lunedì 14 novembre 2016





Dichiarazione di Otto alla luna…

Luna, che fai tu luna in ciel, dimmi
che fai silenziosa luna?
Io sono un vecchio cane,
ormai poco ho da vivere,
ma pure godo del tuo debole raggio
che par quietare gli orti
e dei pollai i sentieri, i margini del bosco
ed i fossati col canto delle rane,

che par portar pace anche
nel duro cuore degli uomini
ed accarezza i pensieri del mio amico,
che più d’ogni altra cosa  amo.

Al tuo lucore, già cieco e sordo, pur’io
mi perdo alla debole traccia di un profumo
soave che mi sconvolge l’anima
e guaisco e tento liberarmi dalla mano
di Carlo che mi tiene e mi guida
lontan d’ogni pericolo.

E anch’io lo guido con pazienza amorosa
al luogo, ahimè da tempo deserto,
d’una presenza dolcissima, dove insieme
sostammo, nella tarda sera ottobrina,
 a rimirar quel bianco innocente sorriso
e degli occhi neri il fiero sguardo
aperto sul futuro.

E a te, silenziosa luna, che su di noi, anime
erranti, spandi il tuo lume amico,

alziamo il  guardo e l’abbaiar dolente.

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