009, in una edizione privata tirata in 350 copie, un fascicolo contenente 1200 proverbi licenziosi: “Di passere e d’altri uccelli”.
        
         Dopo tale pubblicazione (praticamente esaurita sul nascere), molte persone mi hanno segnalato nuovi proverbi, frasi proverbiali, aforismi, modi di dire, stornelli, indovinelli, canzoni, da poter aggiungere, e testi da consultare.  Inoltre, man mano che procedevo nella raccolta, mi sono avvalso, oltre che delle fonti orali, di innumerevoli scritti di autori antichi e moderni, italiani e toscani, scegliendo, con la mia personale sensibilità, tra i modi proverbiali, motti, detti sentenziosi, aforismi e indovinelli, iscrizioni funerarie, sortilegi e pronostici, escludendo, quasi del tutto, le “battute” e i “motti” delle gazzette e pubblicazioni degli ultimi  decenni, fino a raggiungere il cospicuo numero di novemilaquattrocentonovantotto (9498) alla data del 13agosto 2017.
        
Le oltre 560 pagine dell’opera mi impediscono la sua pubblicazione e pertanto ne produrrò una sola copia artigianale,  suddivisa in cinque fascicoli, ognuno dei quali relativo a più lettere dell’alfabeto, suddivise in relazione alla loro ampiezza, partendo dalle lettere A-B-C-D. Alla fine ho lasciato aperta una appendice nella quale continuo ad inserire detti e proverbi più antichi, aforismi e brevi racconti licenziosi e/o moraleggianti che trovo strada facendo.

Recentemente ho acquistato un prezioso volume “”Il libro dei mille savi”, massime, pensieri, aforismi, paradossi di tutti i tempi e di tutti i paesi, accompagnati dal testo originale e dalla citazione delle fonti, edito da Hoepli nel 1967, pagine 1095, rilegato, al prezzo di 25 €  (nel 1967 era in vendita per 4000 £.), contenente  oltre 7400 pensieri, dei quali, tuttavia, data l’impostazione  del lavoro, ben pochi vi ho trovati adatti alla mia ricerca di base, cioè dei proverbi tendenzialmente licenziosi. Nonostante ciò ne ho accolti in questa “appendice”- alcune centinaia, ritenendoli  interessanti, dopo averli letti TUTTI!

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