domenica 27 novembre 2016

EX OSPEDALE PSICHIATRICO DI VOLTERRA.

Oggi, con 18 amici del Gruppo Fotografico di Castelnuovo di Val di Cecina, sono andato a visitare il Museo e le strutture ancora esistenti dell'ex "manicomio" di Volterra. A suo tempo uno dei più grandi d'Italia con quasi 5000 ricoverati. Un vero e proprio grande centro abitato, autosufficiente o quasi, che tra ricoverati, infermieri ed altre unità lavorative,  annoverava oltre 8500 persone. E' stata una esperienza bellissima e sono stato contento di sapere che nella civilissima Toscana, anche il trattamento della "follia" o "del disagio mentale", oppure l'accoglienza di tantissimi "sani", ma vittime della miseria, è stato dignitoso, senza mai far ricorso a terapie violente, ma utilizzando l'unica capace di dare notevoli risultati di miglioramento o guarigione, "l'ergoterapia", cioè il LAVORO! in tutte le sue forme. Sia all'interno della grande struttura, fatta di grandi padiglioni salubri, alternati ad altrettanti e maggiori spazi a verde ed a bosco, e sia nelle "colonie", cioè la vasta rete poderale dove si allevavano bovini, tacchini e polli, maiali e si coltivavano orti. Anche l'arte aveva il suo spazio: disegno e poesia, musica e teatro, ma oggi quello che appare il reperto più emozionante è un graffito alto circa 2 metri e lungo 40 realizzato con il gancio della cintola dei pantaloni dal "matto" Nannetti. E' una storia, una riflessione sulla vita, un sogno...della quale restano adesso poche tracce perché essendo esterno è stato danneggiato dagli agenti atmosferici e dalle muffe, ma, soprattutto, dalla mano vandalica delle persone "sane". Per fortuna c'è chi ha provveduto a microfilmarlo e poi a tradurlo ed infine a farne un duplicato, che ha trovato il suo spazio in un Museo...di Losanna (Svizzera)!  Adesso, circa 4 metri sono esposti nel piccolo, ma interessante "museo" a Volterra. Parlando con una delle nostre guide mi è tornato a mente un giorno, o più giorni, dell'anno 1979 quando partecipai, come membro di una Commissione di esami scolastici, ad esaminare gruppi di "matti" addetti alle lavorazioni agricole nei poderi disseminati sulle pendici volterrane, per dargli il diploma della scuola elementare. Ci scrissi un breve articoletto su un periodico sindacale della CGIL che riproduco, a distanza di 37 anni! Ma non decrepito...
(1^parte)

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