giovedì 31 agosto 2017




Internati Militari Italiani (IMI)

Per la prima volta apparvero nel  mio saggio “La piccola Banda di Ariano, II^ edizione 2003”, quattro storie di ex Internati Militari nei campi di concentramento e di lavoro tedeschi durante la seconda guerra mondiale. Quattro castelnuovini, dei 600 internati.

Per la ricostruzione di queste quattro storie, le quali, emblematicamente, condensavano in loro le vicende della maggior parte dei militari italiani dopo l’8 settembre 1943, disarmati e tradotti nei campi di concentramento del Reich, poi avviati al lavoro forzato e rientrati, tra mille difficoltà, alle loro case in Italia dopo cinque o sei anni di assenza, feci molte registrazioni su nastro e consultai molto materiale d’archivio, per quanto mi fu possibile, tra Pisa, Siena, Firenze e Roma. Non un lavoro organico dunque, dato che il mio libro era scaturito dalla vicenda dei sei partigiani della “Piccola banda di Ariano”, quattro dei quali uccisi il 14 giugno 1944 a Castelnuovo di Val di Cecina, congiuntamente ai 77 minatori della miniera di Niccioleta Massa Marittima.

Solo recentemente sono venuto in possesso di un volume pubblicato nel 1989 a Prato da Mino Mencattini “Eravamo nessuno” il quale, non solo ripercorre puntigliosamente giorno per giorno l’odissea dei militari italiani deportati dopo l’8 settembre 1943 in Germania, ma  ci offre l’immagine viva della tragedia.Uno dei compagni di Mino, tra i più cari e ripetutamente citato, è un certo “Franco”: si tratta del castelnuovino Franchi Franchino (Franco), militare del III Reggimento Granatieri in Grecia. Nel libro di Mino non è citato invece Rossi Michele, anch’esso internato militare insieme al III Reggimento granatieri di stanza ad Atene, con Mino e Franco ed altri 1200 Granatieri imprigionati, del quale ho pubblicato la tragica  storia.


All'infuori delle testimonianze raccolte da Sergio Rossi, all'epoca presidente dell'Associazione Nazionale ex Internati di Volterra, pubblicate a puntate sul settimanale cittadino La Spalletta e poi riunite in un volume distribuito dalla provincia di Pisa (1994-1995), nessun altro lavoro di registrazione orale delle memorie degli ex combattenti nella seconda guerra mondiale è stato compiuto, nell'ambito territoriale dell'Alta Val di Cecina.
Dunque, pur con i limiti propri di ogni testo che tenti di ricostruire la memoria attraverso le fonti orali a così grande distanza di tempo dallo svolgimento dei fatti narrati, ritengo ancora oggi utile, aver pubblicato le quattro storie di ex militari castelnuovini,senza aver tuttavia la pretesa di dare sistematicità di sintesi né di rappresentanza ai percorsi individuali dei circa seicento reduci della seconda guerra mondiale della Comunità di Castelnuovo di Val di Cecina.

Ben poche, inoltre, sono le notizie sul reinserimento nella vita sociale degli internati militari, accolti in Patria non sempre con solidarietà, ma più frequentemente con ostilità. Adesso, grazie al confronto ed all’integrazione delle vicende, quelle narrate nel volume “Eravamo nessuno” e quelle da me pubblicate, tutto diventerà più chiaro, anche se, data la mole, esse non saranno stampate.


Ringrazio Barsotti Piero, per avermi consentito la consultazione delle memorie di Mino Mencattini. Piero ha sposato una delle figlie del Franchi, e ha inoltre conosciuto l’autore Mino Mencattini, essendo stato presente all’incontro tra Mino e Franco. 

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