martedì 11 agosto 2015

I luoghi “magici”.

I luoghi “magici”, come sappiamo, sono nell’anima. E’ l’anima che nasconde i segreti e la felicità. Tutto il resto è rappresentazione. Ma se sulla “rappresentazione” può calare la tela, lasciando vuota la platea ed il proscenio,  l’anima è eterna e nessuno può sapere con precisione cosa le accadrà quando essa sarà scissa dalla carne e dalle ossa, ed anche dagli impulsi cerebrali. Credo che l’anima sia immortale. Ma questa immortalità un po’ mi spaventa, non vorrei che fosse infinita, beata  solitudine. Non so se potrà incontrare i luoghi e le persone che essa ha amato sul pianeta Terra. Oppure manifestarsi in altre forme di vita. Non so bene quale sia stato il vero scopo del  Creatore e della Creazione. Mi fanno tenerezza le piccole pietraie votive che s’incontrano sulle montagne ed anch’io ne ho erette due nei pressi del Circolo Polare Artico, oltre Mo-i Rana, per i morti che mi hanno amato. Adesso i ghiacciai le avranno cancellate, come tutto della materia si trasforma. Trent’anni fa, quando morì il mio babbo, preparai per memoria un cartoncino con una fotografia che gli avevo scattato quindici anni prima, accompagnandola con un testo che avrebbe amato, e che anch’io amo: “Io non lo so, Signore,/come sarà quel mondo che ci attende/oltre la vita e di promesse splende/né qual gioia è negata al peccatore./Ma nel mio ciel trovare/un profumo di resina vorrei/e i boschi e i monti miei:/udir vorrei un fiume mormorare/ - quel fiume –così limpido e profondo,/come nessuno al mondo/verde…”

Ed oggi, andando sul fiume Cecina, al Ponte del Ricavolo, mi sono imbattuto in uno dei “luoghi magici”,  di qualcuno che non conosco, ma che ho fatto mio aggiungendo pietruzze, e un cuore;  col pensiero rivolto  alla mia stirpe e a Dio.  







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